Selvatico - Consiliorum et Responsorum Medicinalium - 1661
编号 91033279
LA PSICHIATRIA ALLE SUE ORIGINI: GALENICA TRA UMORI E MALATTIE MENTALI
L’opera, che spazia sull’universo medico, è presentata sotto forma di casi clinici recensiti per gruppi di patologie. Interessanti le pagine dedicate alla psichiatria, alle cefalee, alla malinconia e all’ipocondria. Consiliorum et responsorum medicinalium centuriae quatuor (Padova 1656), contenente centinaia di consulti medici frutto della sua cinquantennale attività di cura. L’opera segue ancora i dettami della medicina galenica, che si dedicava a ristabilire l’armonia degli umori all’interno del corpo, e non prende in considerazione le novità introdotte da Girolamo Fabrici d’Acquapendente, ideatore del Teatro anatomico nel palazzo del Bo, e le teorie sulla circolazione sanguigna di William Harvey.
Non comune. Krivatsy, 10205
UNA COPIA DELL’ANNO SUCCESSIVO IN VENDITA ONLINE A EUR 900,00
CONDITION REPORT
IN FOLIO - Legatura in mezza pelle. Titolo al frontespizio in rosso e nero. Ritratto al frontespizio. Testo su due colonne. Le pagine interne non presentano particolari segni di usura ne di macchie. Nel complesso buono stato di conservazione dell’opera. Pp. 16nn. 360; 22nn. (4).
FULL TITLES & AUTHORS
Benedicti Silvatici patritii patavini Consiliorum et responsorum medicinalium Centuriae quatuor.
Genevae, Ioannis Antonii & Samuelis De Tournes, 1661
Selvatico Benedetto
CONTENTS
Il medico Benedetto Selvatico, figlio di Bartolomeo e di Adriana de Lazara, nacque a Padova il 5 novembre del 1574 (Mantovani 1984; Savoia 2018). Benedetto seguì tutte le tappe della carriera universitaria: si laureò nel 1597, fu nominato lettore straordinario di Medicina teorica nel 1603, professore straordinario di Medicina pratica in secundo loco nel 1607 e in primo loco nel 1612, ancora, divenne professore ordinario di Medicina pratica in secundo loco nel 1618 (Rippa Bonati 2005). Pur essendo vietato ai padovani il ricoprire la carica di professore in primo loco, ottenne la cattedra nel 1632 per le sue virtù e per il “credito di lunga esperientia, desiderato nelle principali letture degli altri studi d’Italia, richiesto alle principali cure dei Principi, e di Corte Cesarea” (Selvatico Estense 1922). Fu, infine, nominato professore straordinario. Fu medico famoso della nobiltà veneta ma anche italiana ed europea, compiendo un soggiorno a Mantova presso i Gonzaga e, nel 1619, a Graz alla corte asburgica. Nel 1637 ricevette dal re polacco Ladislao IV una lettera in cui veniva nominato conte Palatino e regio protomedico (Tomasini 1654). Fu, ancora, insignito dell’importante onorificenza del cavalierato di San Marco (1630) e, dal 1658, la Serenissima concesse alla famiglia il titolo comitale (Dal Porto 2007).
Ancora, fu nominato protettore della Natio Germanica Artistarum (1635), importante associazione studentesca dello Studio patavino, e a celebrazione dell’evento esiste un suo ritratto a stampa (Wolfenbüttel, Biblioteca Herzog August, inv. Io.12590.1). Dal 1623 fu membro dell’Accademia dei Ricovrati, della quale fu principe nel 1634 e nel 1635. Nello stesso anno di fondazione della Biblioteca Universitaria (1631), egli donò un importante nucleo di millequattrocento libri a stampa e trentaquattro manoscritti di soggetto giuridico che erano stati di proprietà del padre e del fratello Giovanni Battista (Mantovani 1984), quest’ultimo effigiato in un monumento al Santo. A ricordare il dono, fu apposta nella Sala dei Giganti, all’epoca adibita a Biblioteca Universitaria, un’iscrizione pubblica (Zaramella 1997). Benedetto pubblicò un monumentale volume, i Consiliorum et responsorum medicinalium centuriae quatuor (Padova 1656), contenente centinaia di consulti medici frutto della sua cinquantennale attività di cura. L’opera segue ancora i dettami della medicina galenica, che si dedicava a ristabilire l’armonia degli umori all’interno del corpo, e non prende in considerazione le novità introdotte da Girolamo Fabrici d’Acquapendente, ideatore del Teatro anatomico nel palazzo del Bo, e le teorie sulla circolazione sanguigna di William Harvey.
Se i Selvatico abitarono fin dai primi del Quattrocento in via Vescovado (Fantini d’Onofrio 2005), spetta proprio a Benedetto l’aver ristrutturato l’insieme eterogeneo di edifici di proprietà della famiglia (ora palazzo Buzzacarini Luzzato Dina, sede del Dipartimento di Scienze storiche, geografiche e dell’Antichità dell’Università), come attesta l’iscrizione in stucco datata 1623 posta nell’androne (Maggiolo 1983). Benedetto si premurò anche di arredare il palazzo con alcuni dipinti dei Bassano provenienti dalla Galleria dei Gonzaga, donatigli nel 1645 da Maria Gonzaga duchessa di Mantova (Fatuzzo, Pattanaro, Pietrobelli, Svalduz 2022). Il complesso fu visitato da Franz Schott che attestò che il medico “ha reffabricato appresso il Domo il suo nobil palazzo facendovi una galleria nobilissima, giardini con fontane, uccelliere, et mille altre cose bellissime, oltre li molti libri, et pitture” (Schott 1654, p. 19v). Si deve menzionare, inoltre, la villa di Sant’Elena a Battaglia Terme sui Colli Euganei, acquistata dal padre Bartolomeo e poi ristrutturata da Benedetto (Franceschi 2005; Mancini 2005). La scalinata scenografica era un tempo decorata da diverse statue dello scultore vicentino Girolamo Albanese (De Vincenti 2005). Il medico promosse anche l’erezione dell’altare dell’Addolorata nella basilica di Sant’Antonio che incornicia la pala della Deposizione di Cristo (1652) di Luca Ferrari da Reggio (Bresciani Alvarez 1964, ed. 1999; Ton 2021).
Benedetto morì il 18 luglio 1658 e fu sepolto nella tomba di famiglia nella cattedrale di Santa Maria Assunta. Più tardi (1693), i pronipoti Bartolomeo e Benedetto fecero apporre una targa in memoria dello zio. Anche il padre Bartolomeo, illustre giurista e professore universitario, venne tumulato nella Cattedrale. La famiglia Selvatico si prodigò molto alla ristrutturazione della Cattedrale, in particolare a partire dallo stesso 1693 favorì l’edificazione della cappella del Santissimo Sacramento (Dondi dall’Orologio 1794); ancora, un’iscrizione del 1707 elogiava i lavori di ampliamento del tempio sostenuti dal canonico Bartolomeo Selvatico (Ferretto 1810), da identificare nel pronipote di Benedetto. Pochi anni prima (dal 1692) lo stesso Bartolomeo commissionò il monumentale pulpito ligneo su disegno del genovese Filippo Parodi (Benuzzi 2015), ornato dall’arma di famiglia.
卖家故事
LA PSICHIATRIA ALLE SUE ORIGINI: GALENICA TRA UMORI E MALATTIE MENTALI
L’opera, che spazia sull’universo medico, è presentata sotto forma di casi clinici recensiti per gruppi di patologie. Interessanti le pagine dedicate alla psichiatria, alle cefalee, alla malinconia e all’ipocondria. Consiliorum et responsorum medicinalium centuriae quatuor (Padova 1656), contenente centinaia di consulti medici frutto della sua cinquantennale attività di cura. L’opera segue ancora i dettami della medicina galenica, che si dedicava a ristabilire l’armonia degli umori all’interno del corpo, e non prende in considerazione le novità introdotte da Girolamo Fabrici d’Acquapendente, ideatore del Teatro anatomico nel palazzo del Bo, e le teorie sulla circolazione sanguigna di William Harvey.
Non comune. Krivatsy, 10205
UNA COPIA DELL’ANNO SUCCESSIVO IN VENDITA ONLINE A EUR 900,00
CONDITION REPORT
IN FOLIO - Legatura in mezza pelle. Titolo al frontespizio in rosso e nero. Ritratto al frontespizio. Testo su due colonne. Le pagine interne non presentano particolari segni di usura ne di macchie. Nel complesso buono stato di conservazione dell’opera. Pp. 16nn. 360; 22nn. (4).
FULL TITLES & AUTHORS
Benedicti Silvatici patritii patavini Consiliorum et responsorum medicinalium Centuriae quatuor.
Genevae, Ioannis Antonii & Samuelis De Tournes, 1661
Selvatico Benedetto
CONTENTS
Il medico Benedetto Selvatico, figlio di Bartolomeo e di Adriana de Lazara, nacque a Padova il 5 novembre del 1574 (Mantovani 1984; Savoia 2018). Benedetto seguì tutte le tappe della carriera universitaria: si laureò nel 1597, fu nominato lettore straordinario di Medicina teorica nel 1603, professore straordinario di Medicina pratica in secundo loco nel 1607 e in primo loco nel 1612, ancora, divenne professore ordinario di Medicina pratica in secundo loco nel 1618 (Rippa Bonati 2005). Pur essendo vietato ai padovani il ricoprire la carica di professore in primo loco, ottenne la cattedra nel 1632 per le sue virtù e per il “credito di lunga esperientia, desiderato nelle principali letture degli altri studi d’Italia, richiesto alle principali cure dei Principi, e di Corte Cesarea” (Selvatico Estense 1922). Fu, infine, nominato professore straordinario. Fu medico famoso della nobiltà veneta ma anche italiana ed europea, compiendo un soggiorno a Mantova presso i Gonzaga e, nel 1619, a Graz alla corte asburgica. Nel 1637 ricevette dal re polacco Ladislao IV una lettera in cui veniva nominato conte Palatino e regio protomedico (Tomasini 1654). Fu, ancora, insignito dell’importante onorificenza del cavalierato di San Marco (1630) e, dal 1658, la Serenissima concesse alla famiglia il titolo comitale (Dal Porto 2007).
Ancora, fu nominato protettore della Natio Germanica Artistarum (1635), importante associazione studentesca dello Studio patavino, e a celebrazione dell’evento esiste un suo ritratto a stampa (Wolfenbüttel, Biblioteca Herzog August, inv. Io.12590.1). Dal 1623 fu membro dell’Accademia dei Ricovrati, della quale fu principe nel 1634 e nel 1635. Nello stesso anno di fondazione della Biblioteca Universitaria (1631), egli donò un importante nucleo di millequattrocento libri a stampa e trentaquattro manoscritti di soggetto giuridico che erano stati di proprietà del padre e del fratello Giovanni Battista (Mantovani 1984), quest’ultimo effigiato in un monumento al Santo. A ricordare il dono, fu apposta nella Sala dei Giganti, all’epoca adibita a Biblioteca Universitaria, un’iscrizione pubblica (Zaramella 1997). Benedetto pubblicò un monumentale volume, i Consiliorum et responsorum medicinalium centuriae quatuor (Padova 1656), contenente centinaia di consulti medici frutto della sua cinquantennale attività di cura. L’opera segue ancora i dettami della medicina galenica, che si dedicava a ristabilire l’armonia degli umori all’interno del corpo, e non prende in considerazione le novità introdotte da Girolamo Fabrici d’Acquapendente, ideatore del Teatro anatomico nel palazzo del Bo, e le teorie sulla circolazione sanguigna di William Harvey.
Se i Selvatico abitarono fin dai primi del Quattrocento in via Vescovado (Fantini d’Onofrio 2005), spetta proprio a Benedetto l’aver ristrutturato l’insieme eterogeneo di edifici di proprietà della famiglia (ora palazzo Buzzacarini Luzzato Dina, sede del Dipartimento di Scienze storiche, geografiche e dell’Antichità dell’Università), come attesta l’iscrizione in stucco datata 1623 posta nell’androne (Maggiolo 1983). Benedetto si premurò anche di arredare il palazzo con alcuni dipinti dei Bassano provenienti dalla Galleria dei Gonzaga, donatigli nel 1645 da Maria Gonzaga duchessa di Mantova (Fatuzzo, Pattanaro, Pietrobelli, Svalduz 2022). Il complesso fu visitato da Franz Schott che attestò che il medico “ha reffabricato appresso il Domo il suo nobil palazzo facendovi una galleria nobilissima, giardini con fontane, uccelliere, et mille altre cose bellissime, oltre li molti libri, et pitture” (Schott 1654, p. 19v). Si deve menzionare, inoltre, la villa di Sant’Elena a Battaglia Terme sui Colli Euganei, acquistata dal padre Bartolomeo e poi ristrutturata da Benedetto (Franceschi 2005; Mancini 2005). La scalinata scenografica era un tempo decorata da diverse statue dello scultore vicentino Girolamo Albanese (De Vincenti 2005). Il medico promosse anche l’erezione dell’altare dell’Addolorata nella basilica di Sant’Antonio che incornicia la pala della Deposizione di Cristo (1652) di Luca Ferrari da Reggio (Bresciani Alvarez 1964, ed. 1999; Ton 2021).
Benedetto morì il 18 luglio 1658 e fu sepolto nella tomba di famiglia nella cattedrale di Santa Maria Assunta. Più tardi (1693), i pronipoti Bartolomeo e Benedetto fecero apporre una targa in memoria dello zio. Anche il padre Bartolomeo, illustre giurista e professore universitario, venne tumulato nella Cattedrale. La famiglia Selvatico si prodigò molto alla ristrutturazione della Cattedrale, in particolare a partire dallo stesso 1693 favorì l’edificazione della cappella del Santissimo Sacramento (Dondi dall’Orologio 1794); ancora, un’iscrizione del 1707 elogiava i lavori di ampliamento del tempio sostenuti dal canonico Bartolomeo Selvatico (Ferretto 1810), da identificare nel pronipote di Benedetto. Pochi anni prima (dal 1692) lo stesso Bartolomeo commissionò il monumentale pulpito ligneo su disegno del genovese Filippo Parodi (Benuzzi 2015), ornato dall’arma di famiglia.
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Aufmerksame Verpackung,extra mit Folie.Die Bücher befindet sich in perfekt Zustand. Vielen Dank,liebe Grüsse aus Pinzgau!
查看翻译Vielen herzlichen Dank für Ihr positives Feedback! Es freut uns sehr, dass Sie zufrieden sind. Ihre Rückmeldung ist für uns eine wertvolle Motivation, weiterhin unser Bestes zu geben. 🙏 G.
Bonito ejemplar pero carece de la plancha XXVI (Silvanas) y la XXVIII y XXIX con la representación de Priapus … un claro ejemplo de censura. Debía hacerse constar en la descripción. Saludos
查看翻译Snel bezorgd en conform beschrijving.
查看翻译The manuscript arrived very quickly after my order and well packed. However the description of 500 pages of writing is in fact only 290, the remaining 70 pages half are lined and the others are blank
查看翻译Reçu assez rapide, tres bien emballé, mais condition du livre pas terrible.... a besoin d être restauré.j ai recu discount pour faire retaurations .sympa
查看翻译Bonjour, je suis désolé que le livre n'ait pas pleinement répondu à vos attentes. Si vous le souhaitez, nous pouvons le reprendre et vous rembourser intégralement tous vos frais. G.
extraordinario ejemplar, muy bien empaquetado, muy bien conservado, muchas gracias
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