Splendido disegno a china di Tommaso Minardi (Faenza, 4 dicembre 1787 – Roma, 12 gennaio 1871), uno dei campioni del purismo italiano. L'opera raffigura la Madonna con Gesù bambino e Sn Giovannino, un tema classico dell'autore che ha realizzato anche molti dipinti con questa tematica (il solo disegno misura 270x230 mm). Ottime condizioni di conservazione; siglato TMF (Tommaso Minardi Fecit) e datato 1839. Si cede con cornice d'epoca che presenza qualche abrasione e limitate mancanze di doratura. L'opera proviene dal mercato antiquario europeo e da una primaria casa d'aste europea di cui si fornirà documentazione all'acquirente.


Tommaso Minardi (Faenza, 1787 – Roma, 1871) è il terzo di cinque figli. Manifesta da subito una grande predilezione per il disegno e viene quindi indirizzato, nel 1800, alla frequentazione dello studio di Giuseppe Zauli (1763-1822). Insieme a lui viaggia per l’Italia: visita Bologna e Firenze dove conosce le opere di Andrea del Sarto e del Francia.
Pochi anni dopo si trasferisce a Roma grazie ad una sovvenzione di quindici scudi annui, concessa dalla Compagnia di San Gregorio a Faenza.
Nella Capitale Tommaso Minardi può dunque perfezionare la propria tecnica pittorica, soprattutto grazie al contatto con Felice Giani (1758-1823). Il pittore gli mette a disposizione il proprio studio, compreso il materiale pittorico.
Cosa ancor più importante, lo introduce nell’atelier di Vincenzo Camuccini (1771-1844) presso il quale è apprendista per un breve periodo. Proprio in questi anni di formazione, organizza una sorta di accademia libera insieme ad altri giovani pittori, che però viene sciolta nel 1804.
L’Accademia di San Luca
Nel 1808 vince il premio per la pittura all’Accademia di San Luca ed ottiene la pensione triennale a Roma tramite un concorso dell’Accademia di Bologna. Purtroppo il premio viene però annullato e Tommaso Minardi, da curioso e giovane pittore, decide di rimediare visitando Milano, Firenze e Ravenna.
Deciso a partecipare ancora al concorso nel 1810, vince di nuovo. Questa volta inizia finalmente a frequentare i corsi dell’Accademia di San Luca, contesto in cui si lega al suo maestro Gaspare Landi (1756-1830).

Di questa amicizia rimane il ritratto che Tommaso Minardi realizza per lui, conservato nella collezione dell’istituzione. Nel 1818 venne eletto accademico di merito di San Luca. Poco prima Canova lo aveva suggerito come direttore dell’Accademia di Belle Arti di Perugia.
Gli anni perugini
Rimane a Perugia fino al 1821, quando torna a Roma perché riceve l’incarico di professore di disegno. Il periodo perugino è veramente intenso. Riceve la visita dell’imperatore Francesco I d’Austria che gli commissiona una serie di disegni. Stringe una forte amicizia con Pietro Tenerani (1789-1869) che ne realizza il ritratto.
Monsignor Spinola gli fornisce l’importante incarico di occuparsi dell’inventario dei dipinti di Assisi per il loro restauro. Dopo questa serie di impegni e committenze, si fa promotore della riforma dell’Accademia di Perugia.
Il rientro a Roma
Tornato nella Capitale, Tommaso Minardi segue la linea di Perugia e propone anche la riforma dell’Accademia di San Luca. Nel 1829, viene nominato insegnante di pittura, disegno e composizione dell’Accademia degli Ardenti di Viterbo, oltre che sovrintendente delle Gallerie. Gli anni Trenta e Quaranta sono i decenni che lo impegnano di più dal punto di vista artistico e diplomatico.
Nel 1836 è anche tra gli Arcadi con il nome di Driante Parraside e nel 1843 firma il manifesto del Purismo. Lascia l’insegnamento all’Accademia di San Luca nel 1854, ma continua a ricevere una lunga serie di incarichi.
Viene nominato ispettore in numerose commissioni governative, oltre che commendatore della Corona d’Italia da parte di Vittorio Emanuele II nel 1868. Qualche anno dopo la sua morte, avvenuta nel 1871, i suoi allievi hanno voluto dedicargli un monumento nel quadriportico del Verano.

Splendido disegno a china di Tommaso Minardi (Faenza, 4 dicembre 1787 – Roma, 12 gennaio 1871), uno dei campioni del purismo italiano. L'opera raffigura la Madonna con Gesù bambino e Sn Giovannino, un tema classico dell'autore che ha realizzato anche molti dipinti con questa tematica (il solo disegno misura 270x230 mm). Ottime condizioni di conservazione; siglato TMF (Tommaso Minardi Fecit) e datato 1839. Si cede con cornice d'epoca che presenza qualche abrasione e limitate mancanze di doratura. L'opera proviene dal mercato antiquario europeo e da una primaria casa d'aste europea di cui si fornirà documentazione all'acquirente.


Tommaso Minardi (Faenza, 1787 – Roma, 1871) è il terzo di cinque figli. Manifesta da subito una grande predilezione per il disegno e viene quindi indirizzato, nel 1800, alla frequentazione dello studio di Giuseppe Zauli (1763-1822). Insieme a lui viaggia per l’Italia: visita Bologna e Firenze dove conosce le opere di Andrea del Sarto e del Francia.
Pochi anni dopo si trasferisce a Roma grazie ad una sovvenzione di quindici scudi annui, concessa dalla Compagnia di San Gregorio a Faenza.
Nella Capitale Tommaso Minardi può dunque perfezionare la propria tecnica pittorica, soprattutto grazie al contatto con Felice Giani (1758-1823). Il pittore gli mette a disposizione il proprio studio, compreso il materiale pittorico.
Cosa ancor più importante, lo introduce nell’atelier di Vincenzo Camuccini (1771-1844) presso il quale è apprendista per un breve periodo. Proprio in questi anni di formazione, organizza una sorta di accademia libera insieme ad altri giovani pittori, che però viene sciolta nel 1804.
L’Accademia di San Luca
Nel 1808 vince il premio per la pittura all’Accademia di San Luca ed ottiene la pensione triennale a Roma tramite un concorso dell’Accademia di Bologna. Purtroppo il premio viene però annullato e Tommaso Minardi, da curioso e giovane pittore, decide di rimediare visitando Milano, Firenze e Ravenna.
Deciso a partecipare ancora al concorso nel 1810, vince di nuovo. Questa volta inizia finalmente a frequentare i corsi dell’Accademia di San Luca, contesto in cui si lega al suo maestro Gaspare Landi (1756-1830).

Di questa amicizia rimane il ritratto che Tommaso Minardi realizza per lui, conservato nella collezione dell’istituzione. Nel 1818 venne eletto accademico di merito di San Luca. Poco prima Canova lo aveva suggerito come direttore dell’Accademia di Belle Arti di Perugia.
Gli anni perugini
Rimane a Perugia fino al 1821, quando torna a Roma perché riceve l’incarico di professore di disegno. Il periodo perugino è veramente intenso. Riceve la visita dell’imperatore Francesco I d’Austria che gli commissiona una serie di disegni. Stringe una forte amicizia con Pietro Tenerani (1789-1869) che ne realizza il ritratto.
Monsignor Spinola gli fornisce l’importante incarico di occuparsi dell’inventario dei dipinti di Assisi per il loro restauro. Dopo questa serie di impegni e committenze, si fa promotore della riforma dell’Accademia di Perugia.
Il rientro a Roma
Tornato nella Capitale, Tommaso Minardi segue la linea di Perugia e propone anche la riforma dell’Accademia di San Luca. Nel 1829, viene nominato insegnante di pittura, disegno e composizione dell’Accademia degli Ardenti di Viterbo, oltre che sovrintendente delle Gallerie. Gli anni Trenta e Quaranta sono i decenni che lo impegnano di più dal punto di vista artistico e diplomatico.
Nel 1836 è anche tra gli Arcadi con il nome di Driante Parraside e nel 1843 firma il manifesto del Purismo. Lascia l’insegnamento all’Accademia di San Luca nel 1854, ma continua a ricevere una lunga serie di incarichi.
Viene nominato ispettore in numerose commissioni governative, oltre che commendatore della Corona d’Italia da parte di Vittorio Emanuele II nel 1868. Qualche anno dopo la sua morte, avvenuta nel 1871, i suoi allievi hanno voluto dedicargli un monumento nel quadriportico del Verano.

Era
1400-1900
Antal objekt
1
Tommaso Minardi (1787-1871)
Titel på konstverket
Madonna con Gesù Bambino e San Giovannino
Teknik
Teckning
Signatur
Med monogram
Ursprungsland
Italien
År
1839
Skick
Bra skick
Höjd
570 mm
Bredd
430 mm
Djup
30 mm
Tidsålder
1800-1850

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Quadro in buone condizioni. Tutto secondo aspettative. Molto bene. Saluti.

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