Massimo Stanzione (1585-1656), Circle of - Visitazione della Beata Vergine Maria alla cugina Sant'Elisabetta

Massimo Stanzione (Frattamaggiore o Orta di Atella 1585 - Napoli 1656) cerchia di

Visitazione della Beata Vergine Maria alla cugina Sant'Elisabetta
Olio su tela

147 x 100 cm
152cm x 105cm con cornice

Expertise scritta di William Suida come Massimo Stanzione.



Tale è stata l’ammirazione per l'arte di Massimo Stanzione che fu soprannominato il Guido Reni napoletano. Effettivamente le sue opere uniscono il classicismo della pittura emiliana del Reni e del Domenichino al tenebrismo lasciato in eredità da Caravaggio. Partito quale ritrattista, assunse poi una connotazione di pittore barocco e dedito ai tempi sacri, i suoi lavori più importanti sono infatti riconosciuti nelle grandi pale d'altare così come nei cicli di affreschi per le chiese napoletane. Rivale artistico di Jusepe de Ribera, dominò al pari dello Spagnoletto la scena a napoletana della prima metà del Seicento. Lo Stanzione segnò fortemente l’ambiente pittorico napoletano a lui succeduto, essendo stato un importante caposcuola. Egli ebbe un seguito vasto ed immediato convertendo alle sue tematiche anche pittori come Filippo Vitale e Francesco Guarino, che fino ad allora si erano espressi nel solco della tradizione naturalista. Tra i tantissimi suoi allievi o seguaci citiamo: Andrea Vaccaro, Bernardo Cavallino, Muzio Rossi (Nunzio), Pacecco De Rosa, Onofrio Palumbo, Domenico Gargiulo, Giovanni Ricca, Giuseppe Marullo, Nicola Marigliano, Antonio De Bellis, Agostino e Giuseppe Beltrano, Carlo Rosa, Domenico Finoglia, Andrea e Niccolò Malinconico, Nicolò De Simone. Tutte personalità artistiche, spesso di altissimo livello, che stigmatizzarono inequivocabilmente l’importante apporto di Massimo Stanzione nel panorama artistico partenopeo del XVII secolo.