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Polidoro - De Rerum Inventoribus - 1576
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Polidoro - De Rerum Inventoribus - 1576

MAGIA ASTROLOGIA OCCULTISMO - IL PRIMO TRATTATO CHE CITA IL MAIS Argomento esoterico e magico. Magia, astrologia, occultismo, Frontespizio stampato con bella marca tipografica. L'opera fu condannata sia dal papa sia dalla Sorbona per il tentativo fatto in essa di reperire in cerimonie pagane l'origine di culti religiosi cattolici. I primi sei capitoli del III° libro trattano di agricoltura: vino, olio, miele, formaggio, e viene inoltre per la prima volta citato il mais. Tocca un po' tutti i rami dello scibile, dall'agricoltura alla medicina, dalle scienze alla magia, dalla filosofia alla astrologia, dall'enologia all'occultismo, dall'olivicoltura all'apicoltura, etc., ed è il primo testo in cui si parla della coltivazione del mais. Adams, II, V-435. Mentre Caillet, 11087; Wellcome, I, 6548; Graesse, VI/II, 284; e Cicognara, 1764, segnalano altre edizioni. CONTENTS Uno dei primi saggi di agricoltura informata a criteri razionalistici, opera dell'erudito marchigiano Polidoro Vergilio (Urbino, 1470 circa - 1555), al servizio di Guidobaldo della Rovere. Testo di grande successo fu ristampato molte volte, e posto all'indice perché ricercava nei riti pagani l'origine del culto cattolico. L'opera del Polidoro, segretario del Duca di Urbino, abbraccia tutti i rami possibili dello scibile del tempo (medicina, scienze, politica, religione, magia, astrologia, occultismo, teatro, leggi, navigazione, filosofia, orologi, musica, agricoltura, caccia, pesca, armi, giochi, arte, colori, seta, prostituzione, invenzione della stampa, enologia e quant'altro). Apprezzata opera, pubblicata per la prima volta nel 1499, in cui lo storico e umanista di Urbino fornisce un interessante quadro delle conoscenze dellepoca. Letteratura, pittura, medicina, geometria, astronomia, astrologia, magia, agricoltura, vino, olio, caccia, pesca, giochi, prostituzione, tipografia, sono alcuni degli argomenti trattati. Venne messa all'Indice. Willems, Elzevir, 1464. Simon, Bacchica, 676. Nozioni atte a soddisfare anche le domande (cinquecentesche) più astruse. Volume d'erudizione, dunque e di piacevole consultazione. Fa specie che anche ques'opera sia finita sotto l'occhio grifagno della Santa Inquisizione controriformista che lo mise all'indice e ne permise nuovamente la diffusione dopo un'accurata expurgatio. Trovare in circolazione, soprattutto in Italia una copia in versione non purgata è fatica sisifea. Questa presentata, in splendide condizioni, carta greve e bianca (anche ciò rimarchevole visto il periodo d'edizione), assolutamente esente da mende, è proprio una delle rare copie nel testo originale con l'aggiunta del De Prodigiis. Decisamente importante. Famosa opera enciclopedica dell'umanista urbinate in cui trovano posto notizie sulle origini o il perché di piccole e grandi aspetti della vita umana: dall'agricoltura alla medicina, dalle scienze alla magia, dalla filosofia alla astrologia, dall'enologia all'occultismo, dall'olivicoltura alle virtù delle erbe, dalla navigazione alla musica, dalla caccia all'invenzione della stampa, dalla prostituzione al teatro, dalle virtù delle erbe all'origine delle sette e a tantissime altre curiosità. Chiude il volume il trattato sui prodigi. Virgilio Polidoro "da Castello" (Urbino, 1470-ivi, 1555), Polidoro Virgili, o Virgilio, noto pure come Polydore Virgile o ancora Polydore Vergil, è stato un umanista, storico e presbitero italiano naturalizzato inglese. È anche conosciuto come PV Castellensis o Castellesi. Poligrafo e storico rinascimentale, professore di belle lettere a Bologna, fu, dal 1501, in Inghilterra come collettore del Denaro di San Pietro, e, dal 1508, Arcidiacono di Wells. Naturalizzato inglese dal 1510, favorito di Enrico VII e di Enrico VIII, tre anni dopo pervenne alla carica di prebendario di St-Paul. Cfr., per varie ediz. dell'opera: Ferguson, I, pt. V, p. 4. Thorndyke, VI, 488. Rosenthal, Bibl. Magica, 8832. Caillet, 11087 e 11090. Graesse, VII, 284. Wellcome, I, 6548. Kress Library, 42. Fumagalli Belli, Bibliogr. del Blado, 718. Simon, Bibl. bacchica, 676. CONDITION REPORT - COMPLETE Legatura coeva in piena pergamena con titolo su manchette al dorso. Al frontespizio marca calcografica con aquila che sorregge un telo con gli artigli firma di possesso cancellata. Piccoli capilettera ornamentali. Macchie e bruniture fisiologiche - Pagine [48], 478, [2]. FULL TITLES & AUTHORS Polydori Vergilii Urbinatis De Rerum Inventoribus: Libri Octo. Romae: apud haeredes Antonij Bladij impressores camerales, 1576 Virgilio Polidoro

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MAGIA ASTROLOGIA OCCULTISMO - IL PRIMO TRATTATO CHE CITA IL MAIS
Argomento esoterico e magico. Magia, astrologia, occultismo, Frontespizio stampato con bella marca tipografica.
L'opera fu condannata sia dal papa sia dalla Sorbona per il tentativo fatto in essa di reperire in cerimonie pagane l'origine di culti religiosi cattolici.
I primi sei capitoli del III° libro trattano di agricoltura: vino, olio, miele, formaggio, e viene inoltre per la prima volta citato il mais.
Tocca un po' tutti i rami dello scibile, dall'agricoltura alla medicina, dalle scienze alla magia, dalla filosofia alla astrologia, dall'enologia all'occultismo, dall'olivicoltura all'apicoltura, etc., ed è il primo testo in cui si parla della coltivazione del mais.
Adams, II, V-435. Mentre Caillet, 11087; Wellcome, I, 6548; Graesse, VI/II, 284; e Cicognara, 1764, segnalano altre edizioni.

CONTENTS
Uno dei primi saggi di agricoltura informata a criteri razionalistici, opera dell'erudito marchigiano Polidoro Vergilio (Urbino, 1470 circa - 1555), al servizio di Guidobaldo della Rovere. Testo di grande successo fu ristampato molte volte, e posto all'indice perché ricercava nei riti pagani l'origine del culto cattolico.

L'opera del Polidoro, segretario del Duca di Urbino, abbraccia tutti i rami possibili dello scibile del tempo (medicina, scienze, politica, religione, magia, astrologia, occultismo, teatro, leggi, navigazione, filosofia, orologi, musica, agricoltura, caccia, pesca, armi, giochi, arte, colori, seta, prostituzione, invenzione della stampa, enologia e quant'altro).
Apprezzata opera, pubblicata per la prima volta nel 1499, in cui lo storico e umanista di Urbino fornisce un interessante quadro delle conoscenze dellepoca. Letteratura, pittura, medicina, geometria, astronomia, astrologia, magia, agricoltura, vino, olio, caccia, pesca, giochi, prostituzione, tipografia, sono alcuni degli argomenti trattati. Venne messa all'Indice. Willems, Elzevir, 1464. Simon, Bacchica, 676.

Nozioni atte a soddisfare anche le domande (cinquecentesche) più astruse. Volume d'erudizione, dunque e di piacevole consultazione. Fa specie che anche ques'opera sia finita sotto l'occhio grifagno della Santa Inquisizione controriformista che lo mise all'indice e ne permise nuovamente la diffusione dopo un'accurata expurgatio. Trovare in circolazione, soprattutto in Italia una copia in versione non purgata è fatica sisifea. Questa presentata, in splendide condizioni, carta greve e bianca (anche ciò rimarchevole visto il periodo d'edizione), assolutamente esente da mende, è proprio una delle rare copie nel testo originale con l'aggiunta del De Prodigiis. Decisamente importante.

Famosa opera enciclopedica dell'umanista urbinate in cui trovano posto notizie sulle origini o il perché di piccole e grandi aspetti della vita umana: dall'agricoltura alla medicina, dalle scienze alla magia, dalla filosofia alla astrologia, dall'enologia all'occultismo, dall'olivicoltura alle virtù delle erbe, dalla navigazione alla musica, dalla caccia all'invenzione della stampa, dalla prostituzione al teatro, dalle virtù delle erbe all'origine delle sette e a tantissime altre curiosità. Chiude il volume il trattato sui prodigi.

Virgilio Polidoro "da Castello" (Urbino, 1470-ivi, 1555), Polidoro Virgili, o Virgilio, noto pure come Polydore Virgile o ancora Polydore Vergil, è stato un umanista, storico e presbitero italiano naturalizzato inglese. È anche conosciuto come PV Castellensis o Castellesi.

Poligrafo e storico rinascimentale, professore di belle lettere a Bologna, fu, dal 1501, in Inghilterra come collettore del Denaro di San Pietro, e, dal 1508, Arcidiacono di Wells. Naturalizzato inglese dal 1510, favorito di Enrico VII e di Enrico VIII, tre anni dopo pervenne alla carica di prebendario di St-Paul. Cfr., per varie ediz. dell'opera: Ferguson, I, pt. V, p. 4. Thorndyke, VI, 488. Rosenthal, Bibl. Magica, 8832. Caillet, 11087 e 11090. Graesse, VII, 284. Wellcome, I, 6548. Kress Library, 42. Fumagalli Belli, Bibliogr. del Blado, 718. Simon, Bibl. bacchica, 676.

CONDITION REPORT - COMPLETE
Legatura coeva in piena pergamena con titolo su manchette al dorso. Al frontespizio marca calcografica con aquila che sorregge un telo con gli artigli firma di possesso cancellata. Piccoli capilettera ornamentali. Macchie e bruniture fisiologiche - Pagine [48], 478, [2].

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