RARA FIGURA DI RELIQUARIO BYERI FANG, SOTTOGRUPPO NTUMU (GABON) da COLLEZIONE BARTOLOMUCCI - Escultura - Fang - África
N.º 83769557
FIGURA DI RELIQUARIO BYERI. FANG, SOTTOGRUPPO NTUMU (GABON)
Nel corso di tre secoli si è verificata una migrazione verso sud-ovest, nell'attuale Camerun meridionale e nel Gabon settentrionale, da parte di vari gruppi Fang che ha dato luogo alla natura fluida e poco strutturata della loro società. La coesione dei clan veniva mantenuta attraverso associazioni religiose e giudiziarie come i “so” e gli “ngil”.
Durante gli spostamenti ogni famiglia Fang ha portato con sé i resti degli antenati in un recipiente fatto di corteccia e fibre vegetali. Una testa o una figura scolpita veniva montata sopra ogni scatola reliquiario. Il loro ruolo era quello di deviare le influenze malvagie. Inoltre, venivano utilizzate durante le cerimonie di iniziazione dei giovani affiliati alla società "So". Durante i festeggiamenti le statue venivano separate dai loro palchi e sfilavano in corteo.
Originariamente i guardiani delle reliquie (byeri) erano rappresentati da delle teste ma, agli inizi del Novecento, furono realizzati anche busti e figure intere. Negli anni '50 il ruolo dei byeri nella cultura Fang fu sostituito da una religione sincretica conosciuta come bwiti.
I byeri esemplificano le qualità che i Fang ammirano nelle persone: tranquillità, vitalità e capacità di mantenere gli opposti in equilibrio. Questi ideali sono mostrati nelle forme armoniose delle figure. La grande testa di un bambino è giustapposta al corpo completamente sviluppato di un adulto con una posa statica simmetrica e un viso passivo e inespressivo controbilanciati dalla tensione dei muscoli sporgenti.
Questa figura ancestrale è scolpita nello stile che lo studioso Louis Perrois ha identificato come Ntumu, sottogruppo Fang insediato nel Sud Camerun, nord-ovest del Gabon e intorno alla Guinea Equatoriale. Gli Ntumu sono attorniati da altri gruppi etnici come i Bulu, gli Ngumba, i Mabea, gli Okak, i Mvai e sono numerose le tipologie di reliquiari realizzati dalle varie culture. Gli stili si sono influenzati a vicenda ed una classificazione appropriata risulta tuttora difficile nonostante la moltitudine di studi realizzati. Le caratteristiche principali delle sculture degli Ntumu sono: testa di proporzione media a fronte prominente, tronco slanciato longilineo, braccia staccate dal corpo, gambe corte flesse in posizione assisa. Le opere che riproducono il tipo di pettinatura a ciocche laterali sono rare. Un esemplare di 60 cm è stato illustrato dal Perrois nel suo volume “Arts du Gabon” Arnouville 1979, alle pagine 54 e 55: collo possente su tronco slanciato, testa prominente a fronte alta, occhi globulari, ombelico conico, pettinatura striata a grandi ciocche trasversali. Le orecchie sono nascoste dall’acconciatura che si sviluppa anche sulla nuca. Al centro della testa si erge un grosso cilindro che completa la pettinatura. Durante le cerimonie di commemorazione sul legno veniva fatto colare un miscuglio di sostanze magiche, sangue sacrificale, olio di palma, resine, che conferivano alle statue la loro forza vitale.
Bibliografia
Perrois Louis, La statuaire Fang du Gabon, Articolo pubblicato sulla rivista francese Arts d’Afrique Noire n° 7, Autunno 1973;
Perrois Louis, Arts du Gabon, Arnouville 1979;
Laburthe-Tolra Philippe & Falgayrettes-Leveau Christiane, Fang, include un estratto dell’opera di Gunther Tessmann “Les Pahouins” del 1913 tradotto in francese, Fondation Dapper Paris 1991;
LaGamma, Alisa, ed. Eternal Ancestors: The Art of the Central African Reliquary. New York: The Metropolitan Museum of Art, 2007.
Louis Perrois and Marta Sierra Delage, The Art of Equatorial Guinea: The Fang Tribes, Rizzoli International Publications, 1991
Perrois, Louis. Fang. Milan: 5 Continents, 2006.
FIGURA DI RELIQUARIO BYERI. FANG, SOTTOGRUPPO NTUMU (GABON)
Nel corso di tre secoli si è verificata una migrazione verso sud-ovest, nell'attuale Camerun meridionale e nel Gabon settentrionale, da parte di vari gruppi Fang che ha dato luogo alla natura fluida e poco strutturata della loro società. La coesione dei clan veniva mantenuta attraverso associazioni religiose e giudiziarie come i “so” e gli “ngil”.
Durante gli spostamenti ogni famiglia Fang ha portato con sé i resti degli antenati in un recipiente fatto di corteccia e fibre vegetali. Una testa o una figura scolpita veniva montata sopra ogni scatola reliquiario. Il loro ruolo era quello di deviare le influenze malvagie. Inoltre, venivano utilizzate durante le cerimonie di iniziazione dei giovani affiliati alla società "So". Durante i festeggiamenti le statue venivano separate dai loro palchi e sfilavano in corteo.
Originariamente i guardiani delle reliquie (byeri) erano rappresentati da delle teste ma, agli inizi del Novecento, furono realizzati anche busti e figure intere. Negli anni '50 il ruolo dei byeri nella cultura Fang fu sostituito da una religione sincretica conosciuta come bwiti.
I byeri esemplificano le qualità che i Fang ammirano nelle persone: tranquillità, vitalità e capacità di mantenere gli opposti in equilibrio. Questi ideali sono mostrati nelle forme armoniose delle figure. La grande testa di un bambino è giustapposta al corpo completamente sviluppato di un adulto con una posa statica simmetrica e un viso passivo e inespressivo controbilanciati dalla tensione dei muscoli sporgenti.
Questa figura ancestrale è scolpita nello stile che lo studioso Louis Perrois ha identificato come Ntumu, sottogruppo Fang insediato nel Sud Camerun, nord-ovest del Gabon e intorno alla Guinea Equatoriale. Gli Ntumu sono attorniati da altri gruppi etnici come i Bulu, gli Ngumba, i Mabea, gli Okak, i Mvai e sono numerose le tipologie di reliquiari realizzati dalle varie culture. Gli stili si sono influenzati a vicenda ed una classificazione appropriata risulta tuttora difficile nonostante la moltitudine di studi realizzati. Le caratteristiche principali delle sculture degli Ntumu sono: testa di proporzione media a fronte prominente, tronco slanciato longilineo, braccia staccate dal corpo, gambe corte flesse in posizione assisa. Le opere che riproducono il tipo di pettinatura a ciocche laterali sono rare. Un esemplare di 60 cm è stato illustrato dal Perrois nel suo volume “Arts du Gabon” Arnouville 1979, alle pagine 54 e 55: collo possente su tronco slanciato, testa prominente a fronte alta, occhi globulari, ombelico conico, pettinatura striata a grandi ciocche trasversali. Le orecchie sono nascoste dall’acconciatura che si sviluppa anche sulla nuca. Al centro della testa si erge un grosso cilindro che completa la pettinatura. Durante le cerimonie di commemorazione sul legno veniva fatto colare un miscuglio di sostanze magiche, sangue sacrificale, olio di palma, resine, che conferivano alle statue la loro forza vitale.
Bibliografia
Perrois Louis, La statuaire Fang du Gabon, Articolo pubblicato sulla rivista francese Arts d’Afrique Noire n° 7, Autunno 1973;
Perrois Louis, Arts du Gabon, Arnouville 1979;
Laburthe-Tolra Philippe & Falgayrettes-Leveau Christiane, Fang, include un estratto dell’opera di Gunther Tessmann “Les Pahouins” del 1913 tradotto in francese, Fondation Dapper Paris 1991;
LaGamma, Alisa, ed. Eternal Ancestors: The Art of the Central African Reliquary. New York: The Metropolitan Museum of Art, 2007.
Louis Perrois and Marta Sierra Delage, The Art of Equatorial Guinea: The Fang Tribes, Rizzoli International Publications, 1991
Perrois, Louis. Fang. Milan: 5 Continents, 2006.