Le “4 C” diamanti in sintesi

Scritto da Clem | 18 ottobre 2023

Le “4 C” stanno per colore, purezza, peso in carati e taglio. «La combinazione di questi quattro fattori determina la qualità e quindi il prezzo di un diamante», spiega Claudia. Una gemmologa esperta come lei può misurare tutti i fattori con due strumenti: una bilancia di precisione e un microscopio o una loupe (una piccola lente con ingrandimento 10x). L’industria dei diamanti è standardizzata, quindi puoi star certo che le “4 C” sono le stesse in tutto il mondo. 

Colore

Scala colore diamanti

Questa scala cromatica si riferisce solo ai diamanti “bianchi” o “incolori”. Esistono altre scale colore per i diamanti fancy e altre pietre preziose. Tutti i diamanti sono classificati nella gamma da “D” a “Z”, dove “D” significa completamente incolore. Claudia spiega: «Immagina un diamante “D” come un bicchiere d’acqua trasparente. Per ogni lettera della scala, prendi una bustina di tè e immergila nell’acqua. Magari immergendo la bustina per un secondo si ottiene un colore “E”, ma ogni secondo in più lo fa scendere di un grado».

I diamanti sono classificati in base alla seguente scala:

- Da “D” a “F”, tecnicamente incolore

- Da “G” a “J”, quasi incolore, nessun colore visibile ad occhio nudo

- Da “K” a “M”, una debole sfumatura

- Da “N” a “R”, una leggerissima sfumatura visibile

- Da “S” a “Z”, leggermente colorato e appare giallo, marrone o grigio

Quando cerchi un diamante su Catawiki, considera quanto “bianco” vuoi che sia: se preferisci una pietra più grande, sacrificare un po’ il colore può essere il modo più semplice per mantenere il prezzo accessibile.

Purezza                                                                                     Scala purezza diamanti

La purezza è la misura delle imperfezioni visibili all’interno della pietra. Quando un gemmologo determina la purezza di un diamante, la pietra deve essere ispezionata con un ingrandimento 10x per individuarne le caratteristiche di purezza, comunemente note anche come “inclusioni”. Dopo l’ispezione, il diamante può essere così classificato:

- “Perfetto (FL)” e “Internamente perfetto (IF)”, ovvero non ci sono caratteristiche interne presenti nella pietra; sono diamanti incredibilmente rari e generalmente non si trovano nelle gioiellerie commerciali

- “VVS1” e “VVS2”, ovvero con inclusioni molto molto piccole, decisamente difficili da notare anche all’occhio di un gemmologo esperto

- “VS1” e “VS2”, ovvero con inclusioni molto piccole, difficili da notare anche all’occhio di un gemmologo esperto

- “SI1” e “SI2”, ovvero con inclusioni piccole, piuttosto semplice da notare all’occhio di un gemmologo esperto

- “I1”, “I2” e “I3”, ovvero con inclusioni visibili ad occhio nudo

«Un diamante “VS” fa una bellissima figura a occhio nudo in gioielleria», spiega la nostra esperta. Quando fai offerte per farti un regalo, tieni a mente che le pietre con leggere inclusioni sono un’opzione più conveniente e spesso sono scintillanti quanto una pietra più pura. 

Carati

Scala carati diamanti

La misura più semplice per i non addetti ai lavori: il carato (ct) è il peso del diamante. Un carato equivale a 200 milligrammi, quindi cinque carati corrispondono a un grammo. Il peso del carato viene misurato al centesimo, ad esempio 0,30 ct (noto anche come 30 punti) o 1,50 ct. Più grande è il diamante e maggiore è il peso in carati, più alto è il suo valore.

Come riferimento, se cerchi un diamante per te, tieni presente che il solitario incastonato in un anello di fidanzamento in media è tra 0,50 e 1,00 ct.

Taglio

Scala taglio diamanti

«Il taglio è l’unica caratteristica di un diamante che non dipende da Madre Natura». dice Claudia. Dalla materia prima al prodotto finito, il tagliatore lavora per creare sfaccettature nella pietra: «Immagina le sfaccettature come specchi angolati in un modo molto specifico, per riflettere la luce e far sembrare il diamante più vivo».

I tagli dei diamanti sono classificati in base alla qualità:

- “Eccellente”

- “Molto buono”

- “Buono”

- “Discreto”

- “Scarso”

Lucidatura, proporzione e simmetria sono fondamentali per il modo in cui la luce attraversa la pietra e determinano la qualità del taglio. Un diamante di colore “SI”, “K” si può rendere più brillante con un taglio eccellente.

Infine, lo stile del taglio gioca un ruolo importante. I diamanti antichi non venivano tagliati in modo uniforme, ma il famoso specialista belga Marcel Tolkowsky introdusse la standardizzazione nel 1919, dando vita allo stile “rotondo brillante”. Egli mostrò ai tagliatori le proporzioni perfette per “esaltare la brillantezza di un diamante”. Questo è ancora il modo in cui viene tagliata la maggior parte dei diamanti..

I diamanti “rotondi brillanti” sono ancora i più richiesti al mondo, ma sono comunemente reperibili anche altri tagli, come “ovale”, “cuscino”, “princess” e persino “cuore”. Quando sei alla ricerca di un diamante, pensa prima alla forma che ti piace e poi valuta la qualità del taglio, così sarai sicuro di ottenere il massimo dello splendore.

La scelta del tuo diamante

Claudia sottolinea che, al momento dell’acquisto di un diamante, è la combinazione di tutte le “4 C” a determinarne il valore: «Magari hai un diamante da 0,80 ct, che pensi essere costoso, ma le altre tre “C” sono di bassa qualità e quindi ne riducono il prezzo».

Tutte queste indicazioni sono riportate sul certificato del diamante. Questa classificazione è richiesta per le pietre di valore superiore a 2.000 euro ed è comune anche per altri diamanti. Ora sai tutto ciò che serve per trovare il tuo diamante perfetto. Buona ricerca.

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