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Raffaele de Rosa (1940) - Fiori
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3 days ago

Raffaele de Rosa (1940) - Fiori

Dipinto particolare realizzato su uno scurino di una porta-finestra, o un pannello di un mobile. Legno pregiato, tagliato in modo grezzo dall’artista, probabilmente l’ha diviso in due per realizzare due diversi dipinti. Uno è questo spettacolare soggetto alla Matisse. Non ha bisogno di cornice, si attacca alla parete così come si presenta. Firmato in basso a sinistra Prestare attenzione ai costi di spedizione A tergo: firma e titolo Si garantisce un imballo accurato e spedizione tracciabile e assicurata. ——————- Bibliografia: Raffaele De Rosa non ha bisogno di presentazioni, tuttavia merita un cenno biografico. Vive e lavora a Livorno. Nasce nella meravigliosa Toscana, nel 1940 a Podenzana (Ms) e fino a sei anni resta in Lunigiana. Si trasferisce prima a Pomarino, poi a Pallerone e a Napoli vicino al cimitero di Poggioreale. Trascorre la sua infanzia e la sua vita con i nonni, anche se in effetti cresce isolato ed impara a giocare da solo nel tentativo costante di trasferire il suo spirito in animali, oggetti, piante. A La Spezia è proprio la nonna ad obbligarlo a studiare il violino, strumento che odia. Di riflesso si mette di nascosto a dipingere. Frequenta un corso di decorazione e intorno ai sedici anni va a Livorno dove incontra un gruppo di giovani pittori con i quali inizia a dipingere dal vero. Con il collega e amico Francesco Maria Pieri, De Rosa frequenta la Scuola Trossi dove tra i vari maestri incontra Gastone Benvenuti, Cocchia e lo scultore Guiggi, ma lo stile del neorealismo non gli appartiene. Sempre a Livorno si mette in contatto con artisti già affermati e con mediatori e mercanti d’arte. A soli diciannove anni firma il suo primo contratto e va a Neuchàtel in Svizzera. Tornato di nuovo a Livorno, riesce a vendere tutte le sue opere al gallerista Stefanini, avendo così l’opportunità di compiere serenamente le sue ricerche e scelte pittoriche. Apre uno studio a Firenze e nel 1963 stipula un contratto con Ruggero, noto mercante d’arte fiorentino. Nello stesso periodo collabora con il livornese Mario Mariotti, che nel 1969 organizza la prima mostra personale di De Rosa. Dopo la morte del mercante d’arte Ruggero, si uniscono in società Mario Mariotti, Scarselli e il dottor Romano per gestire la produzione di Raffaele De Rosa. Le opere dell’artista sono un esempio unico ed originale di pittura fantastica. Nel 1975 inizia a lavorare con la Graphis Arte di Milano, occasione importante per farsi conoscere anche all’estero. Si allestiscono presto mostre in tutta Europa per poi arrivare anche negli Stati Uniti. Negli anni ’80 espone a Copenaghen presso l‘Istituto Italiano di Cultura, all’Art Expo di New York e nel 1984 tiene una mostra a Gerusalemme e nel 1985 a Parigi presso la Maison de l‘Unesco. De rosa firma in questi anni esclusive con la galleria Maggiore di Bologna e con la Leonardo Arte di Roma. Nel 1989 la società Parnaso gli allestisce numerose mostre in spazi pubblici ed il suo nome comincia a circolare negli ambienti universitari suscitando interesse fra specialisti di Antropologia e di tradizioni popolari. Nel 2003 espone al XXIV Festival “La Versiliana” e dal 2002 è in permanenza alla galleria Havens a Columbia in South Carolina.

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Dipinto particolare realizzato su uno scurino di una porta-finestra, o un pannello di un mobile. Legno pregiato, tagliato in modo grezzo dall’artista, probabilmente l’ha diviso in due per realizzare due diversi dipinti. Uno è questo spettacolare soggetto alla Matisse. Non ha bisogno di cornice, si attacca alla parete così come si presenta.
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Bibliografia:
Raffaele De Rosa non ha bisogno di presentazioni, tuttavia merita un cenno biografico. Vive e lavora a Livorno. Nasce nella meravigliosa Toscana, nel 1940 a Podenzana (Ms) e fino a sei anni resta in Lunigiana. Si trasferisce prima a Pomarino, poi a Pallerone e a Napoli vicino al cimitero di Poggioreale. Trascorre la sua infanzia e la sua vita con i nonni, anche se in effetti cresce isolato ed impara a giocare da solo nel tentativo costante di trasferire il suo spirito in animali, oggetti, piante. A La Spezia è proprio la nonna ad obbligarlo a studiare il violino, strumento che odia. Di riflesso si mette di nascosto a dipingere.
Frequenta un corso di decorazione e intorno ai sedici anni va a Livorno dove incontra un gruppo di giovani pittori con i quali inizia a dipingere dal vero. Con il collega e amico Francesco Maria Pieri, De Rosa frequenta la Scuola Trossi dove tra i vari maestri incontra Gastone Benvenuti, Cocchia e lo scultore Guiggi, ma lo stile del neorealismo non gli appartiene. Sempre a Livorno si mette in contatto con artisti già affermati e con mediatori e mercanti d’arte. A soli diciannove anni firma il suo primo contratto e va a Neuchàtel in Svizzera. Tornato di nuovo a Livorno, riesce a vendere tutte le sue opere al gallerista Stefanini, avendo così l’opportunità di compiere serenamente le sue ricerche e scelte pittoriche.
Apre uno studio a Firenze e nel 1963 stipula un contratto con Ruggero, noto mercante d’arte fiorentino. Nello stesso periodo collabora con il livornese Mario Mariotti, che nel 1969 organizza la prima mostra personale di De Rosa.
Dopo la morte del mercante d’arte Ruggero, si uniscono in società Mario Mariotti, Scarselli e il dottor Romano per gestire la produzione di Raffaele De Rosa.
Le opere dell’artista sono un esempio unico ed originale di pittura fantastica.
Nel 1975 inizia a lavorare con la Graphis Arte di Milano, occasione importante per farsi conoscere anche all’estero.
Si allestiscono presto mostre in tutta Europa per poi arrivare anche negli Stati Uniti. Negli anni ’80 espone a Copenaghen presso l‘Istituto Italiano di Cultura, all’Art Expo di New York e nel 1984 tiene una mostra a Gerusalemme e nel 1985 a Parigi presso la Maison de l‘Unesco.
De rosa firma in questi anni esclusive con la galleria Maggiore di Bologna e con la Leonardo Arte di Roma.
Nel 1989 la società Parnaso gli allestisce numerose mostre in spazi pubblici ed il suo nome comincia a circolare negli ambienti universitari suscitando interesse fra specialisti di Antropologia e di tradizioni popolari.
Nel 2003 espone al XXIV Festival “La Versiliana” e dal 2002 è in permanenza alla galleria Havens a Columbia in South Carolina.

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