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Michaela Scharnreithner

ANNIBALE CARRACCI [ambito di]
(Bologna, 1560 – Roma, 1609)
Intervento di chirurgia alla testa eseguito da barbiere
(Firmato sul capello A. Carracci in basso a sinistra)
Olio su tela, cm. 102,5 x 127,8
Opera venduta senza cornice

NOTE: Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Firmato sul capello A. Carracci in basso a sinistra. Certificato di Garanzia e Lecita Provenienza. 

Il dipinto esibisce una buona qualità e i caratteri di stile sottolineano l'origine della scuola degli incamminati o Accademia degli Incamminati. L’Accademia degli Incamminati nasce nel 1582 a Bologna. Ad oggi è ancora considerata una delle Accademie d’arte più importanti in Italia. Nata sotto il nome di Accademia del Naturale infondeva ai suoi allievi la riproduzione del vero. Nel contesto della Controriforma le accademie rappresentavano un vero e proprio punto di svolta. Gli artisti infatti potevano disegnare dal vivo modelli nudi e portarono avanti la rivalsa degli artisti che volevano essere considerati al pari dei poeti e dei musicisti. L’Accademia fu fondata dai Carracci: i fratelli Agostino e Annibale e il cugino Ludovico, il quale successivamente portò avanti da solo l’Accademia. Lo scopo era quello di formare gli artisti in senso completo attraverso attività sia teoriche che pratiche. Queste attività non riguardavano solo l’arte, ma anche discipline minori. Si trattava per lo più di una scuola (o bottega) privata dove, a differenza delle altre accademie che privilegiavano i pittori tardo manieristi (ormai considerati privi di creatività), si prendevano a modello gli artisti del Rinascimento (Michelangelo, Raffaello, Tiziano e gli artisti veneti). In più si incoraggiavano gli allievi a creare opere che imitassero quanto più possibile la realtà. Una pittura perciò naturalistica e spontanea e non più basata su degli schemi fissi. Le lezioni teoriche erano per lo più guidate e gestite da Agostino, dei tre sicuramente quello più erudito. A Ludovico era affidato il compito tecnico-pratico nella scuola e incitava la rappresentazione di figure religiose che ispirassero modestia, santità e devozione. Annibale invece si contraddistingueva da una pittura raffinata basata sui maestri del Cinquecento. Tramite l’Accademia si formarono tantissimi talenti e alcuni tra i migliori pittori italiani del primo Seicento, tra cui Giacomo Santarelli (ricordato soprattutto per le sue opere architettoniche a Forlì).
Il dipinto, proveniente da un’importante collezione emiliana – reca una firma coeva (?) A. Carracci (?) sul cappello in basso a sinistra e – un’attribuzione collezionistica –  supportato anche da una Casa d’asta italiana – alla bottega del maestro bolognese Annibale Carracci, qui presi con cautela per le scarse informazioni dell’opera. La tipologia compositiva dei volti del dipinto, a parer nostro indirizzano – con cautela – la ricerca attributiva nell’ambito della scuola fondata dai Carracci, in particolare Annibale (Bologna, 1560 – Roma, 1609), senza escludere una loro diretta regia progettuale della tela con la sua rara iconografia Intervento di chirurgia alla testa eseguito da barbiere e dalla presenza di volti caricaturali – probabilmente dei grossi pentimenti – che traspaiono al di sotto del film pittorico (vedi foto). 
Nell’opera in esame, infatti, non mancano suggerimenti di affinità con la produzione della scuola dei Carracci. L’opera basata principalmente sugli esemplari di Annibale Carracci, punto di riferimento per l’artista in questa pittura, ci conducono – con cautela – una probabile attribuzione ad un pittore che guarda e si modula in chiave carraccesco, eseguito con buona probabilità nella prima metà del seicento.
Nella vicenda di Annibale, il distacco dalle radici tardo-manieriste del suo apprendistato si delinea nella scelta di temi popolareschi affrontati con vigoroso naturalismo come nella Bottega del macellaio o nel Mangiafagioli e nella inedita freschezza con cui tratta temi sacri come il Crocifisso per San Nicolò a Bologna definendosi attraverso i viaggi in Toscana, a Parma, a Venezia, tra il 1583 e il 1586, che ampliano la sua formazione culturale e precisano i suoi orientamenti artistici indirizzandolo verso una pittura eloquente e di saldo impianto compositivo.
Annibale raggiunse la piena maturità dei suoi mezzi espressivi con l’abbandono dell’ambiente bolognese diventato per lui ormai angusto, e il trasferimento a Roma. Qui, dove fu chiamato nel 1595 da Odoardo Farnese, la trepida poesia che pervadeva le opere degli anni precedenti si trasforma in aulica idealità che si innesta felicemente sul dato di natura: l’obiettivo è quello di una colta bellezza, antica e insieme rinascimentale, nelle forme di Raffaello e di Michelangelo.
Il suo ruolo di innovatore e di anticipatore degli orientamenti delle generazioni successive si conferma nelle opere degli ultimi anni, in particolare nell’intenso patetismo di alcune Pietà come quelle del museo di Capodimonte a Napoli e della National Gallery di Londra.
In merito al suo stato conservativo, la tela si presenta in condizioni generali discrete considerando l'epoca del dipinto, la superficie pittorica si presenta in patina. Si notano – a luce di Wood – alcuni piccoli restauri sparsi e qualche leggera svelatura e ossidazione della superficie pittorica. Il dipinto è stato rifoderato, e non si evidenziano problemi di tipo conservativo. A luce solare è visibile un fine craquelé rapportato all'epoca. Il telaio potrebbe essere stato sostituito all'epoca del rintelo. Le misure della tela sono cm. 102,5 x 127,8. Come sopra citato, l’opera una firma coeva (?) sul capello “A. Carracci” in basso a sinistra, e sono presenti, al centro in basso, volti caricaturali – probabilmente dei grossi pentimenti – che traspaiono al di sotto del film pittorico (vedi foto). Il dipinto viene ceduto senza cornice, nonostante risulta incorniciato in una nuova cornice dorata e lavorato in stile barocco (dimensione cornice cm. 123 x 149 x 8 ca.).

PROVENIENZA: Coll. privata 

PUBBLICAZIONE: 
	Inedito;
	I MITI E IL TERRITORIO nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, 2023. 

Si garantisce, inoltre, un imballo accurato con cassa in legno esterno e pluriball/cartone/polistirolo interno (costo imballaggio € 150,00 circa) e spedizione tracciabile (€ 100,00 Italia). Per l’esportazione, l’opera è soggetta ad una richiesta di Attestato di Libera Circolazione (Comunità Europea) o Certificato di Esportazione (Trasporto Extra Comunitari), presso l’ufficio di esportazione (Soprintendenza del territorio) con i tempi e i costi gravati (€ 350/€800, tutto incluso: spedizione, imballaggio e partiche esportazioni).


obraz olejny na płótnie, Olej na płótnie, cm. 102,5 × 127,8 - z odręcznym podpisem, Sygnowany na kapeluszu A. Carracci w lewym dolnym rogu - XVI-XVII secolo

Annibale Carracci (1560–1609), ambito di - Intervento di chirurgia alla testa eseguito da barbiere

Sztuka klasyczna

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Olej na płycie

obraz olejny na panelu

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akryl na płótnie

obraz olejny na tekturze

Olej malowany na miedzi

Akwarela na papierze

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Mixed media na papierze

Olej malowany na płycie pilśniowej

gwasz

Technika mieszana

obraz olejny na papierze

rysunek ołówkiem

akryl na panelu

Akryl na drewnie

Handpainted

Ołówek na papierze

Druk barwiony

Węgiel drzewny

Mixed media na płótnie

Węgiel drzewny na papierze

Mixed media na kartonie

Podpis

z odręcznym podpisem

niesygnowany

z podpisem na płycie

Z podpisem na odwrocie

Datowany na

Pieczęć artysty

Parafowany

Z monogramem

Sztuka klasyczna

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Annibale Carracci (1560–1609), ambito di - Intervento di chirurgia alla testa eseguito da barbiere

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