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Veistos, Il guerriero di Legnano, dal modello di Enrico Butti - 30 cm - Patinoitu pronssi
Nro. 85261285
Nro. 85261285
Dal modello di Saverio Gatto ( 1877-1959) scultura di scugnizzo
Bronzo patinato
Metà secolo XX
Gatto era figlio di Nicola, un armatore locale e di Concetta Caruso, nata a Messina. A undici anni Saverio s'imbarcò come mozzo e a vent'anni consegui il grado di capitano.
Nel 1896, dopo aver assistito ad una rappresentazione del Faust al teatro di Reggio Calabria, eseguì con la creta il modellato del volto dell'attore che interpretava Mefistofele. Lo scultore Giuseppe Scerbo vide questo ritratto e spinse Saverio Gatto a frequentare la Scuola di arti e mestieri di Reggio Calabria.
Nel 1898 Saverio Gatto s'iscrisse all'Accademia di belle arti di Napoli, dove insegnavano Achille D'Orsi, Domenico Morelli e Michele Cammarano, interpreti del verismo sociale e umanitario che a Napoli aveva molti seguaci. Saverio Gatto era interessato al mondo popolare e si propose di riprodurlo, ma in modo immediato, riprendendo le figure dal vero. Al Museo archeologico di Napoli studio la scultura antica. Punti di riferimento obbligati divennero per lui il Quattrocento fiorentino e la scultura greca arcaica.
Nel 1905 sposò Marianna Pucci e realizzò in due versioni il bronzo La napolitana. Al Salon di Parigi del 1906 espose Alba della vita e la Testa di zingara, un bronzo a grandezza naturale che più tardi pervenne all'Accademia di belle arti di Napoli. Gatto tornò nel 1914 al Salon di Parigi.
Ritrasse le fattezze del figlio Nicola, nato nel 1906, in Putto che piange e in Putto che ride, una delicata scultura che nel 1911 meritò la medaglia di bronzo all'Esposizione internazionale d'arte di Barcellona.
Il suo sentimento sull'arte si sintetizza in una frase che una sera grido al suo amico pittore e poeta Luca Postiglione, scuotendolo con le sue mani rudi: "l'arte m'è tormento e amore, mai vanità”.
Ultimo periodo :
Nel 1943 suo figlio, ufficiale d'aviazione, mori nel corso di un'incursione nei cieli d'Africa. Dal 1944 Saverio Gatto fu accolto tra i soci dell'Accademia Pontaniana di Napoli, nel 1949 tra i membri della Società nazionale di scienze, lettere e arti e dell'Accademia di San Luca. Nel 1952 il suo Putto che piange fu proposto al premio Feltrinelli per la scultura. Nel 1953 l'Amministrazione provinciale di Napoli gli conferi il premio Gemito per La spina, scultura poi acquistata dal'Università degli studi di Napoli. Nel 1957 Gatto scolpi il monumento funebre del Cardinal Luigi Maglione, segretario di Stato di Pio XII, per la Basilica di San Mauro Abate a Casoria. Nel 1959 fu insignito del premio Michetti per la pittura
Massone, fu membro della loggia di Reggio Calabria "Stefano Romeo-Aspromonte", del Grande Oriente d'Italia.
È sepolto a Napoli, nel Cimitero Monumentale di Poggioreale.
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