Christian Wilhelm Ernst Dietrich (1712-1774) - Il tributo della moneta

Christian Wilhelm Ernst Dietrich (Weimar, 1712 - Dresda, 1774), Il tributo della moneta, olio su tela, 96,5 x 112,5 cm, dimensioni compresa la cornice 107 x 122 cm.

Originario di Weimar e nato all'interno di una famiglia di artisti e incisori, Dietrich acquisisce fin da adolescente una solida formazione tecnica, dal disegno all'incisione, sino alla pittura ad olio. Scelto fra gli artisti protetti dal Duca di Sassonia, a partire dai vent'anni ha la possibilità di viaggiare in Olanda e poi in Italia. In questi viaggi di formazione studia con passione la pittura fiamminga e quella italiana, e in particolare Rembrandt e poi la scuola caravaggesca.
Su questi modelli fonda una pittura dominata dal passaggio chiaroscurale, da soluzioni luministiche ardite e da un grande realismo, che gli garantiranno una notevole fama già presso i contemporanei. Dietrich rispose al favore del pubblico creando una florida bottega. In particolare i vertici della sua produzione sono i lavori più ispirati a Rembrandt, come quello in oggetto. Questa tipologia di opere ha consentito a Dietrich di entrare nelle più importanti collezioni museali del mondo, come il Louvre di Parigi, che conserva un dipinto molto vicino ai nostri, ispirato alla scena evangelica dell'adultera.
Una copia di dipinti di Dietrich simile a quella presentata in questa asta ma con i due dipinti di dimensioni decisamente più piccole, è stata venduta nel giugno 2022 a Parigi (Drouot) per 70.000 euro. In altre occasioni Sotheby's ha aggiudicato dipinti simili fra i 30.000 e i 50.000 euro.

Il dipinto in oggetto rappresenta il momento conclusivo di un episodio tratto dal Vangelo di Matteo (17, 24-27): Cristo ordina a Pietro di pescare nel lago di Tiberiade e di pagare i gabellieri del tempio con la moneta d’argento trovata all’interno del pesce.

L'opera è stata reintelata. La superficie pittorica è integra e ben conservata. L'analisi in luce ultravioletta rivela la presenza di una vernice superficiale piuttosto spessa e ingiallita. La lampada UV evidenzia piccoli interventi di restauro puntiforme in aree periferiche e marginali. I volti risultano tutti integri e con un ottima densità di materia. Il cretto naturale è molto ridotto e non crea alcun problema di adesione della materia pittorica, che risulta solidissima.

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