Scuola di Anversa (c.XVII) - Frate francescano in meditazione
No. 85212801
Bottega dei Bassano (XVII) - Scena pastorale in paesaggio notturno
No. 85212801
Bottega dei Bassano (XVII) - Scena pastorale in paesaggio notturno
Bottega dei Bassano, XVII secolo
Scena pastorale in paesaggio notturno
Olio su tavola, cm 44 x 36
Con cornice, cm 56 x 50
L’opera in esame, un olio su tavola, raffigura entro uno scenario notturno che piano piano va rischiarandosi con le prime luci dell’alba, un pastore e un pastorello con il proprio gregge di pecore e un bue. La presenza umana e animale è resa con effetti luministici di grande pregio che vanno a descrivere minuziosamente il vello delle pecore e le altre figure, facendole sbalzare dal suggestivo fondo scuro.
I rimandi stilistici e iconografici riportano alla bottega della famiglia da Ponte, meglio conosciuti come i Bassano, rimando al loro paese di nascita, bassano del Grappa. Capostipite è Francesco da Ponte, (1470/80-1540 ca), padre di Jacopo (1517 ca - 1592) nonché il più valido e prolifico pittore della famiglia, ideatore di scene religiose ma che appaiono mescolarsi a quelle di genere, dando quindi grande rilievo a camei di vita quotidiana e a scene rurali, o mostrando naturalistica attenzione alla trattazione di armenti. Un esempio è l’incontro tra Giacobbe e Rachele, in collezione privata, dipinto di Jacopo Bassano in cui il racconto biblico sembra lasciare spazio al folto gregge. Le composizioni di Jacopo venivano poi riprese dai quattro suoi figli formando una vera e propria bottega che offriva opere per commissioni per lo più private. Il maggiore dei figli, Francesco (1549- 1592) morto suicida a soli 43 fu forse il più dotato dei quattro e sappiamo che si impegnò a dipingere “varj componimenti ideati sul gusto del padre e spezialmente di cose rurali e domestiche”. Tra il 1580 e il 1585 Francesco si dedica alla realizzazione di scene notturne, che prendono spunto certo da fonti paterne (infatti, Jacopo fu attivo intorno agli anni Sessanta del Cinquecento nel genere arcadico), così come da modelli giorgioneschi, tizianeschi e tintoretteschi, avendo per soggetto scene di genere rischiarate a lume di torcia o candele. Cristo nell’Orto dei Getsemani presso il complesso monumentale della Pilotta a Parma mostra il grande interesse per composizioni notturne rischiarate da forti contrasti luministici, analoghi alla tavola in esame, così come il Cristo deriso in collezione Spencer ad Althorp nel Regno Unito.
Giambattista (1553- 1613) la cui fama di pittore è fra le più oscure per via delle poche opere certe conservate. Leandro (1557- 1622) fu istruito alla pittura anch’egli dal padre, ma fra tutti i figli è quello che più si discosta dalla tradizione famigliare. Ultimo figlio di Jacopo fu Gerolamo (1566- 1621) il quale si approcciò agli studi di medicina a Padova ma che dovette interrompere per volontà del padre. In pittura si modellò a Jacopo, tanto che i contemporanei spesso attribuivano a Gerolamo le opere che invece erano del padre. Ingresso degli animali nell’Arca di Noe, presenta le numerose coppie di animali, attinte per lo più da uno scenario rurale come dimostra la maggioranza di ovini, conigli, gatti e cani (sebbene non manchino animali esoticvi come le scimmie o leoncini) insieme alla presenza di recipienti in rame o ceste di vimini, in un contesto paesistico notturno appena illuminato da un bagliore all’orizzonte che definisce le figure in primo piano.
La cornice è fornita in omaggio, di conseguenza non può essere motivo di reso o reclamo.
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