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Ferraglio Gianbattista - Vas -  "Les Claires" - Raku Yakisugi  - Lera
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Ferraglio Gianbattista - Vas - "Les Claires" - Raku Yakisugi - Lera

Vaso Raku con coperchio della serie "Les Claires" realizzato nel 2020 dal maestro ceramista Ferraglio Gianbattista a Rochefort-en-Terre (Francia). Dimensioni: altezza con coperchio 15 cm / diametro 20 cm / peso 1.6 kg Firmata alla base "G.F." Certificato di autenticità "Ateliers d'art de France 2020" Servizio di spedizione professionale in tutto il mondo Il termine "Raku" deriva dal nome di una delle più autorevoli famiglie di mastri vasai (Rikyu) e significa letteralmente “Vivere con gioia e armonia la natura”. La vera origine di questa tecnica non è certa, ma si ritiene che la sua creazione sia dovuta a un ceramista di Kyoto, il mastro vasaio Chojiro. Nella sua bottega venivano prodotte tegole, principalmente di argilla. Con questa tecnica Chojiro iniziò a produrre delle ciotole tondeggianti, utilizzando lo stesso tipo di argilla, ricca di sabbia silicea. Il manico in legno bruciato viene denominato Yakisugi che si traduce letteralmente “tavola di cedro bruciato”: la superficie del legno viene carbonizzata bruciandola con una fiamma e poi sigillata con olio. Era usata in origine sulle assi di cedro (in giapponese Sugi). L'artista si racconta: Ho conosciuto la ceramica negli anni 90 grazie ad Armel Hédé, che veniva ad esporre ogni sabato al mercato di Dinard. Mi ha fatto conoscere la bellezza delle forme del suo lavoro e la finezza del suo lancio. Poi, all’inizio degli anni 2000, ho avuto la possibilità di entrare nel laboratorio di Yoshimi Futamura nella regione di Parigi, e lì ho scoperto forme potenti, un’altra cultura e, soprattutto, il materiale e il suo lavoro. Dopo diversi anni in questo laboratorio, ho deciso di trasferirmi a Rochefort en Terre nella regione francese del Morbihan - sedotto dalla bellezza della natura circostante - con il desiderio di avere il mio laboratorio, di continuare la mia ricerca e, citando Cazeneuve, “di fare cose belle”. In questo dialogo con la terra e la natura, la tecnica Raku offre immediatezza e un’apparente “facilità” e, pur aprendo il campo delle possibilità, si sta rivelando sempre più esigente. Come membro degli Ateliers d’Art de France dal 2014, partecipo a diversi mercati di ceramisti e organizzo regolarmente delle cotture nel mio laboratorio aperto ad altri appassionati per condividere e trasmettere le mie conoscenze. Viaggio intorno al Rame: Al momento, sto esplorando le diverse possibilità offerte dall'uso del rame sulle mie ceramiche, il che mi porta a un 'Raku fiammeggiante'. Diverse cotture fanno risaltare i molteplici colori del rame (blu, verde, turchese, rosso, oro...) Altri pezzi sono lucidati con diversi metalli (rame, ferro, ruggine, ottone...) che al momento giusto, quando si dice che "la terra è innamorata", lasciano tracce morbide e leggere del loro passaggio. Lavoro su forme pure per evidenziare tutta la bellezza e la luminosità del materiale. Tutti i miei pezzi sono unici.

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Ferraglio Gianbattista - Vas -  "Les Claires" - Raku Yakisugi  - Lera

Ferraglio Gianbattista - Vas - "Les Claires" - Raku Yakisugi - Lera

Vaso Raku con coperchio della serie "Les Claires" realizzato nel 2020 dal maestro ceramista Ferraglio Gianbattista a Rochefort-en-Terre (Francia).

Dimensioni: altezza con coperchio 15 cm / diametro 20 cm / peso 1.6 kg

Firmata alla base "G.F."

Certificato di autenticità "Ateliers d'art de France 2020"

Servizio di spedizione professionale in tutto il mondo

Il termine "Raku" deriva dal nome di una delle più autorevoli famiglie di mastri vasai (Rikyu) e significa letteralmente “Vivere con gioia e armonia la natura”.

La vera origine di questa tecnica non è certa, ma si ritiene che la sua creazione sia dovuta a un ceramista di Kyoto, il mastro vasaio Chojiro. Nella sua bottega venivano prodotte tegole, principalmente di argilla. Con questa tecnica Chojiro iniziò a produrre delle ciotole tondeggianti, utilizzando lo stesso tipo di argilla, ricca di sabbia silicea.

Il manico in legno bruciato viene denominato Yakisugi che si traduce letteralmente “tavola di cedro bruciato”: la superficie del legno viene carbonizzata bruciandola con una fiamma e poi sigillata con olio. Era usata in origine sulle assi di cedro (in giapponese Sugi).

L'artista si racconta:
Ho conosciuto la ceramica negli anni 90 grazie ad Armel Hédé, che veniva ad esporre ogni sabato al mercato di Dinard. Mi ha fatto conoscere la bellezza delle forme del suo lavoro e la finezza del suo lancio.
Poi, all’inizio degli anni 2000, ho avuto la possibilità di entrare nel laboratorio di Yoshimi Futamura nella regione di Parigi, e lì ho scoperto forme potenti, un’altra cultura e, soprattutto, il materiale e il suo lavoro.
Dopo diversi anni in questo laboratorio, ho deciso di trasferirmi a Rochefort en Terre nella regione francese del Morbihan - sedotto dalla bellezza della natura circostante - con il desiderio di avere il mio laboratorio, di continuare la mia ricerca e, citando Cazeneuve, “di fare cose belle”.
In questo dialogo con la terra e la natura, la tecnica Raku offre immediatezza e un’apparente “facilità” e, pur aprendo il campo delle possibilità, si sta rivelando sempre più esigente.
Come membro degli Ateliers d’Art de France dal 2014, partecipo a diversi mercati di ceramisti e organizzo regolarmente delle cotture nel mio laboratorio aperto ad altri appassionati per condividere e trasmettere le mie conoscenze.

Viaggio intorno al Rame:
Al momento, sto esplorando le diverse possibilità offerte dall'uso del rame sulle mie ceramiche, il che mi porta a un 'Raku fiammeggiante'.
Diverse cotture fanno risaltare i molteplici colori del rame (blu, verde, turchese, rosso, oro...)
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che al momento giusto, quando si dice che "la terra è innamorata", lasciano tracce morbide e leggere del loro passaggio. Lavoro su forme pure per evidenziare tutta la bellezza e la luminosità del materiale. Tutti i miei pezzi sono unici.

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