Eurooppa - Ranska / kaunis sarja 10 ranskalaista korttia; Jansson - Hondius - Vaugondy - - Cartes de France - 1621-1650
Nro. 85837661
Myyty
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Eurooppa - Italia / Lombardia; Pietro e Francesco Bertelli - La gran cità di Milano - 1621-1650
La Gran Cità di Milano
Tratta da: Theatro delle città d'Italia con le sue figure intagliate in Rame, & descrittioni di esse in questa terza impressione accresciuto di nova aggiunta di molte figure, e dichiarationi, In Padova, appresso Francesco Bertelli, 1629 nella stamperia di Giosetto & fratelli Sardi
Bella, rara veduta prospettica di Milano. In alto a sinistra del titolo stemma coronato dei Visconti duchi di Milano raffigurante l'aquila, simbolo della continuità del potere con Roma imperiale, e l'altrettanto celebre biscione (secondo una delle leggende si trattava di un mostro in forma di drago chiamato Tarantasio, che divorava i fanciulli, ucciso dal capostipite dei Visconti, Umberto, che volle eternarlo nel proprio stemma; in alternativa, una più comune vipera, animale adorato dai Celti per i suoi poteri apotropaici).
Acquaforte e bulino su carta vergellata priva di filigrana, al verso note storiche e topografiche della città.
Buoni margini, sporadiche tracce di ossidazione, bella acquerellatura moderna.
Dim.: 12,5x17,5 cm lo specchio di stampa
Nro. 85837661
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Eurooppa - Italia / Lombardia; Pietro e Francesco Bertelli - La gran cità di Milano - 1621-1650
La Gran Cità di Milano
Tratta da: Theatro delle città d'Italia con le sue figure intagliate in Rame, & descrittioni di esse in questa terza impressione accresciuto di nova aggiunta di molte figure, e dichiarationi, In Padova, appresso Francesco Bertelli, 1629 nella stamperia di Giosetto & fratelli Sardi
Bella, rara veduta prospettica di Milano. In alto a sinistra del titolo stemma coronato dei Visconti duchi di Milano raffigurante l'aquila, simbolo della continuità del potere con Roma imperiale, e l'altrettanto celebre biscione (secondo una delle leggende si trattava di un mostro in forma di drago chiamato Tarantasio, che divorava i fanciulli, ucciso dal capostipite dei Visconti, Umberto, che volle eternarlo nel proprio stemma; in alternativa, una più comune vipera, animale adorato dai Celti per i suoi poteri apotropaici).
Acquaforte e bulino su carta vergellata priva di filigrana, al verso note storiche e topografiche della città.
Buoni margini, sporadiche tracce di ossidazione, bella acquerellatura moderna.
Dim.: 12,5x17,5 cm lo specchio di stampa
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