Qualche problema ho già visto che lo tiene. Non posso proiettare perché il problema è nell' infilaggio della pellicola. Perciò non posso provarlo e dire che va bene.
查看翻譯Bianchi - 可能是魯比諾模型 - 腳踏車 - 1940
編號 92762113
Una bici Bianchi
Tutta originale. Un pezzo così è difficile trovarlo in queste condizioni.
Sono in attesa di maggiori informazioni dal registro storico Edoardo Bianchi
Dovrebbe essere stata prodotta nel 1940 e dovrebbe essere il modello Rubino.
A seguire una spolverata alla storia Bianchi
Buona lettura e che questo pezzo Raro possa essere tuo.
Nel 1885 Edoardo Bianchi, appena ventenne, iniziò l’attività di costruttore ciclistico nel piccolo negozio di via Nirone a Milano.
Le sue prime innovazioni furono quelle di ridurre il diametro della ruota anteriore, l’abbassamento dei pedali e l’applicazione della catena (inventata di recente dal francese Vincent). Nacque così il Safety, un biciclo di particolare stabilità, che non richiedeva acrobazie per mantenere l’equilibrio.
Edoardo Bianchi sviluppò quindi un modello con ruote di diametro inferiore, pressoché identiche e nel 1888 uscì la prima bicicletta con gomme pneumatiche, inventate dal veterinario scozzese Dunlop.
Invitato, nel 1895 dalla Casa Reale per addestrare la Regina Margherita all’uso del ciclo nel parco reale di Monza, seppe adattare il veicolo alle ampie gonne dell’epoca, modificandone il telaio e realizzando così la prima bicicletta da donna.
Fin dagli esordi dell’attività, fu prestata molta attenzione all’agonismo sportivo: il primo successo internazionale risale al 1899, con Giovanni Tommaselli che si aggiudicò il Grand Prix de la Ville de Paris.
Nel 1901 Bianchi propose la prima bicicletta equipaggiata con trasmissione a cardano. Nel 1913 inventò il dispositivo frenante anteriore e nel 1914 era ormai un costruttore di successo con produzioni impressionanti per l’epoca: 45.000 biciclette, 1.500 motociclette e 1.000 automobili.
Dopo i tragici eventi di Sarajevo, con l’entrata in guerra dell’Italia, la Bianchi trasformò la sua produzione di mezzi civili in mezzi militari: motociclette, camion, autolettighe e biciclette pieghevoli e rigide, adottate dal Ministero della Guerra e dai corpi militarizzati. A gomme piene per la truppa, a gomme pneumatiche per gli ufficiali, questa singolare bici venne affidata ai Bersaglieri dell’Esercito Regio ed impiegata fuori strada, dalle Alpi (Caporetto, zona del Piave, Monte Grappa) ai deserti africani: era nata la prima Mountain Bike.
Una bici Bianchi
Tutta originale. Un pezzo così è difficile trovarlo in queste condizioni.
Sono in attesa di maggiori informazioni dal registro storico Edoardo Bianchi
Dovrebbe essere stata prodotta nel 1940 e dovrebbe essere il modello Rubino.
A seguire una spolverata alla storia Bianchi
Buona lettura e che questo pezzo Raro possa essere tuo.
Nel 1885 Edoardo Bianchi, appena ventenne, iniziò l’attività di costruttore ciclistico nel piccolo negozio di via Nirone a Milano.
Le sue prime innovazioni furono quelle di ridurre il diametro della ruota anteriore, l’abbassamento dei pedali e l’applicazione della catena (inventata di recente dal francese Vincent). Nacque così il Safety, un biciclo di particolare stabilità, che non richiedeva acrobazie per mantenere l’equilibrio.
Edoardo Bianchi sviluppò quindi un modello con ruote di diametro inferiore, pressoché identiche e nel 1888 uscì la prima bicicletta con gomme pneumatiche, inventate dal veterinario scozzese Dunlop.
Invitato, nel 1895 dalla Casa Reale per addestrare la Regina Margherita all’uso del ciclo nel parco reale di Monza, seppe adattare il veicolo alle ampie gonne dell’epoca, modificandone il telaio e realizzando così la prima bicicletta da donna.
Fin dagli esordi dell’attività, fu prestata molta attenzione all’agonismo sportivo: il primo successo internazionale risale al 1899, con Giovanni Tommaselli che si aggiudicò il Grand Prix de la Ville de Paris.
Nel 1901 Bianchi propose la prima bicicletta equipaggiata con trasmissione a cardano. Nel 1913 inventò il dispositivo frenante anteriore e nel 1914 era ormai un costruttore di successo con produzioni impressionanti per l’epoca: 45.000 biciclette, 1.500 motociclette e 1.000 automobili.
Dopo i tragici eventi di Sarajevo, con l’entrata in guerra dell’Italia, la Bianchi trasformò la sua produzione di mezzi civili in mezzi militari: motociclette, camion, autolettighe e biciclette pieghevoli e rigide, adottate dal Ministero della Guerra e dai corpi militarizzati. A gomme piene per la truppa, a gomme pneumatiche per gli ufficiali, questa singolare bici venne affidata ai Bersaglieri dell’Esercito Regio ed impiegata fuori strada, dalle Alpi (Caporetto, zona del Piave, Monte Grappa) ai deserti africani: era nata la prima Mountain Bike.
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