Il nome scientifico "Corallium rubrum" deriva dal latino, dove "corallium" significa corallo e "rubrum" significa rosso. Questa specie è nota proprio per il suo colore rosso intenso. La sua estrazione e lavorazione risale all'antichità. I fenici, i greci e i romani sono tra le prime civiltà che si sono interessate a questo prezioso materiale. Durante il periodo medievale e rinascimentale, il corallo rosso della Sardegna divenne una merce preziosa nel commercio marittimo tra il Mediterraneo e altre regioni del mondo. La sua richiesta era alta tra le élite europee e il corallo sardo era considerato tra i migliori disponibili sul mercato. Negli ultimi decenni, sono state introdotte misure per proteggere e conservare questa specie minacciata. La raccolta di corallo è regolamentata per garantire la sua sostenibilità e preservare le popolazioni rimanenti. A seguito di queste severe norme di tutela il "Rosso di Sardegna" ha acquisito un altissimo valore commerciale che tende a crescere esponenzialmente.