Everything perfect
Ver traducciónTecno - Osvaldo Borsani - Silla lounge - D70 - Acero, Cuero, Latón
N.º 90501265
Bello, comodo e assolutamente nuovo, è un oggetto unico nel suo genere
D70 è l’originale divano ad ali mobili contraddistinto dal meccanismo cult che consente di ottenere una vasta possibilità di posizioni tra sedile e schienale, fino alla completa reversibilità degli stessi. La serie di movimenti regolabili passano dalla completa chiusura all’apertura totale fino a farne un letto.
Questo divano D70 è stato presentato alla Triennale di Milano nel 1954 dove ha vinto la Medaglia d'Oro per il design.
La struttura così disegnata non è solamente bella per l’armonia della forma e della statica, ma estremamente comoda per l’adattabilità delle sue parti soffici alla persona, diventando così un oggetto icona nell’estetica ed irresistibile nel comfort.
Il meccanismo, composto da una leva con dente di arresto che si inserisce in una piatta graduata, agevolmente manovrabile per mezzo di una manopola, rende possibile qualsiasi inclinazione dello schienale rispetto al sedile fino a farne un letto. Brevettato: Il progetto nasce da una richiesta precisa di un committente privato: dal un lato godersi il panorama dalla finestra e dall’altro impigrirsi di sera davanti al camino. Da qui nasce il “divano-letto brevettato” presentato alla Mostra del mobile singolo presso la X Triennale del 1954.
Disegno di brevetto, Patent Office USA, n2.771.124, 20 Novembre 1956.
L'esemplare in asta fa parte della prima serie prodotta da Tecno nel 1955 .
Il divano è stato completamente restaurato e rinnovato.
La struttura in metallo verniciato in colore nero con dettagli in ottone si presenta in ottime condizioni con le leve per cambiare le inclinazioni di seduta e schienale, in ottone, ben funzionanti.
Le imbottiture totalmente rinnovate sono perfettamente confortevoli.
Il rivestimento in pelle di ottima qualità si presenta come nuovo.
Naturalmente schienale e seduta si inclinano in una svariata possibilità di combinazioni fino a diventare un letto.
Il D70 rappresenta un prestigioso pezzo della storia del design italiano che conta la bellezza di settant'anni pronto per essere utilizzato per un periodo analogo.
Dimensioni: L. 190 cm - P. 71 cm - A. 83 cm - Aperto 110 cm
La nostra società "Orvett" include l'assicurazione sul trasporto nei costi di spedizione.
Per la spedizione "resto del mondo" il costo è indicativo. Formuleremo un preventivo ad asta conclusa secondo la destinazione.
Osvaldo Borsani nasce a Varedo in Brianza nel 1911 da una famiglia di costruttori di mobili con una lunga e consolidata tradizione artigiana; comincia all'eta di sedici anni a collaborare con l'Atelier di Varedo, l'azienda fondata dal padre Gaetano. Nel 1931 ottiene il diploma di maturità artistica presso l'Accademia di Belle Arti di Milano. Nello stesso anni si iscrive al primo anno del Biennio di Architettura, per poi laurearsi nel 1936, presso il Politecnico di Milano.[1]
Nel 1933 partecipa alla V Triennale di Milano con il progetto per la Casa minima, che viene premiato con la medaglia d'argento.[1]
La fisionomia professionale di Borsani coniuga l'indagine sulla qualità dei materiali alla passione per la tecnologia e all'interesse per la creatività e le esperienze artistiche d'avanguardia. È proprio questo interesse che lo porta, fin dal dopoguerra, a stringere legami d'amicizia e di collaborazione professionale con numerosi artisti, fra cui Lucio Fontana, Agenore Fabbri, Aligi Sassu, Roberto Crippa, Fausto Melotti, Arnaldo e Giò Pomodoro.[1]
Nel 1953 fonda insieme al fratello Fulgenzio la ditta Tecno con lo scopo di trasformare l'azienda famigliare artigianale in una realtà industriale. La realizzazione di arredi speciali e di forniture su disegno viene così ad assumere una dimensione più contenuta in favore dell'avvio di una produzione di arredi in serie. A rafforzare questa impostazione nel 1968 Osvaldo Borsani con Eugenio Gerli progetta il sistema Graphis che inaugura un nuovo modo di concepire lo spazio per il lavoro. Negli anni settanta con l'ampliamento delle linee di produzione e degli spazi industriali nasce il Centro Progetti Tecno che, sotto la guida di Osvaldo Borsani, di sua figlia Valeria Borsani e del di lei marito Marco Fantoni, estende la ricerca progettuale alle varie tipologie di edifici d'interesse pubblico e agli spazi urbani.[1]
Opere di Osvaldo Borsani, prodotte dalla Tecno, sono esposte nei seguenti musei: Museum of Modern Art di New York e San Francisco, Victoria and Albert Museum di Londra, Centre Pompidou di Parigi, Neue Sammlung di Monaco di Baviera, Triennale di Milano, Musée des arts décoratifs di Montréal.
El vendedor y su historia
Bello, comodo e assolutamente nuovo, è un oggetto unico nel suo genere
D70 è l’originale divano ad ali mobili contraddistinto dal meccanismo cult che consente di ottenere una vasta possibilità di posizioni tra sedile e schienale, fino alla completa reversibilità degli stessi. La serie di movimenti regolabili passano dalla completa chiusura all’apertura totale fino a farne un letto.
Questo divano D70 è stato presentato alla Triennale di Milano nel 1954 dove ha vinto la Medaglia d'Oro per il design.
La struttura così disegnata non è solamente bella per l’armonia della forma e della statica, ma estremamente comoda per l’adattabilità delle sue parti soffici alla persona, diventando così un oggetto icona nell’estetica ed irresistibile nel comfort.
Il meccanismo, composto da una leva con dente di arresto che si inserisce in una piatta graduata, agevolmente manovrabile per mezzo di una manopola, rende possibile qualsiasi inclinazione dello schienale rispetto al sedile fino a farne un letto. Brevettato: Il progetto nasce da una richiesta precisa di un committente privato: dal un lato godersi il panorama dalla finestra e dall’altro impigrirsi di sera davanti al camino. Da qui nasce il “divano-letto brevettato” presentato alla Mostra del mobile singolo presso la X Triennale del 1954.
Disegno di brevetto, Patent Office USA, n2.771.124, 20 Novembre 1956.
L'esemplare in asta fa parte della prima serie prodotta da Tecno nel 1955 .
Il divano è stato completamente restaurato e rinnovato.
La struttura in metallo verniciato in colore nero con dettagli in ottone si presenta in ottime condizioni con le leve per cambiare le inclinazioni di seduta e schienale, in ottone, ben funzionanti.
Le imbottiture totalmente rinnovate sono perfettamente confortevoli.
Il rivestimento in pelle di ottima qualità si presenta come nuovo.
Naturalmente schienale e seduta si inclinano in una svariata possibilità di combinazioni fino a diventare un letto.
Il D70 rappresenta un prestigioso pezzo della storia del design italiano che conta la bellezza di settant'anni pronto per essere utilizzato per un periodo analogo.
Dimensioni: L. 190 cm - P. 71 cm - A. 83 cm - Aperto 110 cm
La nostra società "Orvett" include l'assicurazione sul trasporto nei costi di spedizione.
Per la spedizione "resto del mondo" il costo è indicativo. Formuleremo un preventivo ad asta conclusa secondo la destinazione.
Osvaldo Borsani nasce a Varedo in Brianza nel 1911 da una famiglia di costruttori di mobili con una lunga e consolidata tradizione artigiana; comincia all'eta di sedici anni a collaborare con l'Atelier di Varedo, l'azienda fondata dal padre Gaetano. Nel 1931 ottiene il diploma di maturità artistica presso l'Accademia di Belle Arti di Milano. Nello stesso anni si iscrive al primo anno del Biennio di Architettura, per poi laurearsi nel 1936, presso il Politecnico di Milano.[1]
Nel 1933 partecipa alla V Triennale di Milano con il progetto per la Casa minima, che viene premiato con la medaglia d'argento.[1]
La fisionomia professionale di Borsani coniuga l'indagine sulla qualità dei materiali alla passione per la tecnologia e all'interesse per la creatività e le esperienze artistiche d'avanguardia. È proprio questo interesse che lo porta, fin dal dopoguerra, a stringere legami d'amicizia e di collaborazione professionale con numerosi artisti, fra cui Lucio Fontana, Agenore Fabbri, Aligi Sassu, Roberto Crippa, Fausto Melotti, Arnaldo e Giò Pomodoro.[1]
Nel 1953 fonda insieme al fratello Fulgenzio la ditta Tecno con lo scopo di trasformare l'azienda famigliare artigianale in una realtà industriale. La realizzazione di arredi speciali e di forniture su disegno viene così ad assumere una dimensione più contenuta in favore dell'avvio di una produzione di arredi in serie. A rafforzare questa impostazione nel 1968 Osvaldo Borsani con Eugenio Gerli progetta il sistema Graphis che inaugura un nuovo modo di concepire lo spazio per il lavoro. Negli anni settanta con l'ampliamento delle linee di produzione e degli spazi industriali nasce il Centro Progetti Tecno che, sotto la guida di Osvaldo Borsani, di sua figlia Valeria Borsani e del di lei marito Marco Fantoni, estende la ricerca progettuale alle varie tipologie di edifici d'interesse pubblico e agli spazi urbani.[1]
Opere di Osvaldo Borsani, prodotte dalla Tecno, sono esposte nei seguenti musei: Museum of Modern Art di New York e San Francisco, Victoria and Albert Museum di Londra, Centre Pompidou di Parigi, Neue Sammlung di Monaco di Baviera, Triennale di Milano, Musée des arts décoratifs di Montréal.
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Very happy with my purchase, and with the service that ORVETTE provided. My chairs arrived well wrapped and safe. Also ORVETTE helped to arrange the shipping to my new address!
Ver traducciónProduct in perfect condition as indicated by the seller. Very satisfied with this purchase! Order sent quickly and well packed. Thanks!
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Ver traducciónThe contact was correct. Packaging great. The chairs were however dark green, not black. We were given the possibility to return the chairs, but all in all the whole experience was not 100% positive.
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Ver traducciónVenditore serio e professionale. Prodotto conforme alla descrizione. Consigliatissimo!
Ver traducciónMeine Liege kam tadellos verpackt und so schön wie am Foto an. Ich habe viel Freude
Ver traducciónTutto bene perfetto 👍
Ver traducciónEr was enige vertraging in de communicatie, maar dat bleek te wijten te zijn aan Italiaanse feestdagen. Het gekochte is als beschreven en de verpakking evenals de verzending waren in orde.
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