Come nuovo, nella custodia originale, aperto solo per fare le foto.
Riproduzione facsimilare di I discorsi di P. A. Mattioli, nella celebre stampa a figure grandi che Valgrisi impresse a Venezia nel 1568. L'esemplare da cui Aboca ha attinto, oggi custodito alla Biblioteca Alessandrina di Roma, è noto per i magnifici decori di Gherardo Cibo, il quale, oltre a colorare le incisioni, ne completò gli sfondi con suggestivi paesaggi scaturiti dalla sua fertile immaginazione.
Ai due volumi contenenti la riproduzione dei Discorsi si affianca un volume di commento, ove sono presi in esame l'importanza dell'opera di Mattioli nella storia della botanica e della farmacia moderne, i passaggi di proprietà del volume decorato da Gherardo Cibo, le vicende biografiche di Mattioli, Cibo e di Giorgio Liberale da Udine, autore delle xilografie impresse nel 1568, la storia della tipografia valgrisiana.
- Premessa di Valentino Mercati
- A cura di Duilio Contin e Lucia Tongiorgi Tomasi
- Contributi di Flavia Cristiano, Enrica Lozzi, Duilio Contin, Lucia Tongiorgi Tomasi, Giorgio Mangani, Paolo Santini, Piera Medeghini Bonatti, Ilaria Andreoli, Marco Bresadola.
I discorsi di P. A. Mattioli con le miniature e gli acquerelli di Gherardo Cibo fu realizzato per la biblioteca personale di Francesco Maria II Della Rovere, duca di Urbino. Dopo la morte di questi, avvenuta nel 1631, il volume, unitamente ad altri libri a stampa, confluì per volontà testamentaria nel convento dei Caracciolini di Casteldurante. Da qui, con atto del 22 dicembre 1666, fu trasferito nelle sale di quella che sarebbe divenuta nel giro di pochi mesi la Biblioteca Alessandrina di Roma, dove oggi è censito attraverso la segnatura Rari

Come nuovo, nella custodia originale, aperto solo per fare le foto.
Riproduzione facsimilare di I discorsi di P. A. Mattioli, nella celebre stampa a figure grandi che Valgrisi impresse a Venezia nel 1568. L'esemplare da cui Aboca ha attinto, oggi custodito alla Biblioteca Alessandrina di Roma, è noto per i magnifici decori di Gherardo Cibo, il quale, oltre a colorare le incisioni, ne completò gli sfondi con suggestivi paesaggi scaturiti dalla sua fertile immaginazione.
Ai due volumi contenenti la riproduzione dei Discorsi si affianca un volume di commento, ove sono presi in esame l'importanza dell'opera di Mattioli nella storia della botanica e della farmacia moderne, i passaggi di proprietà del volume decorato da Gherardo Cibo, le vicende biografiche di Mattioli, Cibo e di Giorgio Liberale da Udine, autore delle xilografie impresse nel 1568, la storia della tipografia valgrisiana.
- Premessa di Valentino Mercati
- A cura di Duilio Contin e Lucia Tongiorgi Tomasi
- Contributi di Flavia Cristiano, Enrica Lozzi, Duilio Contin, Lucia Tongiorgi Tomasi, Giorgio Mangani, Paolo Santini, Piera Medeghini Bonatti, Ilaria Andreoli, Marco Bresadola.
I discorsi di P. A. Mattioli con le miniature e gli acquerelli di Gherardo Cibo fu realizzato per la biblioteca personale di Francesco Maria II Della Rovere, duca di Urbino. Dopo la morte di questi, avvenuta nel 1631, il volume, unitamente ad altri libri a stampa, confluì per volontà testamentaria nel convento dei Caracciolini di Casteldurante. Da qui, con atto del 22 dicembre 1666, fu trasferito nelle sale di quella che sarebbe divenuta nel giro di pochi mesi la Biblioteca Alessandrina di Roma, dove oggi è censito attraverso la segnatura Rari

Numero di Libri
2
Soggetto
Medicina
Titolo del Libro
I Discorsi di P.A. Mattioli
Condizione
Come nuovo
Autore/ Illustratore
P.A.Mattioli/Gherardo Cibo
Anno di pubblicazione dell’oggetto più vecchio
2015
Altezza
35,8 cm
Edizione
Edizione illustrata
Larghezza
25 cm
Lingua
Italiano, Latino
Lingua originale
Editore
Aboca Museum
Legatura
Mezza pelle
Extra
Custodia
Numero di pagine
1728

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