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Scuola caravaggesca (XVII) - San Giuseppe con Gesù Bambino
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Scuola caravaggesca (XVII) - San Giuseppe con Gesù Bambino

SCUOLA CARAVAGGESCA (XVII) (Attivo a Napoli nel ‘600) San Giuseppe con Gesù Bambino Olio su tela, cm. 37,5 x 27,5 NOTE: Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Certificato di Lecita Provenienza. Opera senza cornice: Interessante dipinto antico, olio su tela – destinato forse alla devozione privata o ad un amateur, date le ridotte dimensioni – ove illustra San Giuseppe con Gesù Bambino. La figura di San Giuseppe rappresenta il custode silenzioso della Sacra Famiglia. Non un protagonista del racconto evangelico, ma una figura apparentemente periferica; eppure, essenziale al progetto divino dell’Incarnazione del Signore. Alla santità discreta di Giuseppe si sono ispirate generazioni di artisti che, nelle varie epoche hanno cercato di colmare il silenzio della Scrittura. L'opera raffigura San Giuseppe, di tre quarti, mentre regge Gesù bambino in posizione supina, fra le pieghe di un panno bianco. Giuseppe, con la barba e i capelli chiari, ma non troppo avanti con l’età, ha il volto rivolto verso il Bambino, con un atteggiamento adorativi nei confronti del Messia tenendo in braccio in senso di protezione; dietro la sua spalla, invece prevale uno sfondo neutro dalle tonalità brunito. La tela si può attribuire ad un maestro nordico influenzato dalla pittura italiana caravaggesca ed è plausibile immaginarlo originario di Utrecht. La posa del ritratto, nel nostro caso, si accomuna con quelle mezze figure dei caravaggisti fiamminghi e della scuola napoletana del primo naturalismo e tenebrismo. I precedenti illustrativi più vicini si possono individuare nelle tele Peter Paul Rubens (Siegen, 1577 – Anversa, 1640), Antoon van Dyck (Anversa, 1599 – Londra, 1641) e Mathias Stomer (Amersfoort, 1600 circa – Sicilia, dopo il 1650). A quest’ultimo la nostra opera sembra richiamare le prove mature di Stomer – durante il soggiorno in Italia – e del suo ambiente, per via della luminosità calde e diffusa che evidenzia gli aspetti naturalistici della scena ma interpretati attraverso un'ottica di trasformazione profonda rispetto alle visioni dettate dal Merisi. A prescindere dalle problematiche attributive, l'opera esprime una qualità pittorica notevole, avvalorata dalla buona conservazione e della stesura vivace, ricca di calda luminosità e colore. Per questa motivazione l'idea di un naturalista nordico trova una condivisibile ipotesi attributiva, suggerendo che l'artista sia giunto in Italia senza escludere un contatto con le opere di autori meridionali ma che osservò gli esempi del caravaggismo in auge a Roma e Napoli divulgato da pittori forestieri. Questo dipinto – di cui una probabile attribuzione va ricercata nell’ambito dei maestri caravaggisti italo-fiamminghi – è stato avanzato con cautela in questa sede, ove mostra il realismo e il forte chiaroscuro tipico di Caravaggio e dei suoi seguaci. Il dipinto – di buona mano pittorica – è molto interessante sia per la sua impostazione iconografica, sia per la stesura dei colori, sinonimo di un’artista di grande qualità interpretativa, quindi interessante per ulteriori approfondimenti di studio attributivo. In merito al suo stato conservativo, la tela si presenta in condizioni generali discreti considerando l'epoca del dipinto. La superficie pittorica si presenta in patina, e non mostra difficoltà di lettura. Si notano – a luce di Wood – alcuni piccoli restauri sparsi, nulla comunque di veramente rilevante. A rafforzare la conferma qualitativa dell’opera, abbiamo di recente sottoposto la tela a un cauto intervento di pulitura presso il gabinetto di restauro del Prof. Gaetano Alagna, dove, opportunatamente, si è limitato alla rimozione dello sporco superficiale e un’applicazione di un leggero film opaco che ha perfezionato la leggibilità dell’opera, destabilizzata da restauri precedenti. L’intervento, dunque, si è limitato alla rimozione dell’equilibrio dei valori cromatici e chiaroscurali del film pittorico. Studiando, inoltre, la tecnica pittorica che denota varie sovrapposizioni cromatiche, analizzando la preparazione (costituita da gesso e colla animale) e osservando la tramatura della tela, si è potuto costatare che l’opera sia seicentesca e di alto livello. Non si evidenziano problemi di tipo conservativo e la tela originale presenta un vecchio rintelo, che non sembra necessitare di interventi. Il telaio potrebbe essere stato sostituito all'epoca del rintelo. Le misure della tela sono cm. 37,5 x 27,5. Il dipinto viene ceduto senza cornice, nonostante risulta impreziosito da una bella cornice in legno laccato nero dorato a forma di cassettone rinascimentale tosco-romano (dimensione cornice, cm. 65 x 55 x 6 ca, difetti). Provenienza: Coll. privata siciliana Pubblicazione:  Inedito;  I Miti e il Territorio nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, 2023. Si garantisce, inoltre, un imballo accurato con cassa in legno esterno e pluriball/cartone/polistirolo interno (costo imballaggio € 100,00 circa) e spedizione tracciabile (€ 100,00 Italia). Per l’esportazione, l’opera è soggetta ad una richiesta di Attestato di Libera Circolazione (Comunità Europea) o Certificato di Esportazione (Trasporto Extra Comunitari), presso l’ufficio di esportazione (Soprintendenza del territorio) con i tempi e i costi gravati (€ 300/€900, tutto incluso: spedizione, imballaggio e partiche esportazioni). La spedizione potrebbe ritardare di qualche giorno/settimana per motivi logistici ed amministrative.

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SCUOLA CARAVAGGESCA (XVII)
(Attivo a Napoli nel ‘600)
San Giuseppe con Gesù Bambino
Olio su tela, cm. 37,5 x 27,5


NOTE: Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Certificato di Lecita Provenienza. Opera senza cornice:

Interessante dipinto antico, olio su tela – destinato forse alla devozione privata o ad un amateur, date le ridotte dimensioni – ove illustra San Giuseppe con Gesù Bambino. La figura di San Giuseppe rappresenta il custode silenzioso della Sacra Famiglia. Non un protagonista del racconto evangelico, ma una figura apparentemente periferica; eppure, essenziale al progetto divino dell’Incarnazione del Signore. Alla santità discreta di Giuseppe si sono ispirate generazioni di artisti che, nelle varie epoche hanno cercato di colmare il silenzio della Scrittura.
L'opera raffigura San Giuseppe, di tre quarti, mentre regge Gesù bambino in posizione supina, fra le pieghe di un panno bianco. Giuseppe, con la barba e i capelli chiari, ma non troppo avanti con l’età, ha il volto rivolto verso il Bambino, con un atteggiamento adorativi nei confronti del Messia tenendo in braccio in senso di protezione; dietro la sua spalla, invece prevale uno sfondo neutro dalle tonalità brunito.
La tela si può attribuire ad un maestro nordico influenzato dalla pittura italiana caravaggesca ed è plausibile immaginarlo originario di Utrecht. La posa del ritratto, nel nostro caso, si accomuna con quelle mezze figure dei caravaggisti fiamminghi e della scuola napoletana del primo naturalismo e tenebrismo. I precedenti illustrativi più vicini si possono individuare nelle tele Peter Paul Rubens (Siegen, 1577 – Anversa, 1640), Antoon van Dyck (Anversa, 1599 – Londra, 1641) e Mathias Stomer (Amersfoort, 1600 circa – Sicilia, dopo il 1650). A quest’ultimo la nostra opera sembra richiamare le prove mature di Stomer – durante il soggiorno in Italia – e del suo ambiente, per via della luminosità calde e diffusa che evidenzia gli aspetti naturalistici della scena ma interpretati attraverso un'ottica di trasformazione profonda rispetto alle visioni dettate dal Merisi.
A prescindere dalle problematiche attributive, l'opera esprime una qualità pittorica notevole, avvalorata dalla buona conservazione e della stesura vivace, ricca di calda luminosità e colore. Per questa motivazione l'idea di un naturalista nordico trova una condivisibile ipotesi attributiva, suggerendo che l'artista sia giunto in Italia senza escludere un contatto con le opere di autori meridionali ma che osservò gli esempi del caravaggismo in auge a Roma e Napoli divulgato da pittori forestieri.
Questo dipinto – di cui una probabile attribuzione va ricercata nell’ambito dei maestri caravaggisti italo-fiamminghi – è stato avanzato con cautela in questa sede, ove mostra il realismo e il forte chiaroscuro tipico di Caravaggio e dei suoi seguaci. Il dipinto – di buona mano pittorica – è molto interessante sia per la sua impostazione iconografica, sia per la stesura dei colori, sinonimo di un’artista di grande qualità interpretativa, quindi interessante per ulteriori approfondimenti di studio attributivo.
In merito al suo stato conservativo, la tela si presenta in condizioni generali discreti considerando l'epoca del dipinto. La superficie pittorica si presenta in patina, e non mostra difficoltà di lettura. Si notano – a luce di Wood – alcuni piccoli restauri sparsi, nulla comunque di veramente rilevante. A rafforzare la conferma qualitativa dell’opera, abbiamo di recente sottoposto la tela a un cauto intervento di pulitura presso il gabinetto di restauro del Prof. Gaetano Alagna, dove, opportunatamente, si è limitato alla rimozione dello sporco superficiale e un’applicazione di un leggero film opaco che ha perfezionato la leggibilità dell’opera, destabilizzata da restauri precedenti. L’intervento, dunque, si è limitato alla rimozione dell’equilibrio dei valori cromatici e chiaroscurali del film pittorico. Studiando, inoltre, la tecnica pittorica che denota varie sovrapposizioni cromatiche, analizzando la preparazione (costituita da gesso e colla animale) e osservando la tramatura della tela, si è potuto costatare che l’opera sia seicentesca e di alto livello. Non si evidenziano problemi di tipo conservativo e la tela originale presenta un vecchio rintelo, che non sembra necessitare di interventi. Il telaio potrebbe essere stato sostituito all'epoca del rintelo. Le misure della tela sono cm. 37,5 x 27,5.
Il dipinto viene ceduto senza cornice, nonostante risulta impreziosito da una bella cornice in legno laccato nero dorato a forma di cassettone rinascimentale tosco-romano (dimensione cornice, cm. 65 x 55 x 6 ca, difetti).

Provenienza: Coll. privata siciliana

Pubblicazione:
 Inedito;
 I Miti e il Territorio nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, 2023.

Si garantisce, inoltre, un imballo accurato con cassa in legno esterno e pluriball/cartone/polistirolo interno (costo imballaggio € 100,00 circa) e spedizione tracciabile (€ 100,00 Italia). Per l’esportazione, l’opera è soggetta ad una richiesta di Attestato di Libera Circolazione (Comunità Europea) o Certificato di Esportazione (Trasporto Extra Comunitari), presso l’ufficio di esportazione (Soprintendenza del territorio) con i tempi e i costi gravati (€ 300/€900, tutto incluso: spedizione, imballaggio e partiche esportazioni).
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