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Giuseppe Patania (1780 – 1852) - Ritratto di giovane donna
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Giuseppe Patania (1780 – 1852) - Ritratto di giovane donna

GIUSEPPE PATANIA (Palermo, 1780 – 1852) Ritratto di giovane donna Olio su tela, cm. 49 x 39 Firmato “G. PATANIA” in basso a sinistra Dimensione cornice, cm. 60 x 50 x 7 ca. NOTE: Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Opera firmata in basso a sinistra; Collezione Siciliana. Certificato di Garanzia e Lecita Provenienza. Opera con cornice coeva (?) dorata (difetti): Interessante dipinto ad olio su tela di buona qualità, raffigurante un Ritratto di giovane donna, illustrata a mezzo busto e frontale con dovizia di particolari e dipinto con un accordo eccellente tra luce e colore che ricordano i modi della pittura fiamminga. Si tratta di una famosa opera – proveniente dal mercato siciliano (Galleria Sarno, Palermo, asta del 25/11/2023, lotto 307) – realizzata dal noto artista siciliano attivo tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, Giuseppe Patania (Palermo, 1780 – 1852). Egli nacque a Palermo il 18 gennaio del 1780 da Giacinto Patania e da Giuseppa D’Anna. Il padre Giacinto era un confettiere e sarto che vantava la sua discendenza da un omonimo pittore del seicento di Acireale, la madre era cugina di Vito D’anna, un pittore palermitano raffinato interprete del rococò. La sua famiglia, nonostante ciò, non appoggiò la sua vocazione alla carriera di artista pittore e i primi rudimenti sulla pittura vennero dati da un artista locale sconosciuto. Solo più avanti, grazie all’intervento dell’architetto Salvatore Attinelli, amico di famiglia, entrò come apprendista nella bottega di Giuseppe Velasco. Nel 1795 però ne uscì a causa di una lite con Velasco; da allora frequentò incostantemente delle lezioni presso l’Accademia del Nudo di Palermo, all’epoca diretta da Vincenzo Riolo, continuando però a formarsi studiando come autodidatta. Le notizie sulla sua vita e sulla sua produzione artistica fino al 1803 sono molto frammentarie ed incerte. Nel 1803 dipinse il Ritratto di Giovanni Meli considerato il primo suo dipinto firmato e con attribuzione certa. L’anno successivo, nel 1904 lavorò assieme a Stefano Cotardi agli interni della Ca n’Oliver per Llorenç Oliver a Maó, nell’isola di Minorca. Nel 1805 rientrò in Italia, e precisamente a Napoli, dove dipinse la tela Ritratto del principe di s. Antimo giovinetto nelle vesti di Apollo. Poco dopo rientrò a Palermo da cui, a causa di una malattia non ben identificata, non si allontanò più fino alla sua morte. Iniziò quindi una collaborazione con l’architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia dipingendo una tela con San Calogero nella cappella della Real Casina di Caccia di Ficuzza e la decorazione di alcuni saloni di Palazzo Belmonte-Riso; di questi affreschi però non resta nulla in quando andarono distrutti durante i bombardamenti sulla città nel 1943. Tra il 1807 e il 1815 si dedicò alla decorazione della Palazzina Cinese e del Palazzo dei Normanni. Notizio storiche però fanno ritenere che in queste opere il contributo di Giuseppe Patania sia stato solo parziale. Di questo periodo, e fino al 1824, sono conosciuti anche: l’Autoritratto, datato 1807 e attualmente conservato nella Galleria d’arte moderna di Palermo; il Ritratto di Tommaso Gargallo datato 1812 e attualmente conservato nella Biblioteca arcivescovile alagoniana di Siracusa; il Fanciullo con coniglio del 1814 e conservato nella Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis; la Presentazione di Maria Vergine al tempio, databile di poco precedentemente al 1817 e custodito nella chiesa di S. Maria della Croce di Regalbuto (EN); l’Allegoria della Redenzione, datato e firmato 1818, nella chiesa della Badia nuova di Palermo; i dipinti la Trasfigurazione e S. Basilio custoditi nella chiesa del collegio di S. Basilio a Randazzo, in provincia di Catania; il Ritratto del marchese Pietro Ugo delle Favare per la sala dei Viceré del Palazzo dei Normanni, datato 1824; il Martirio di s. Placido per la cattedrale di Nicosia, anch’esso dipinto nel 1824. Nel 1828 gli venne riconosciuto il titolo di cavaliere dell’Ordine di Francesco I e, nel 1830, venne nominato membro della Commissione di antichità e belle arti della Sicilia. Nel 1830 secondo alcuni, prima del 1828 secondo altri si dedicò all’affresco della volta della sala Gialla del Palazzo dei Normanni (Ruggero d’Altavilla e Roberto il Guiscardo che ricevono le chiavi della città di Palermo), un’opera tesa alla glorificazione del potere della dinastia dei Borbone sull’isola siciliana. Nel 1832 sposò una donna vedova, Narda Bucalo il cui figlio, residente a Parigi si interessò per fargli commissionare la traduzione grafica di alcuni episodi di un’opera di Fénelon, Les aventures de Télémaque. Patania effettuò alcune incisioni all’acquaforte, ma l’opera non venne poi pubblicata. Dal 1821 al 1844 dipinse una serie di ritratti di personaggi siciliani illustri, attualmente custoditi nella biblioteca comunale di Palermo. In questo periodo furono numerose le opere, sia ritratti che pale d’altare. Nel 1841 venne eletto membro onorario National Academy of Design di New York. Morì a Palermo il 23 febbraio 1852; le sue spoglie mortali attualmente sono sepolte nella chiesa di San Domenico. In merito al suo stato conservativo, l’opera si presenta in condizioni generali abbastanza discrete considerando l'epoca del dipinto; la superficie pittorica mostra una vernice in patina, e presenta qualche graffio superficiale e abrasioni con micro-cadute di colore. La tavolozza pittorica utilizzata per realizzare il dipinto è compatibile con lo stile del pittore Giuseppe Patania sia nella stesura che nella gamma cromatica. La firma analizzata alla lampada di wood è integrata al contesto pittorico quindi coeva alla pittura ed autentica. Le misure della tela sono cm. 49 x 39. Il quadro, di buona mano pittorica, è impreziosito da una cornice dorata coeva (?) (dimensione cornice, cm. 60 x 50 x 7 ca., presenza difetti). "La cornice mostrata nelle foto riportate sopra è stata aggiunta all’opera d’arte dal venditore o da un soggetto terzo. La cornice ti viene fornita senza costi aggiuntivi in modo che sia pronta da esporre non appena arriva. La cornice viene inclusa a titolo di cortesia e non è considerata parte integrante dell’opera d’arte. Pertanto, qualsiasi potenziale danno alla cornice che non influisce sull’opera d’arte stessa non sarà accettato come motivo valido per aprire un reclamo o richiedere l’annullamento dell’ordine." PROVENIENZA: Coll. Privata Siciliana PUBBLICAZIONE:  Inedito;  I MITI E IL TERRITORIO nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, 2024. Nel caso di vendita al di fuori del territorio italiano, l'acquirente dovrà attendere i tempi di evasione delle pratiche di esportazione.

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Giuseppe Patania (1780 – 1852) - Ritratto di giovane donna

Giuseppe Patania (1780 – 1852) - Ritratto di giovane donna

GIUSEPPE PATANIA
(Palermo, 1780–1852)
Portret młodej kobiety
Olej na płótnie, cm. 49 x 39
Podpisano „G. PATANIA” w lewym dolnym rogu
Wymiary ramy, cm. 60 x 50 x 7 ok.


UWAGA: Publikacja katalogu prac kolekcji Intermidiart. Praca podpisana w lewym dolnym rogu; Kolekcja Sycylijska. Certyfikat Gwarancji i Legalnego Pochodzenia. Praca w złotej ramie z epoki (?) (uszkodzenia):

Interesujący obraz olejny na płótnie dobrej jakości, przedstawiający portret młodej kobiety, ilustrowany w półprofilu i frontalnie z dbałością o szczegóły, malowany z doskonałą zgodnością między światłem a kolorem, przypominającą style malarstwa flamandzkiego.
Jest to znane dzieło – pochodzące z rynku sycylijskiego (Galleria Sarno, Palermo, licytacja 25/11/2023, lot 307) – wykonane przez znanego sycylijskiego artystę działającego na przełomie XVIII i XIX wieku, Giuseppe Patanię (Palermo, 1780 – 1852). Urodził się w Palermo 18 stycznia 1780 roku jako syn Giacinto Patanii i Giuseppa D’Anna. Ojciec Giacinto był cukiernikiem i krawcem, który szczycił się swoim pochodzeniem od homonimicznego malarza z XVII wieku z Acireale, matka była kuzynką Vito D'anna, wyrafinowanego palestyńskiego malarza interpretującego rokoko. Jego rodzina jednak nie wspierała jego powołania do kariery artysty malarza, a pierwsze podstawy malarstwa zdobył od lokalnego nieznanego artysty. Dopiero później, dzięki interwencji architekta Salvatore Attinelli, przyjaciela rodziny, wszedł jako praktykant do warsztatu Giuseppe Velasco. W 1795 roku jednak opuścił go z powodu sprzeczki z Velasco; od tego czasu nieregularnie uczęszczał na lekcje w Akademii Nudo w Palermo, prowadzonej wówczas przez Vincenzo Riolo, kontynuując jednak samokształcenie. Informacje o jego życiu i twórczości artystycznej do 1803 roku są bardzo fragmentaryczne i niepewne. W 1803 roku namalował Portret Giovanni Meli, uznawany za jego pierwszy podpisany i pewnie przypisany obraz. Rok później, w 1904 roku, pracował z Stefano Cotardim nad wnętrzami Ca n’Oliver dla Llorença Olivera w Maó na wyspie Menorka. W 1805 roku wrócił do Włoch, a dokładniej do Neapolu, gdzie namalował płótno Portret młodego księcia S. Antimo w postaci Apolla. Niedługo potem wrócił do Palermo, z którego, z powodu nieokreślonej choroby, już się nie oddalił aż do swojej śmierci. Rozpoczął więc współpracę z architektem Giuseppe Venanzio Marvuglia, malując płótno z San Calogero w kaplicy Real Casina di Caccia w Ficuzza oraz dekorację niektórych sal w Palazzo Belmonte-Riso; z tych fresków jednak nic nie pozostało, ponieważ zniszczyły je bombardowania miasta w 1943 roku. W latach 1807-1815 poświęcił się dekoracji Palazzina Cinese oraz Palazzo dei Normanni. Historyczne wiadomości jednak sugerują, że w tych pracach wkład Giuseppe Patanii był tylko częściowy. Z tego okresu, aż do 1824 roku, znane są również: Autoportret z 1807 roku, obecnie przechowywany w Galleria d’arte moderna w Palermo; Portret Tommaso Gargallo z 1812 roku, przechowywany obecnie w bibliotece archidiecezjalnej w Syrakuzach; Chłopiec z królikiem z 1814 roku, przechowywany w regionalnej galerii Sycylia w Palazzo Abatellis; Prezentacja Marii Wybawicielki w świątyni, datowana na krótko przed 1817 rokiem, znajdująca się w kościele S. Maria della Croce w Regalbuto (EN); Alegoria Odkupienia, datowana i podpisana 1818, w kościele Badia nuova w Palermo; obrazy Przemienienie oraz S. Basilio przechowywane w kościele kolegium S. Basilio w Randazzo, w prowincji Catania; Portret markiza Pietro Ugo delle Favare na sali Wicekrólów w Palazzo dei Normanni, datowany na 1824 rok; Męczeństwo s. Placido dla katedry w Nicosii, również namalowane w 1824 roku.
W 1828 roku przyznano mu tytuł Kawalera Orderu Franciszka I, a w 1830 roku został mianowany członkiem Komisji Starożytności i Sztuk Pięknych Sycylii. Według niektórych, w 1830 r. (lub przed 1828 r. według innych), poświęcił się namalowaniu fresku na sklepieniu Żółtej Sali Pałacu Normańskiego (Roger z Hauteville i Robert Guiscard otrzymują klucze do miasta Palermo). Dzieło to miało na celu wysławianie potęgi dynastii Burbonów na Sycylii. W 1832 roku poślubił wdowę, Nardę Bucalo, której syn, mieszkający w Paryżu, zwrócił się do niego z prośbą o graficzne przetłumaczenie kilku epizodów dzieła Fénelona Les aventures de Télémaque. Patania wykonała kilka rycin, ale ich dzieło nigdy nie zostało opublikowane. W latach 1821–1844 namalował serię portretów wybitnych osobistości sycylijskich, które obecnie znajdują się w bibliotece miejskiej w Palermo. W tym okresie powstało wiele dzieł, zarówno portretów jak i ołtarzy. W 1841 roku został wybrany honorowym członkiem Narodowej Akademii Projektowania w Nowym Jorku. Zmarł w Palermo 23 lutego 1852; jego szczątki doczesne znajdują się obecnie w kościele San Domenico.
Jeśli chodzi o stan zachowania, dzieło prezentuje się w dość dobrym ogólnym stanie, biorąc pod uwagę czas namalowania; powierzchnia malarska pokazuje patynę, a także posiada kilka powierzchownych zarysowań i abrazji z mikro-opadami koloru. Paleta malarska użyta do stworzenia obrazu jest zgodna ze stylem malarza Giuseppe Patanii zarówno w nałożeniu, jak i w gamie kolorystycznej. Podpis analizowany w świetle lampy Wood jest zintegrowany z kontekstem malarskim, a więc współczesny malarstwu i autentyczny. Wymiary płótna wynoszą cm 49 x 39. Obraz, wykonany w dobrym stylu malarskim, jest wzbogacony o współczesną (?) złotą ramę (wymiar ramy, cm 60 x 50 x 7, obecność wad). "Rama pokazana na powyższych zdjęciach została dodana do dzieła sztuki przez sprzedawcę lub osobę trzecią. Rama jest dostarczana bez dodatkowych kosztów, aby była gotowa do ekspozycji zaraz po przybyciu. Rama jest włączona jako uprzejmość i nie jest uważana za integralną część dzieła sztuki. W związku z tym wszelkie potencjalne uszkodzenia ramy, które nie wpływają na samo dzieło sztuki, nie będą uznawane za ważny powód do złożenia reklamacji lub żądania anulowania zamówienia."

POCHODZENIE: Zbiór. Prywatny Sycylijczyk

PUBLIKACJA:
Niewydany
 MITY I TERYTORIUM na Sycylii z tysiącem kultur. OBRAZY NIEOPUBLIKOWANE ogólny katalog obrazów z kolekcji „Mity i terytorium”, Wydawnictwo Lab_04, Marsala, 2024.

W przypadku sprzedaży poza terytorium Włoch, kupujący będzie musiał poczekać na zakończenie procedur eksportowych.

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