Giovenale / Calderini - Commentarii in Juvenalem - 1474
编号 87018641
EARLY INCUNABLE - FIRST EDITION - GIOVENALE SI ACCANISCE CONTRO LE DONNE
Prima edizione, stampata a Roma nel 1474, tra i primi libri stampati !!!
Edizione molto rara del Commentario di Domizio Calderini a Giovenale, editio princeps del 1474.
Brunet III, 1628: "... comme étant de Rome, 1474; car, selon le P. Audiffredi (Catal. Romanarum edit. saeculi XV, pag. 157 e 158), elle est sortie des presses de Venise, postérioriurement à 1474".
Pr 7408; BMC VII 1148; IGI 2354. Goff C35; HC(+Add) 4238*; IGI 2354; Pr 7408; BMC VII 1148; BSB-Ink C-43; GW 5886
VENDUTO IN ASTA A MILANO, A EUR 5,292
CONDITION REPORT
IN FOLIO Chancery, testo su una colonna in carattere romano, spazi per capilettera, (1); 70 carte nn; (1). a-h8,6 I8 [2]h6, 42 righe, caratteri romani, mancano le ultime 7 carte, riprodotte su carta anticata, esemplare altrimenti perfetto, legatura in mezza pelle marrone e cartonato, nota di possesso coevo al primo foglio e annotazioni bibliografiche. Capilettera e alcune righe rubricate in rosso. A cura di Johannes Calphurnius, corretto da Antonius Moretus.
FULL TITLES & AUTHORS
Commentarii in Juvenalem
Calpurnius Brixsianus Antonio Moretto ... Editi Romae Septembris M. CCCCLXXIIII [al colophon - 1474]
Domitius Calderinus,
Giovenale
CONTENTS
Il commento a Giovenale, preceduto da una lettera di dedica a Giuliano de' Medici e da una Vita di Giovenale, seguito da una nota contro il Fidentino (Angelo Sabino) e dalla Defensio adversus Brotheum grammaticum.
Ebbe la sua prima edizione, insieme col testo di Giovenale, a Venezia il 24 apr. 1475 presso Jacques Le Rouge, e fu ristampato a Brescia, il 15 settembre dello stesso anno; questa è probabilmente la terza edizione.
Il commento di Calderini a Giovenale, stampato per la prima volta nel 1475, descrive in dettaglio gli errori commessi da Niccolò Perotti (il Brotheus del titolo) nella sua edizione di Plinio, in risposta alle critiche di Perotti al commento di Marziale di Calderini. Egli elenca anche gli errori presenti nei Paradoxa in Iuvenalem di Angelo Sabino, amico del Perotti.
Bersaglio privilegiato delle satire di Giovenale sono le donne, in special modo quelle emancipate e libere tra le matrone romane, che, per il loro disinvolto muoversi nella vita sociale, personificano agli occhi del poeta lo scempio stesso del pudore.
Quelli che egli considerava i vizi e le immoralità dell'universo femminile gli ispireranno la satira VI, la più lunga, che rappresenta uno dei più feroci documenti di misoginia di tutti i tempi, dove campeggia la cupa grandezza di Messalina, definita Augusta meretrix, ovvero "prostituta imperiale". Messalina viene presentata appunto come una persona dalla doppia vita: non appena suo marito Claudio si addormenta, ne approfitta per prostituirsi in un lupanare fino all'alba, "lassata viris necdum satiata" (stanca di tanti, ma non soddisfatta): vedi D'Annunzio "sed non satiata".
Giovenale propone di trattare della realtà, del verum, che anche secondo Marziale coincide con il quotidiano, egli invece tende a enfatizzare gli eventi, mostrati come casi mostruosi: come il matrimonio di un eunuco, l’esibizione di una matrona in veste di gladiatrice. Come Persio, Giovenale tratta dei mores, ma non per correggerli, bensì per denunciarli, attaccando i vizi e non le persone, attraverso l’indignatio invece del tradizionale ludus.
Questa satira è stata scritta con l'intento di dissuadere dalle nozze l'amico Postumo e come esempio negativo di degenerazione vi è anche la figura di Eppia, una donna che fugge con un gladiatore, abbandonando il marito Veientone (un senatore), la sorella e i figli.
Le descrizioni dei comportamenti delle matrone romane da parte di Giovenale sono infatti spesso aspre e crude: frequenti sono i tratti quasi irreali di scialacquatrici senza il minimo freno morale, che non badano alla povertà alle porte perseverando in esistenze condite dei più turpi misfatti. Si contano avvelenamenti, omicidi premeditati di eredi, sebbene talvolta si tratti dei propri figli, superstizioni superficiali, maltrattamenti estremi della servitù, nel segno di frustate e volontà di crocifiggere chi abbia commesso anche il minimo errore, a cui si aggiungono, ovviamente, tradimenti e leggerezze morali imperdonabili agli occhi di Giovenale. Significativa, come riassuntiva di quanto esposto, questa frase pronunciata da una matrona: "O demens, ita servus homo est?" ("Oh stupido, così uno schiavo sarebbe un essere umano?")
Altro comune bersaglio di Giovenale fu l'omosessualità, che si traduce per lui e per il mondo cui appartiene in una fatidica bolla d'infamia (si veda a questo proposito la Lex Scantinia). Giovenale conosce e distingue due diversi tipi di "omosessuale": quello che per natura proprio non può dissimulare la sua condizione (quindi tollerato, poiché è il suo triste destino); quello che per ipocrisia si nasconde di giorno pontificando rabbiosamente sulla corruzione degli antichi costumi romani, per poi sfogarsi di notte lontano da occhi indiscreti.
Entrambi questi tipi vengono condannati da Giovenale, poiché omosessuali, ma il secondo in modo particolare, per essersi reso ancora più odioso dall'alto del suo piedistallo di falso censore: ecco, quindi, che si ritrova quella carica anti-moralistica che è una cifra fondamentale della sua poetica. Il disprezzo per le convenzioni è bilanciato da una mitizzazione pressoché integrale del passato, secondo il tipico topos della perduta età dell'oro, quella dei popoli latini pastori e agricoltori, non ancora contaminati dai costumi orientali: infattic, Giovenale contrappone sempre l'omosessuale molle, urbano e molto raffinato, al ruvido e pio contadino repubblicano, in cui si concentrano per contrasto tutte le qualità di una civiltà guerriera, gloriosa e perduta. Tanto lontani dovevano apparire ai suoi occhi quei tempi di rustica virtù, almeno quanto appaiano a noi vicine simili libertà di costume.
Domizio Calderini (Torri del Benaco, 1446 – Roma, 1478) è stato un umanista italiano.
Chiamato a Roma da Papa Paolo II come pubblico professore, continuò nello stesso ufficio sotto Sisto IV, che gli diede il titolo di segretario apostolico. Nel 1476 Sisto IV lo inviò, insieme col cardinale Giuliano della Rovere, in missione diplomatica ad Avignone.
Nel 1475 curò un'edizione delle Silvae di Papinio Stazio aspramente criticata dal Poliziano nella sua Miscellanea; pubblicò commenti alle opere di vari autori latini: Virgilio, Properzio, Giovenale, Marziale, Stazio, e tradusse dal greco in latino i due primi libri della Periegesi della Grecia di Pausania. Fu inoltre discreto matematico. Polemizzò accesamente con Giorgio Merula e Niccolò Perotti. Morì di peste a Roma, nel 1478.
BIBLIOGRAPHY
Giovenale, Decimo Giunio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata
Pietro Ercole, GIOVENALE, Decimo Giunio, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933. Modifica su Wikidata
Giovenàle, Dècimo Giùnio, su sapere.it, De Agostini. Modifica su Wikidata
(EN) Gilbert Highet, Juvenal, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata
(LA) Opere di Decimo Giunio Giovenale, su Musisque Deoque. Modifica su Wikidata
(LA) Opere di Decimo Giunio Giovenale, su PHI Latin Texts, Packard Humanities Institute. Modifica su Wikidata
Opere di Decimo Giunio Giovenale / Decimo Giunio Giovenale (altra versione) / Decimo Giunio Giovenale (altra versione) / Decimo Giunio Giovenale (altra versione) / Decimo Giunio Giovenale (altra versione), su MLOL, Horizons Unlimited.
(EN) Opere di Decimo Giunio Giovenale, su Open Library, Internet Archive.
(EN) Audiolibri di Decimo Giunio Giovenale, su LibriVox.
(EN) Decimo Giunio Giovenale, su Goodreads.
Decimo Giunio Giovenale, su Discografia nazionale della canzone italiana, Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi.
(EN) Testo latino delle D. Iuni Iuvenalis Saturae da The Latin Library
Approfondimento sul sito della città natale di Giovenale, su comune.aquino.fr.it. URL consultato il 30 marzo 2006 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2007).
卖家故事
EARLY INCUNABLE - FIRST EDITION - GIOVENALE SI ACCANISCE CONTRO LE DONNE
Prima edizione, stampata a Roma nel 1474, tra i primi libri stampati !!!
Edizione molto rara del Commentario di Domizio Calderini a Giovenale, editio princeps del 1474.
Brunet III, 1628: "... comme étant de Rome, 1474; car, selon le P. Audiffredi (Catal. Romanarum edit. saeculi XV, pag. 157 e 158), elle est sortie des presses de Venise, postérioriurement à 1474".
Pr 7408; BMC VII 1148; IGI 2354. Goff C35; HC(+Add) 4238*; IGI 2354; Pr 7408; BMC VII 1148; BSB-Ink C-43; GW 5886
VENDUTO IN ASTA A MILANO, A EUR 5,292
CONDITION REPORT
IN FOLIO Chancery, testo su una colonna in carattere romano, spazi per capilettera, (1); 70 carte nn; (1). a-h8,6 I8 [2]h6, 42 righe, caratteri romani, mancano le ultime 7 carte, riprodotte su carta anticata, esemplare altrimenti perfetto, legatura in mezza pelle marrone e cartonato, nota di possesso coevo al primo foglio e annotazioni bibliografiche. Capilettera e alcune righe rubricate in rosso. A cura di Johannes Calphurnius, corretto da Antonius Moretus.
FULL TITLES & AUTHORS
Commentarii in Juvenalem
Calpurnius Brixsianus Antonio Moretto ... Editi Romae Septembris M. CCCCLXXIIII [al colophon - 1474]
Domitius Calderinus,
Giovenale
CONTENTS
Il commento a Giovenale, preceduto da una lettera di dedica a Giuliano de' Medici e da una Vita di Giovenale, seguito da una nota contro il Fidentino (Angelo Sabino) e dalla Defensio adversus Brotheum grammaticum.
Ebbe la sua prima edizione, insieme col testo di Giovenale, a Venezia il 24 apr. 1475 presso Jacques Le Rouge, e fu ristampato a Brescia, il 15 settembre dello stesso anno; questa è probabilmente la terza edizione.
Il commento di Calderini a Giovenale, stampato per la prima volta nel 1475, descrive in dettaglio gli errori commessi da Niccolò Perotti (il Brotheus del titolo) nella sua edizione di Plinio, in risposta alle critiche di Perotti al commento di Marziale di Calderini. Egli elenca anche gli errori presenti nei Paradoxa in Iuvenalem di Angelo Sabino, amico del Perotti.
Bersaglio privilegiato delle satire di Giovenale sono le donne, in special modo quelle emancipate e libere tra le matrone romane, che, per il loro disinvolto muoversi nella vita sociale, personificano agli occhi del poeta lo scempio stesso del pudore.
Quelli che egli considerava i vizi e le immoralità dell'universo femminile gli ispireranno la satira VI, la più lunga, che rappresenta uno dei più feroci documenti di misoginia di tutti i tempi, dove campeggia la cupa grandezza di Messalina, definita Augusta meretrix, ovvero "prostituta imperiale". Messalina viene presentata appunto come una persona dalla doppia vita: non appena suo marito Claudio si addormenta, ne approfitta per prostituirsi in un lupanare fino all'alba, "lassata viris necdum satiata" (stanca di tanti, ma non soddisfatta): vedi D'Annunzio "sed non satiata".
Giovenale propone di trattare della realtà, del verum, che anche secondo Marziale coincide con il quotidiano, egli invece tende a enfatizzare gli eventi, mostrati come casi mostruosi: come il matrimonio di un eunuco, l’esibizione di una matrona in veste di gladiatrice. Come Persio, Giovenale tratta dei mores, ma non per correggerli, bensì per denunciarli, attaccando i vizi e non le persone, attraverso l’indignatio invece del tradizionale ludus.
Questa satira è stata scritta con l'intento di dissuadere dalle nozze l'amico Postumo e come esempio negativo di degenerazione vi è anche la figura di Eppia, una donna che fugge con un gladiatore, abbandonando il marito Veientone (un senatore), la sorella e i figli.
Le descrizioni dei comportamenti delle matrone romane da parte di Giovenale sono infatti spesso aspre e crude: frequenti sono i tratti quasi irreali di scialacquatrici senza il minimo freno morale, che non badano alla povertà alle porte perseverando in esistenze condite dei più turpi misfatti. Si contano avvelenamenti, omicidi premeditati di eredi, sebbene talvolta si tratti dei propri figli, superstizioni superficiali, maltrattamenti estremi della servitù, nel segno di frustate e volontà di crocifiggere chi abbia commesso anche il minimo errore, a cui si aggiungono, ovviamente, tradimenti e leggerezze morali imperdonabili agli occhi di Giovenale. Significativa, come riassuntiva di quanto esposto, questa frase pronunciata da una matrona: "O demens, ita servus homo est?" ("Oh stupido, così uno schiavo sarebbe un essere umano?")
Altro comune bersaglio di Giovenale fu l'omosessualità, che si traduce per lui e per il mondo cui appartiene in una fatidica bolla d'infamia (si veda a questo proposito la Lex Scantinia). Giovenale conosce e distingue due diversi tipi di "omosessuale": quello che per natura proprio non può dissimulare la sua condizione (quindi tollerato, poiché è il suo triste destino); quello che per ipocrisia si nasconde di giorno pontificando rabbiosamente sulla corruzione degli antichi costumi romani, per poi sfogarsi di notte lontano da occhi indiscreti.
Entrambi questi tipi vengono condannati da Giovenale, poiché omosessuali, ma il secondo in modo particolare, per essersi reso ancora più odioso dall'alto del suo piedistallo di falso censore: ecco, quindi, che si ritrova quella carica anti-moralistica che è una cifra fondamentale della sua poetica. Il disprezzo per le convenzioni è bilanciato da una mitizzazione pressoché integrale del passato, secondo il tipico topos della perduta età dell'oro, quella dei popoli latini pastori e agricoltori, non ancora contaminati dai costumi orientali: infattic, Giovenale contrappone sempre l'omosessuale molle, urbano e molto raffinato, al ruvido e pio contadino repubblicano, in cui si concentrano per contrasto tutte le qualità di una civiltà guerriera, gloriosa e perduta. Tanto lontani dovevano apparire ai suoi occhi quei tempi di rustica virtù, almeno quanto appaiano a noi vicine simili libertà di costume.
Domizio Calderini (Torri del Benaco, 1446 – Roma, 1478) è stato un umanista italiano.
Chiamato a Roma da Papa Paolo II come pubblico professore, continuò nello stesso ufficio sotto Sisto IV, che gli diede il titolo di segretario apostolico. Nel 1476 Sisto IV lo inviò, insieme col cardinale Giuliano della Rovere, in missione diplomatica ad Avignone.
Nel 1475 curò un'edizione delle Silvae di Papinio Stazio aspramente criticata dal Poliziano nella sua Miscellanea; pubblicò commenti alle opere di vari autori latini: Virgilio, Properzio, Giovenale, Marziale, Stazio, e tradusse dal greco in latino i due primi libri della Periegesi della Grecia di Pausania. Fu inoltre discreto matematico. Polemizzò accesamente con Giorgio Merula e Niccolò Perotti. Morì di peste a Roma, nel 1478.
BIBLIOGRAPHY
Giovenale, Decimo Giunio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata
Pietro Ercole, GIOVENALE, Decimo Giunio, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933. Modifica su Wikidata
Giovenàle, Dècimo Giùnio, su sapere.it, De Agostini. Modifica su Wikidata
(EN) Gilbert Highet, Juvenal, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata
(LA) Opere di Decimo Giunio Giovenale, su Musisque Deoque. Modifica su Wikidata
(LA) Opere di Decimo Giunio Giovenale, su PHI Latin Texts, Packard Humanities Institute. Modifica su Wikidata
Opere di Decimo Giunio Giovenale / Decimo Giunio Giovenale (altra versione) / Decimo Giunio Giovenale (altra versione) / Decimo Giunio Giovenale (altra versione) / Decimo Giunio Giovenale (altra versione), su MLOL, Horizons Unlimited.
(EN) Opere di Decimo Giunio Giovenale, su Open Library, Internet Archive.
(EN) Audiolibri di Decimo Giunio Giovenale, su LibriVox.
(EN) Decimo Giunio Giovenale, su Goodreads.
Decimo Giunio Giovenale, su Discografia nazionale della canzone italiana, Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi.
(EN) Testo latino delle D. Iuni Iuvenalis Saturae da The Latin Library
Approfondimento sul sito della città natale di Giovenale, su comune.aquino.fr.it. URL consultato il 30 marzo 2006 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2007).
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Un libro magnífico. Envío rápido y bien protegido. Vendedor excelente.
查看翻译Purtroppo il libro è arrivato con vistose macchie marroni sulla copertina posteriore che nelle immagini della promozione non c'erano. Non comprendo da dove provengano. Se vuole le mando una fotografia
查看翻译Merci d'avoir mis cet ouvrage en vente. Livre dont la description serait fidèle si deux Francesco Patrizi n'avaient pas été confondus.
查看翻译I will revue my feedback as soon as I will be back and have the lot in my hands, when returned from holydats. Regards Sotos
查看翻译Always an excellent buying experience Hope to do business again!
查看翻译Livre conforme rien à redire Très bon vendeur Je recommande
查看翻译- 149
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