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GIANCARLO ILIPRANDI - GIANCARLO ILIPRANDI - BASTA UNA PILLOLA - Années 1960
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GIANCARLO ILIPRANDI - GIANCARLO ILIPRANDI - BASTA UNA PILLOLA - Années 1960

Manifesto Poster Giancarlo Iliprandi Basta Pillola 1967 / 1974 Aied Manifesto restaurato ed in ottime condizioni. Foderato in carta giapponese. Giancarlo Iliprandi, che è stato uno dei maggiori grafici e designer italiani Nel 1967 fu chiamato dal giornale Pareti a illustrare un articolo che affrontava il problema del controllo delle nascite in un Paese in cui era ancora proibito l’uso della pillola anticoncezionale. L’idea era quella di comunicare come una semplice pillola potesse fermare nascite indesiderate, visualizzate attraverso un numeroso esercito di bambolotti. La bambola, elemento riconoscibile e fortemente legato all’immaginario visivo di ogni individuo, ripetuta e presentata in modo seriale, trasmetteva una forte inquietudine. Questa immagine così impattante fu però utilizzata in modo capillare solo nel 1974 quando la pillola anticoncezionale non fu più illegale in Italia e l’Aied (Associazione per l’Educazione Demografica) poté adottare l’opera di Iliprandi come campagna ufficiale dell’Associazione attraverso l’affissione stradale. Ovviamente non mancarono scandali e polemiche, e nella bigotta Italia questo manifesto apparve per poco tempo. Ma la forza del messaggio visivo fu tale che questo poster è divenuto una pietra miliare nel campo della grafica sociale.

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Manifesto Poster Giancarlo Iliprandi Basta Pillola 1967 / 1974 Aied

Manifesto restaurato ed in ottime condizioni.
Foderato in carta giapponese.

Giancarlo Iliprandi, che è stato uno dei maggiori grafici e designer italiani

Nel 1967 fu chiamato dal giornale Pareti a illustrare un articolo che affrontava il problema del controllo delle nascite in un Paese in cui era ancora proibito l’uso della pillola anticoncezionale.
L’idea era quella di comunicare come una semplice pillola potesse fermare nascite indesiderate, visualizzate attraverso un numeroso esercito di bambolotti. La bambola, elemento riconoscibile e fortemente legato all’immaginario visivo di ogni individuo, ripetuta e presentata in modo seriale, trasmetteva una forte inquietudine.

Questa immagine così impattante fu però utilizzata in modo capillare solo nel 1974 quando la pillola anticoncezionale non fu più illegale in Italia e l’Aied (Associazione per l’Educazione Demografica) poté adottare l’opera di Iliprandi come campagna ufficiale dell’Associazione attraverso l’affissione stradale.

Ovviamente non mancarono scandali e polemiche, e nella bigotta Italia questo manifesto apparve per poco tempo. Ma la forza del messaggio visivo fu tale che questo poster è divenuto una pietra miliare nel campo della grafica sociale.

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