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Flexform - Antonio Citterio - 梳化 - 魔導師 - 皮革, 鋼
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Flexform - Antonio Citterio - 梳化 - 魔導師 - 皮革, 鋼

Un divano dal carattere iconico, disegnato nel 1982, destinato a giocare un ruolo da protagonista nello spazio, sia esso un ambiente domestico, oppure pubblico, come una sala d’attesa, una lobby o un ufficio direzionale. L’estetica asciutta e minimale si traduce in una confezione particolarmente accurata che mostra la capacità dell’azienda di realizzare prodotti che esprimono un perfetto connubio tra l’attitudine all’innovazione e la tradizione che deriva dall’esperienza maturata nella tappezzeria classica. Il disegno essenziale di questo divano viene esaltato dalla lavorazione capitonnée. Il tradizionale bottone della trapuntatura viene sostituito nel divano Magister da una più moderna asola a due fori. Sollevato da terra su piedi in metallo, il divano Magister è provvisto di braccioli cilindrici in piuma d’oca ed è contraddistinto da una mensola retrattile in metallo posta dietro lo schienale, che, grazie ad un ingegnoso meccanismo, trasforma il divano Magister in un pratico quanto confortevole letto singolo. Il lotto presentato in questa asta è stato rilevato da un prestigioso appartamento in Roma. Il divano è stato conservato con cura e si presenta oggi in ottime condizioni d'uso La struttura è completa solida e funzionale e presenta solo lievi segni d'uso Le cinghie che sorreggono il cuscino della seduta sono tese e robuste Le imbottiture sono solide e confortevoli e il rivestimento in pelle è perfettamente integro con solo lievissimi segni dell'età Il meccanismo per modificare l'inclinazione dello schienale è perfettamente funzionante Il divano è tutt'ora in produzione e in questa versione in pelle ha un prezzo superiore agli 8.000 Euro Dimensioni divano in cm: Altezza 67.5 Larghezza 215 Profondità 92.5 La nostra società ORVETT include l'assicurazione sul trasporto nei costi di spedizione indicati. Per la spedizione "resto del mondo" il costo è indicativo. Formuleremo un preventivo ad asta conclusa secondo la destinazione. Citterio, Antonio Designer e architetto, nato a Meda (Milano) nel 1950; è fra i principali esponenti del design italiano. Dal 1987 è stato professore a contratto presso il DUDI (Diploma Universitario in Disegno Industriale) dell'Università "La Sapienza" di Roma; dal 1990 al 1992 ha insegnato alla Domus Academy di Milano. Dal 1993 al 1995 è stato membro esterno della commissione d'esame del Furniture design course del Royal College di Londra. Dal 1972 ha lavorato in collaborazione con P. Nava; dal 1987 in associazione con T. Dwan. La sua opera è caratterizzata da significative innovazioni tipologiche e dalla costante ricerca di rigore formale. Nel 1984 è stato tra i primi a sviluppare il tema del wall-system (arredi a parete) progettando Metropolis, un sistema flessibile di contenitori ed espositori per il soggiorno prodotto da T70. Nel 1986, con il sistema di divani Sity, prodotto dalla B & B, ha introdotto una nuova gamma di sedute componibili e tipologicamente articolate. Composto da chaises-longues, sedute, panche, poltrone, letti e altro, il sistema è stato imitato da aziende di tutto il mondo. Nel 1991 ha rinnovato l'immagine dei prodotti della Kartell, progettando un gruppo di tavoli e carrelli trasformabili (Leopoldo, Battista, Filippo e Gastone), in cui ha accostato ai piani in poliuretano colorato in pasta (secondo un'insolita gamma di colori) strutture in acciaio e fusioni di alluminio. Interessanti anche i progetti più recenti nel campo degli apparecchi per l'illuminazione di interni. La lampada Piastra del 1998, prodotta dalla Flos, costituita da una lastra di vetro con un circuito prestampato a bassa tensione per l'alimentazione delle lampade sovrapposte, rappresenta una dimostrazione delle potenzialità estetiche dell'elettronica. Nel 1993 C. si è aggiudicato il premio Top Ten 93, per il progetto del divano Sity. Mostre sulla sua opera (Antonio Citterio & Terry Dwan) sono state organizzate a Roma nel 1985 alla Speradisole Gallery, a Bordeaux (1993, Centro di architettura Arc-en-Rêve), a Osaka (1994, ATC Gallery Design Centre) e a Tokyo (1994, Axis Gallery). Ha inoltre ricevuto il Compasso d'oro nel 1987 per il sistema Sity e nel 1994 per il sistema Mobil, prodotto da Kartell. Tra i progetti più significativi si ricordano: la cucina Factory (1980) per Boffi, gli imbottiti Max e Phil (1983) per Flexform, le sedute per ufficio AC Program (1989) e la sedia per ufficio T-chair (1994) per Vitra, il sistema di carrelli OXO (1992) per Kartell, le cucine Mediterranea (1992), Florida (1993) e Ginger (1995) per Arc-linea, il sistema di proiettori Elettra (1993) per Ansorg, il sistema di arredi per ospedale Emme per G. Malvestito (1993), l'imbottito Maxi per B & B (1994), la sedia Dolly per Kartell (1996), la collezione Apta per Maxalto (1997). Nel 1996 ha vinto il concorso per il rinnovamento della linea 1 della metropolitana di Milano. Flexform è un'azienda italiana con sede a Meda, centro del distretto produttivo dell'arredamento della Brianza. Fondata nel 1959 dai Fratelli Galimberti, l'azienda progetta, produce e commercializza arredamento e complementi per uso residenziale e pubblico. Agli inizi del Novecento la famiglia Galimberti avviò un laboratorio artigianale per realizzare poltrone e divani. Nel 1959 i fratelli Romeo, Pietro e Agostino Galimberti decisero di chiamare l'attività Flexform di Galimberti, commercializzando i prodotti in ambito locale[1]. Nel 1967 la società diventò S.p.A e si trasformò da laboratorio artigianale a industria. Iniziarono le collaborazioni con architetti e creativi italiani, molti dei quali destinati a diventare protagonisti del design italiano Flexform nel 1969 affidò lo studio del marchio a Pino Tovaglia, il grafico che disegnò negli stessi anni il marchio Pirelli[3], mentre il designer Joe Colombo progettò la poltrona Tube Chair, poi esposta nella collezione permanente[4] del Museum of Modern Art (MoMA) di New York. Dagli anni settanta Flexform iniziò a esportare all'estero. Partecipando alla Fiera del Mobile di Colonia in Germania si fece conoscere nei mercati del nord Europa. Seguirono anni di espansione economica in tutta Europa che portarono la seconda generazione della famiglia Galimberti ad ampliare l'orizzonte commerciale fino a spingersi nei paesi d'oltreoceano. Con l'ingresso della terza generazione, avvenuto alla fine degli anni novanta, si consolidò l'export in Brasile, Russia, Cina, USA e nei paesi del far e middle-east Nel corso degli anni sono stati coinvolti nello studio dei nuovi prodotti designer e architetti, tra i quali: Asnago-Vender, Sergio Asti, Cini Boeri, Joe Colombo, Paolo Nava, Rodolfo Bonetto, Carlo Colombo, Gigi Radice, Giulio Manzoni[7]. Negli ultimi 40 anni il coordinamento dell'intera collezione è stato affidato all'architetto Antonio Citterio.

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Il lotto presentato in questa asta è stato rilevato da un prestigioso appartamento in Roma. Il divano è stato conservato con cura e si presenta oggi in ottime condizioni d'uso
La struttura è completa solida e funzionale e presenta solo lievi segni d'uso
Le cinghie che sorreggono il cuscino della seduta sono tese e robuste
Le imbottiture sono solide e confortevoli e il rivestimento in pelle è perfettamente integro con solo lievissimi segni dell'età
Il meccanismo per modificare l'inclinazione dello schienale è perfettamente funzionante
Il divano è tutt'ora in produzione e in questa versione in pelle ha un prezzo superiore agli 8.000 Euro


Dimensioni divano in cm:
Altezza 67.5
Larghezza 215
Profondità 92.5


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Per la spedizione "resto del mondo" il costo è indicativo. Formuleremo un preventivo ad asta conclusa secondo la destinazione.


Citterio, Antonio
Designer e architetto, nato a Meda (Milano) nel 1950; è fra i principali esponenti del design italiano. Dal 1987 è stato professore a contratto presso il DUDI (Diploma Universitario in Disegno Industriale) dell'Università "La Sapienza" di Roma; dal 1990 al 1992 ha insegnato alla Domus Academy di Milano. Dal 1993 al 1995 è stato membro esterno della commissione d'esame del Furniture design course del Royal College di Londra. Dal 1972 ha lavorato in collaborazione con P. Nava; dal 1987 in associazione con T. Dwan.
La sua opera è caratterizzata da significative innovazioni tipologiche e dalla costante ricerca di rigore formale. Nel 1984 è stato tra i primi a sviluppare il tema del wall-system (arredi a parete) progettando Metropolis, un sistema flessibile di contenitori ed espositori per il soggiorno prodotto da T70. Nel 1986, con il sistema di divani Sity, prodotto dalla B & B, ha introdotto una nuova gamma di sedute componibili e tipologicamente articolate. Composto da chaises-longues, sedute, panche, poltrone, letti e altro, il sistema è stato imitato da aziende di tutto il mondo. Nel 1991 ha rinnovato l'immagine dei prodotti della Kartell, progettando un gruppo di tavoli e carrelli trasformabili (Leopoldo, Battista, Filippo e Gastone), in cui ha accostato ai piani in poliuretano colorato in pasta (secondo un'insolita gamma di colori) strutture in acciaio e fusioni di alluminio. Interessanti anche i progetti più recenti nel campo degli apparecchi per l'illuminazione di interni. La lampada Piastra del 1998, prodotta dalla Flos, costituita da una lastra di vetro con un circuito prestampato a bassa tensione per l'alimentazione delle lampade sovrapposte, rappresenta una dimostrazione delle potenzialità estetiche dell'elettronica. Nel 1993 C. si è aggiudicato il premio Top Ten 93, per il progetto del divano Sity. Mostre sulla sua opera (Antonio Citterio & Terry Dwan) sono state organizzate a Roma nel 1985 alla Speradisole Gallery, a Bordeaux (1993, Centro di architettura Arc-en-Rêve), a Osaka (1994, ATC Gallery Design Centre) e a Tokyo (1994, Axis Gallery). Ha inoltre ricevuto il Compasso d'oro nel 1987 per il sistema Sity e nel 1994 per il sistema Mobil, prodotto da Kartell.
Tra i progetti più significativi si ricordano: la cucina Factory (1980) per Boffi, gli imbottiti Max e Phil (1983) per Flexform, le sedute per ufficio AC Program (1989) e la sedia per ufficio T-chair (1994) per Vitra, il sistema di carrelli OXO (1992) per Kartell, le cucine Mediterranea (1992), Florida (1993) e Ginger (1995) per Arc-linea, il sistema di proiettori Elettra (1993) per Ansorg, il sistema di arredi per ospedale Emme per G. Malvestito (1993), l'imbottito Maxi per B & B (1994), la sedia Dolly per Kartell (1996), la collezione Apta per Maxalto (1997). Nel 1996 ha vinto il concorso per il rinnovamento della linea 1 della metropolitana di Milano.

Flexform è un'azienda italiana con sede a Meda, centro del distretto produttivo dell'arredamento della Brianza. Fondata nel 1959 dai Fratelli Galimberti, l'azienda progetta, produce e commercializza arredamento e complementi per uso residenziale e pubblico.
Agli inizi del Novecento la famiglia Galimberti avviò un laboratorio artigianale per realizzare poltrone e divani. Nel 1959 i fratelli Romeo, Pietro e Agostino Galimberti decisero di chiamare l'attività Flexform di Galimberti, commercializzando i prodotti in ambito locale[1]. Nel 1967 la società diventò S.p.A e si trasformò da laboratorio artigianale a industria. Iniziarono le collaborazioni con architetti e creativi italiani, molti dei quali destinati a diventare protagonisti del design italiano
Flexform nel 1969 affidò lo studio del marchio a Pino Tovaglia, il grafico che disegnò negli stessi anni il marchio Pirelli[3], mentre il designer Joe Colombo progettò la poltrona Tube Chair, poi esposta nella collezione permanente[4] del Museum of Modern Art (MoMA) di New York.
Dagli anni settanta Flexform iniziò a esportare all'estero. Partecipando alla Fiera del Mobile di Colonia in Germania si fece conoscere nei mercati del nord Europa. Seguirono anni di espansione economica in tutta Europa che portarono la seconda generazione della famiglia Galimberti ad ampliare l'orizzonte commerciale fino a spingersi nei paesi d'oltreoceano. Con l'ingresso della terza generazione, avvenuto alla fine degli anni novanta, si consolidò l'export in Brasile, Russia, Cina, USA e nei paesi del far e middle-east
Nel corso degli anni sono stati coinvolti nello studio dei nuovi prodotti designer e architetti, tra i quali: Asnago-Vender, Sergio Asti, Cini Boeri, Joe Colombo, Paolo Nava, Rodolfo Bonetto, Carlo Colombo, Gigi Radice, Giulio Manzoni[7]. Negli ultimi 40 anni il coordinamento dell'intera collezione è stato affidato all'architetto Antonio Citterio.

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