Busto, ATENA LEMNIA DI FIDIA Terracotta italiana XX secolo - 42 cm - Terracotta

ATENA LEMNIA DI FIDIA Terracotta italiana XX secolo

h : totale: 42cm
base: 10cm x 10cm
testa: 27cm x 20cm

L'originale in bronzo di Fidia, realizzato tra il 451 e il 448 a.C. per gli Ateniesi che erano andati come cleruchi, cioè come coloni, ad abitare l'isola di Lemno, è noto solo da pochissime repliche in marmo di epoca romana, a cui vanno aggiunte la testa trovata nei pressi del Rione Terra a Pozzuoli e la Testa di Palagi a Bologna, quest'ultima considerata dagli studiosi la più fedele all'originale.
La statua era posta su un piedistallo all'aperto, sull'Acropoli di Atene, ed era considerata la statua più bella di Fidia. La dea è in un atteggiamento assorto e pensieroso; le sue guance morbide e il naso armonioso ne accentuano la bellezza, celebrata da numerosi scrittori antichi tra cui Luciano di Samosata, che la definì "l'opera" per eccellenza di Fidia, e Pausania, che specificò: "la più notevole delle opere di Fidia è la statua di Atena detta Lemnia, dal nome dei suoi donatori". Caratteristica anche la capigliatura, modellata in ciocche simmetriche che danno una sensazione di corposità e morbidezza.
La statua ha l'egida di traverso sul busto: questo dettaglio è simbolo di pace.
Nelle pieghe del peplo si possono trovare notevoli giochi di luce e ombra. Il volto rivolto verso destra bilancia il braccio sinistro sollevato.
ATENA
Una delle dee più importanti della mitologia greca, identificata dai Romani con Minerva. Figlia prediletta di Zeus, Atena nacque adulta dalla testa del dio, armata di uno scudo ornato dalla terrificante testa della Gorgone Medusa, che pietrificava chiunque la guardasse, della sua lancia, della sua egida (una corazza di pelle di capra) e del suo elmo. Era anche chiamata Pallade o Parthenos ("la vergine"), e il tempio principale a lei dedicato, il Partenone, si trovava ad Atene: secondo la leggenda, divenne suo come ricompensa per il dono dell'ulivo che aveva fatto agli Ateniesi. Atena era prima di tutto la dea delle città greche, delle arti e dei mestieri e, nella mitologia successiva, della saggezza. È anche la dea della guerra; tra gli dei, fu la più ardente sostenitrice dei Greci durante la guerra di Troia. Dopo la caduta della città, tuttavia, non rispettarono la sacralità di un altare dedicato alla dea, dove si era rifugiata la profetessa troiana Cassandra. Per punirli, Atena chiese allora a Poseidone, dio del mare, di scatenare una tempesta che distrusse la maggior parte delle navi greche di ritorno da Troia. La dea era anche protettrice dell'agricoltura e dei mestieri femminili, in particolare della filatura e della tessitura. Agli uomini, invece, dedicò l'invenzione dell'aratro e del flauto e le arti
FIDIA
Scultore greco, nato ad Atene intorno al 490 e morto probabilmente nel 430 a.C. Rappresenta lo scultore più prolifico e completo dell'età classica, capace di padroneggiare tutti i materiali e le tecniche dal tutto tondo al bassorilievo. Le sue opere furono numerose e la sua attività fu caratterizzata dalla creazione di opere molto impegnative. Tra le sue prime opere vi fu una statua crisoelefantina (in oro e avorio) di Atena per la città di Pellene, poi un Apollo Parnopio in bronzo, un'Atena Promachos e un'Atena Lemnia. Intorno al 450 realizzò la grande statua crisoelefantina di Zeus per il tempio di Olimpia, considerata nel XVII secolo una delle sette meraviglie del mondo. Tutte queste opere sono scomparse, di cui restano solo alcune copie frammentarie o riproduzioni iconografiche su monete o gemme. Nel 447 fu chiamato da Pericle a collaborare, con gli architetti Ictino e Callicrate, alla ricostruzione del Partenone, distrutto pochi anni prima dai Persiani. La costruzione del tempio durò circa dieci anni e Fidia realizzò un'enorme quantità di sculture per il complesso monumentale: oltre alle 40 statue che furono collocate nei due timpani, realizzò 92 metope e 159 metri di fregio con le processioni Panatenee. Sua fu anche la celebre statua crisoelefantina di Atena Parthenos, collocata all'interno del tempio, oggi distrutta e di cui restano solo alcune copie in scala molto ridotta e alcune raffigurazioni su gemme. La sua carriera artistica subì un'improvvisa interruzione intorno al 432 quando fu ingiustamente accusato, per motivi di invidia, di aver rubato parte dell'oro necessario per realizzare la grande statua di Atena Parthenos. Probabilmente concluse la sua vita, qualche anno dopo, in prigione o in esilio 92 metope e 159 metri di fregio con le processioni Panatenee.