Experiența a fost foarte foarte plăcută. Este primul vânzător care a oferit detalii despre fiecare serie dacă este completă sau nu. Așa ar trebui să facă toți vânzătorii care postează la vânzare.
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N. 90864505
Cartoline in sughero prodotte dalla ditta Tamponi Persico di Calangianus, su disegni commissionati al pittore e scultore Francesco Masuri.
Il tema è la cultura e la tradizione popolare sarda: usi e costumi, mestieri, musiche e danze.
Le 19 cartoline sono custodite in una scatola in sughero decorata con immagini della Pavoncella Sarda, animale simbolo nella cultura agro-pastorale.
1) Anziano con pipa su sgabello tradizionale in ferula (particolare della scena rappresentata nella cartolina 7). 1964/66. Sughero in foglio.
2) Cacciatore in costume di Nuoro con cane. 1968.
3) Pastore armato di fucile veglia sul gregge presso il nuraghe Santa Barbara di Macomer (NU). 1971.
4) Donna in costume di Nuoro alla fontana di Istiritta (Nuoro). 1985.
5) Giovane coppia in costume di Nuoro. L'uomo suona una chitarra flamenca (La chitarra giunge in Sardegna in seguito alla dominazione spagnola. Da notare come il canto monodico a chitarra, in Sardegna, è spesso un bolero). 1986.
6) Filatrice in costume di Nuoro. 1986.
7) Una coppia di anziani intorno al focolare (Su Fochile). La donna prepara il caffé (è la stessa che ha macinato i grani in un'altra cartolina), l'uomo fuma la pipa e siede su uno sgabello di ferula. 1986. Sughero in foglio.
8) Suonatore di Launeddas. Strumento tipico del sud Sardegna e dell'oristanese, consta di tre canne di giunco, le due più lunghe legate insieme e munite di quattro fori, la minore separata e munita d'un foro solo. E' ad ancia semplice. Lo strumento dà cinque suoni. Le musiche sono a 2 voci su bordone tenuto dalla canna minore. Si suona con la tecnica della "respirazione circolare". Nell'antichità era diffuso in tutta la Sardegna. 1986/87.
9) Su Tusorzu (la tosatura della pecora). A destra in alto Su Pinnettu (rifugio in pietra a pianta circolare, sormontato da copertura di pali e frasche o pietra), sta ad indicare che la scena si svolge nella Sardegna centrale. In basso a destra il recinto delle pecore( Su Cuili) è anche questo in frasche. Al centro in alto si preparano gli arrosti per la festa che seguirà. 1988.
10) Donna in costume di Nuoro tosta sul fuoco il caffé o l'orzo. 1988.
11) Pastore armato di fucile presso nuraghe Santa Barbara. 1993.
12) Un uomo arrostisce un capretto allo spiedo. Il capretto è sapientemente steccato secondo la tradizione dell'interno della Sardegna. Bordata bianca, grande formato. 1998.
Bordate di blu (Tamponi Persico post 2004):
13) Donna in costume di Nuoro macina il caffè o l'orzo, al suo fianco lo strumento con cui ha tostato i grani.
14) Due coppie in costume di Nuoro danzano al suono dell'organetto.
15) 4 uomini in costume nuorese cantano a Tenore, uno di loro tiene in mano una borraccia di zucca presumibilmente ricolma di vino nero (su nigheddu). Su Cantu a Tenore, patrimonio orale e immateriale dell'umanità, è diffuso nel centro-nord dell'isola. Il gruppo di 4 voci (tenore) si compone di bassu (il basso), contra (il contralto), mesu boche (la mezza voce) e boche (la voce solista). Il brano è solitamente una poesia cantata "a sa seria" (andamento pacato e malinconico) se la metrica è in endecasillabi oppure allegro e ballabile se è ridotta (7/8 sillabe).
16) 4 uomini giocano a Sa Murra. Gioco diffuso, con qualche variante, in tutta Italia, nel sud della Francia, in Spagna e Croazia. In Sardegna si riscontra la variante del gioco a coppie. Il gioco è caratterizzato da ritmo e musicalità. Poiché porta eccessi di animosità e rientra nei giochi d'azzardo, dal 1931 è vietato nei luoghi pubblici.
17) Filatrice in costume di Nuoro.
18) Giovane coppia in costume di Nuoro. L'uomo suona una chitarra spagnola.
19) Suonatore di Launeddas.
Dodici cartoline abbracciano un arco temporale dal 1964/66 al 98, la prima riporta sul retro la dicitura "Fausto Tamponi" ed è collocabile tra il 64 e il 66. La maggior parte sono degli anni '80.
Le 7 cartoline bordate in blu, col banner Sardegna, sono invece edizioni recenti della "Tamponi Persico snc di Elena Tamponi", attiva dal 2004 al 2015.
Le cartoline misurano 14,5 cm x 9,5 circa. La n°12 misura 16 cm x 11.
La scatola in sughero misura 21 cm x 13,5 x 7.
11 cartoline sono viaggiate/scritte, 8 sono nuove.
Francesco Masuri, (Dorgali, 1920-2009).
Masuri era un artista puro, dominato dalla necessità d'espressione, ma nato e cresciuto dove l'arte era ed è applicata, per necessità economica e per "genius loci", all'attività produttiva: oreficeria, tessuti, ceramiche, coltelli, dolci e altro. Raffaello Marchi *, il critico d'arte che scoprì Masuri, introducendolo alla sarditudine, lo definì "un naif autentico, un autodidatta dotato di sorprendente estro figurativo". Le sue prime opere infantili furono plastiche, sculture realizzate col formaggio fuso, come consuetudine nella cultura agro-pastorale dei "Zokos de Casu" (Giocattoli di Formaggio). Nella scultura, trovò la sua maturazione artistica, in particolare nelle "crete istoriate" presentate dal Raffaello Marchi all'Eden di Nuoro nel 1966. Quelle stesse crete che suscitarono l'entusiasmo di Costantino Nivola quando le vide nello studio del Marchi. Nel corso della vita Masuri sperimentò diverse tecniche: l'affresco del '42 (chiesa di Skumbini in Albania presso cui bivaccò da soldato); la pittura ad olio (la Santa Barbara del '56 realizzata per la miniera di Funtana Raminosa in cui lavorava); la decorazione di ceramiche, nel '64, nell'azienda dei Piras. Negli stessi anni Masuri produce una serie di disegni per l'azienda artigiana di sugheri "Tamponi Persico" di Calangianus (dal 1962 al 1966 "Fausto Tamponi", ora TP Cork Solution, azienda detentrice del brevetto "tessuto di sughero").
La vita di Francesco Masuri fu dura: bracciante agricolo, servo pastore, soldato combattente sul fronte greco-albanese e prigioniero in Germania, imbianchino e minatore. Il caso, l'incertezza e la precarietà segnarono la vita e l'arte di Francesco Masuri.
* Raffaello Marchi diverrà un vero e proprio punto di riferimento per intellettuali e studiosi non solo locali; (...) alcuni artisti dovranno proprio alla sua frequentazione alcune determinanti scelte di percorso: come lo scultore oranese Costantino Nivola, che nel 1967 trovò in lui un punto di riferimento durante i lavori della piazza dedicata a Sebastiano Satta; come il pittore e scultore mamoiadino Giovanni Canu, sensibilizzato sul tema drammatico e ricco di implicazioni antropologiche dell’emigrazione; come il ceramista dorgalese Francesco Masuri, incoraggiato, negli anni Sessanta, alla modellazione dettagliata di figurine antropomorfe in argilla destinate a un grande e positivo riscontro. Le sue pubblicazioni di vario argomento su quotidiani e riviste, presenti ma episodiche, non sono ancora state raccolte in un’opera omnia.
(fonti: articolo dell'Unità del 1 maggio '66; "Cultura e identità pensando a Dorgali" di Vincenzo Pira, 2020; sito web TP Cork Solution; Raffaello Marchi DCN Distretto Culturale del Nuorese).
Cartoline in sughero prodotte dalla ditta Tamponi Persico di Calangianus, su disegni commissionati al pittore e scultore Francesco Masuri.
Il tema è la cultura e la tradizione popolare sarda: usi e costumi, mestieri, musiche e danze.
Le 19 cartoline sono custodite in una scatola in sughero decorata con immagini della Pavoncella Sarda, animale simbolo nella cultura agro-pastorale.
1) Anziano con pipa su sgabello tradizionale in ferula (particolare della scena rappresentata nella cartolina 7). 1964/66. Sughero in foglio.
2) Cacciatore in costume di Nuoro con cane. 1968.
3) Pastore armato di fucile veglia sul gregge presso il nuraghe Santa Barbara di Macomer (NU). 1971.
4) Donna in costume di Nuoro alla fontana di Istiritta (Nuoro). 1985.
5) Giovane coppia in costume di Nuoro. L'uomo suona una chitarra flamenca (La chitarra giunge in Sardegna in seguito alla dominazione spagnola. Da notare come il canto monodico a chitarra, in Sardegna, è spesso un bolero). 1986.
6) Filatrice in costume di Nuoro. 1986.
7) Una coppia di anziani intorno al focolare (Su Fochile). La donna prepara il caffé (è la stessa che ha macinato i grani in un'altra cartolina), l'uomo fuma la pipa e siede su uno sgabello di ferula. 1986. Sughero in foglio.
8) Suonatore di Launeddas. Strumento tipico del sud Sardegna e dell'oristanese, consta di tre canne di giunco, le due più lunghe legate insieme e munite di quattro fori, la minore separata e munita d'un foro solo. E' ad ancia semplice. Lo strumento dà cinque suoni. Le musiche sono a 2 voci su bordone tenuto dalla canna minore. Si suona con la tecnica della "respirazione circolare". Nell'antichità era diffuso in tutta la Sardegna. 1986/87.
9) Su Tusorzu (la tosatura della pecora). A destra in alto Su Pinnettu (rifugio in pietra a pianta circolare, sormontato da copertura di pali e frasche o pietra), sta ad indicare che la scena si svolge nella Sardegna centrale. In basso a destra il recinto delle pecore( Su Cuili) è anche questo in frasche. Al centro in alto si preparano gli arrosti per la festa che seguirà. 1988.
10) Donna in costume di Nuoro tosta sul fuoco il caffé o l'orzo. 1988.
11) Pastore armato di fucile presso nuraghe Santa Barbara. 1993.
12) Un uomo arrostisce un capretto allo spiedo. Il capretto è sapientemente steccato secondo la tradizione dell'interno della Sardegna. Bordata bianca, grande formato. 1998.
Bordate di blu (Tamponi Persico post 2004):
13) Donna in costume di Nuoro macina il caffè o l'orzo, al suo fianco lo strumento con cui ha tostato i grani.
14) Due coppie in costume di Nuoro danzano al suono dell'organetto.
15) 4 uomini in costume nuorese cantano a Tenore, uno di loro tiene in mano una borraccia di zucca presumibilmente ricolma di vino nero (su nigheddu). Su Cantu a Tenore, patrimonio orale e immateriale dell'umanità, è diffuso nel centro-nord dell'isola. Il gruppo di 4 voci (tenore) si compone di bassu (il basso), contra (il contralto), mesu boche (la mezza voce) e boche (la voce solista). Il brano è solitamente una poesia cantata "a sa seria" (andamento pacato e malinconico) se la metrica è in endecasillabi oppure allegro e ballabile se è ridotta (7/8 sillabe).
16) 4 uomini giocano a Sa Murra. Gioco diffuso, con qualche variante, in tutta Italia, nel sud della Francia, in Spagna e Croazia. In Sardegna si riscontra la variante del gioco a coppie. Il gioco è caratterizzato da ritmo e musicalità. Poiché porta eccessi di animosità e rientra nei giochi d'azzardo, dal 1931 è vietato nei luoghi pubblici.
17) Filatrice in costume di Nuoro.
18) Giovane coppia in costume di Nuoro. L'uomo suona una chitarra spagnola.
19) Suonatore di Launeddas.
Dodici cartoline abbracciano un arco temporale dal 1964/66 al 98, la prima riporta sul retro la dicitura "Fausto Tamponi" ed è collocabile tra il 64 e il 66. La maggior parte sono degli anni '80.
Le 7 cartoline bordate in blu, col banner Sardegna, sono invece edizioni recenti della "Tamponi Persico snc di Elena Tamponi", attiva dal 2004 al 2015.
Le cartoline misurano 14,5 cm x 9,5 circa. La n°12 misura 16 cm x 11.
La scatola in sughero misura 21 cm x 13,5 x 7.
11 cartoline sono viaggiate/scritte, 8 sono nuove.
Francesco Masuri, (Dorgali, 1920-2009).
Masuri era un artista puro, dominato dalla necessità d'espressione, ma nato e cresciuto dove l'arte era ed è applicata, per necessità economica e per "genius loci", all'attività produttiva: oreficeria, tessuti, ceramiche, coltelli, dolci e altro. Raffaello Marchi *, il critico d'arte che scoprì Masuri, introducendolo alla sarditudine, lo definì "un naif autentico, un autodidatta dotato di sorprendente estro figurativo". Le sue prime opere infantili furono plastiche, sculture realizzate col formaggio fuso, come consuetudine nella cultura agro-pastorale dei "Zokos de Casu" (Giocattoli di Formaggio). Nella scultura, trovò la sua maturazione artistica, in particolare nelle "crete istoriate" presentate dal Raffaello Marchi all'Eden di Nuoro nel 1966. Quelle stesse crete che suscitarono l'entusiasmo di Costantino Nivola quando le vide nello studio del Marchi. Nel corso della vita Masuri sperimentò diverse tecniche: l'affresco del '42 (chiesa di Skumbini in Albania presso cui bivaccò da soldato); la pittura ad olio (la Santa Barbara del '56 realizzata per la miniera di Funtana Raminosa in cui lavorava); la decorazione di ceramiche, nel '64, nell'azienda dei Piras. Negli stessi anni Masuri produce una serie di disegni per l'azienda artigiana di sugheri "Tamponi Persico" di Calangianus (dal 1962 al 1966 "Fausto Tamponi", ora TP Cork Solution, azienda detentrice del brevetto "tessuto di sughero").
La vita di Francesco Masuri fu dura: bracciante agricolo, servo pastore, soldato combattente sul fronte greco-albanese e prigioniero in Germania, imbianchino e minatore. Il caso, l'incertezza e la precarietà segnarono la vita e l'arte di Francesco Masuri.
* Raffaello Marchi diverrà un vero e proprio punto di riferimento per intellettuali e studiosi non solo locali; (...) alcuni artisti dovranno proprio alla sua frequentazione alcune determinanti scelte di percorso: come lo scultore oranese Costantino Nivola, che nel 1967 trovò in lui un punto di riferimento durante i lavori della piazza dedicata a Sebastiano Satta; come il pittore e scultore mamoiadino Giovanni Canu, sensibilizzato sul tema drammatico e ricco di implicazioni antropologiche dell’emigrazione; come il ceramista dorgalese Francesco Masuri, incoraggiato, negli anni Sessanta, alla modellazione dettagliata di figurine antropomorfe in argilla destinate a un grande e positivo riscontro. Le sue pubblicazioni di vario argomento su quotidiani e riviste, presenti ma episodiche, non sono ancora state raccolte in un’opera omnia.
(fonti: articolo dell'Unità del 1 maggio '66; "Cultura e identità pensando a Dorgali" di Vincenzo Pira, 2020; sito web TP Cork Solution; Raffaello Marchi DCN Distretto Culturale del Nuorese).
Experiența a fost foarte foarte plăcută. Este primul vânzător care a oferit detalii despre fiecare serie dacă este completă sau nu. Așa ar trebui să facă toți vânzătorii care postează la vânzare.
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Venditore serio e professionale. Merce come da descrizione
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