PROVENIENZA

Il dipinto proviene dagli arredi dello storico albergo veneziano Bonvecchiati (etichetta al verso, vedi foto), fondato negli anni '50, i cui dipinti erano parte della collezione Deana. Fondatore dell'hotel fu l'imprenditore e collezionista veneziano Arturo Deana, storico animatore cultuale della città, che nel 1929 acquistò il poi diventato celebre ristorante "La Colomba", fin qui nulla di strano se non che fra gli avventori vi erano nomi come Tosi, Morandi, De Pisis, Chagall, Kokoshka e Picasso.

Erano anni meravigliosi per l'arte a Venezia, grazie anche alla presenza di Peggy Gugghnheim. Arturo Deana si appassiona sempre di più alla pittura, anche grazie alla grande amicizia col poeta Diego Valeri e con il gallerista Carlo Cardazzo, fondatore e titolare dal 1942 della Galleria del Cavallino, storica galleria veneziana fra le più rinomate in Italia nella seconda metà del '900.

La passione per l'arte di Deana lo porta a valorizzare l'albergo Bonvecchiati con parte dell propra collezione privata, e a fondare nel 1946 il "Premio di Pittura La Colomba", dopo l'interruzione per cause belliche della Biennale di Venezia. Il successo dell'evento è tale da essere ribattezzato la "Piccola Biennale". Nel 1953 nasce il "Concorso internazionale per un menù alla Colomba" alla cui prima edizione partecipano ben 300 artisti.

AUTORE

Bona De Pisis De Mandiargues (1926-2000) pittrice e scrittrice italiana, nipote del celebre pittore Filippo De Pisis. Nasce a Modena, suo padre è Leone Tibertelli de Pisis, fratello del pittore Luigi Filippo Tibertelli de Pisis meglio noto come Filippo de Pisis. Bona comincia a dipingere fin da giovane e nel 1939 si iscrive all'Istituto d'Arte Adolfo Venturi. Nel 1946, dopo la morte del padre, Bona si trasferisce a Venezia, dove in quel periodo risiede lo zio Filippo De Pisis che la incoraggia a completare gli studi e ad iscriversi all'Accademia di Belle Arti di Venezia.

Nel 1947 Bona e Filippo de Pisis partono per Parigi, che suo zio frequenta già da molti anni. La giovane artista conosce le più importanti figure intellettuali dell'epoca, tra cui lo scrittore e poeta André Pieyre de Mandiargues che sposerà nel 1950, anno in cui si stabilisce nella capitale francese. Il futuro marito lla introduce al gruppo surrealista, Bona incontra André Breton, Max Ernst, Dorothea Tanning, Germaine Richier, Meret Oppenheim, Hans Bellmer, Unica Zurn, Man Ray, Jean Dubuffet, Henri Michaux. La produzione di Bona si apre a nuove suggestioni oniriche e fantastiche attraverso il contatto con il mondo artistico parigino e con gli esponenti della terza stagione del surrealismo. Tra il 1950 e il 1956 l'artista produce quadri di piccole dimensioni in cui i soggetti ricorrenti sono paesaggi antropomorfi, radici e creature mostruose inserite in uno spazio immaginario e metafisico.

Dal '56 dopo la morte dello zio, inizia a sperimentare le tecniche del collage e della decalcomania. Dal 1966 dipinge soggetti metafisico surrealisti e crea ritratti di personaggi illustri in tessuto, i cosiddetti "visage patchwork". Negli anni si dedica anche all'attività letteraria e cura le riedizioni dei libri di Filippo de Pisis. Si spegne il 25 agosto del 2000.

DESCRIZIONE

"L'Orchidea", olio su tela, 72x60cm con cornice, 46x38cm la sola tela, 1955, firmato in basso a destra. Al verso firma, data ed etichetta di provenienza con numero di inventario.

Soggetto principe dell'opera è un'orchidea rossa, essendo però il dipinto di matrice surrealista, sfrutta una delle caratteristiche principali di questo movimento, ossia il giocare con le immagini proponendo raffigurazioni ambigue che possano risultare polivalenti ed illusionistiche all'occhio umano. In questo caso quella che in prima battuta appare come un'orchidea può anche essere interpretata come la rappresentazione di un insetto, o un riferimento neanche troppo sottile all'organo sessuale femminile.

Il fiore si mostra al centro, aperto intorno al proprio labello, il tutto carico di un rosso acceso. Giocando sull'ambiguità, l'autrice ha dotato l'orchidea di appendici che possono far riferimento alle zampe e le antenne di un eventuale insetto, anche questi di vivace rosso. Nella parte inferiore la corolla si apre lasciando spazio ad una materia membranosa maculata di verde e di bruno. Il soggetto comunica cromaticamente con lo sfondo dal timbro aranciato, con zone più tendenti al rosso ed altre al giallo.

L'opera rientra in quel filone si dipinti realizzati da Bona fra il 1950 ed il 1956, periodo durante il quale da luogo ad opere surrealiste di piccolo formato dove soggetti come figure vagamente antropomorfe, vegetali e radici vengono inserite in spazi atemporali di gusto metafisico. Il poter collocare chiaramente il dipinto in un filone definito dell'artista ne aumenta il valore e l'interesse sia storico che collezionistico. L'opera possiede una equilibrata costruzione compositiva ed una raffinata impostazione cromatica che assicurano un gradevole impatto estetico.

CONDITION REPORT

Eccellente la condizione generale, opera integra in ogni sua parte con cromie originali vivide e ben leggibili.

Spedizione tracciata con adeguato imballo. Il costo di spedizione è comprensivo di polizza assicurativa di trasporto.



PROVENIENZA

Il dipinto proviene dagli arredi dello storico albergo veneziano Bonvecchiati (etichetta al verso, vedi foto), fondato negli anni '50, i cui dipinti erano parte della collezione Deana. Fondatore dell'hotel fu l'imprenditore e collezionista veneziano Arturo Deana, storico animatore cultuale della città, che nel 1929 acquistò il poi diventato celebre ristorante "La Colomba", fin qui nulla di strano se non che fra gli avventori vi erano nomi come Tosi, Morandi, De Pisis, Chagall, Kokoshka e Picasso.

Erano anni meravigliosi per l'arte a Venezia, grazie anche alla presenza di Peggy Gugghnheim. Arturo Deana si appassiona sempre di più alla pittura, anche grazie alla grande amicizia col poeta Diego Valeri e con il gallerista Carlo Cardazzo, fondatore e titolare dal 1942 della Galleria del Cavallino, storica galleria veneziana fra le più rinomate in Italia nella seconda metà del '900.

La passione per l'arte di Deana lo porta a valorizzare l'albergo Bonvecchiati con parte dell propra collezione privata, e a fondare nel 1946 il "Premio di Pittura La Colomba", dopo l'interruzione per cause belliche della Biennale di Venezia. Il successo dell'evento è tale da essere ribattezzato la "Piccola Biennale". Nel 1953 nasce il "Concorso internazionale per un menù alla Colomba" alla cui prima edizione partecipano ben 300 artisti.

AUTORE

Bona De Pisis De Mandiargues (1926-2000) pittrice e scrittrice italiana, nipote del celebre pittore Filippo De Pisis. Nasce a Modena, suo padre è Leone Tibertelli de Pisis, fratello del pittore Luigi Filippo Tibertelli de Pisis meglio noto come Filippo de Pisis. Bona comincia a dipingere fin da giovane e nel 1939 si iscrive all'Istituto d'Arte Adolfo Venturi. Nel 1946, dopo la morte del padre, Bona si trasferisce a Venezia, dove in quel periodo risiede lo zio Filippo De Pisis che la incoraggia a completare gli studi e ad iscriversi all'Accademia di Belle Arti di Venezia.

Nel 1947 Bona e Filippo de Pisis partono per Parigi, che suo zio frequenta già da molti anni. La giovane artista conosce le più importanti figure intellettuali dell'epoca, tra cui lo scrittore e poeta André Pieyre de Mandiargues che sposerà nel 1950, anno in cui si stabilisce nella capitale francese. Il futuro marito lla introduce al gruppo surrealista, Bona incontra André Breton, Max Ernst, Dorothea Tanning, Germaine Richier, Meret Oppenheim, Hans Bellmer, Unica Zurn, Man Ray, Jean Dubuffet, Henri Michaux. La produzione di Bona si apre a nuove suggestioni oniriche e fantastiche attraverso il contatto con il mondo artistico parigino e con gli esponenti della terza stagione del surrealismo. Tra il 1950 e il 1956 l'artista produce quadri di piccole dimensioni in cui i soggetti ricorrenti sono paesaggi antropomorfi, radici e creature mostruose inserite in uno spazio immaginario e metafisico.

Dal '56 dopo la morte dello zio, inizia a sperimentare le tecniche del collage e della decalcomania. Dal 1966 dipinge soggetti metafisico surrealisti e crea ritratti di personaggi illustri in tessuto, i cosiddetti "visage patchwork". Negli anni si dedica anche all'attività letteraria e cura le riedizioni dei libri di Filippo de Pisis. Si spegne il 25 agosto del 2000.

DESCRIZIONE

"L'Orchidea", olio su tela, 72x60cm con cornice, 46x38cm la sola tela, 1955, firmato in basso a destra. Al verso firma, data ed etichetta di provenienza con numero di inventario.

Soggetto principe dell'opera è un'orchidea rossa, essendo però il dipinto di matrice surrealista, sfrutta una delle caratteristiche principali di questo movimento, ossia il giocare con le immagini proponendo raffigurazioni ambigue che possano risultare polivalenti ed illusionistiche all'occhio umano. In questo caso quella che in prima battuta appare come un'orchidea può anche essere interpretata come la rappresentazione di un insetto, o un riferimento neanche troppo sottile all'organo sessuale femminile.

Il fiore si mostra al centro, aperto intorno al proprio labello, il tutto carico di un rosso acceso. Giocando sull'ambiguità, l'autrice ha dotato l'orchidea di appendici che possono far riferimento alle zampe e le antenne di un eventuale insetto, anche questi di vivace rosso. Nella parte inferiore la corolla si apre lasciando spazio ad una materia membranosa maculata di verde e di bruno. Il soggetto comunica cromaticamente con lo sfondo dal timbro aranciato, con zone più tendenti al rosso ed altre al giallo.

L'opera rientra in quel filone si dipinti realizzati da Bona fra il 1950 ed il 1956, periodo durante il quale da luogo ad opere surrealiste di piccolo formato dove soggetti come figure vagamente antropomorfe, vegetali e radici vengono inserite in spazi atemporali di gusto metafisico. Il poter collocare chiaramente il dipinto in un filone definito dell'artista ne aumenta il valore e l'interesse sia storico che collezionistico. L'opera possiede una equilibrata costruzione compositiva ed una raffinata impostazione cromatica che assicurano un gradevole impatto estetico.

CONDITION REPORT

Eccellente la condizione generale, opera integra in ogni sua parte con cromie originali vivide e ben leggibili.

Spedizione tracciata con adeguato imballo. Il costo di spedizione è comprensivo di polizza assicurativa di trasporto.



Έκδοση
Μοναδική
Εποχή
1900-2000
Πωλείται από
Γκαλερί
Καλλιτέχνης
Bona De Pisis De Mandiargues (1926-2000)
Τίτλος έργου τέχνης
L'Orchidea, Collezione Deana
Τεχνική
Λάδι σε καμβά
Υπογραφή
Υπογεγραμμένο χειρόγραφα
Χώρα
Ιταλία
Κατάσταση
Άριστη κατάσταση
Height
72 cm
Width
60 cm
Depth
4 cm
Πωλήθηκε με κορνίζα
Ναι
Περίοδος
1950-1960

97 αξιολογήσεις (28 τους τελευταίους 12 μήνες)
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Il documento pergamenaceo è arrivato puntuale e in ottime condizioni, anche se in un cartone,adattato a grande busta,un po' raffazzonato. Comunque la protezione molto efficace. Giudizio positivo. Non

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claudioscarpa

First no communication at all, not a word from the seller; second was sent a week after I paid; third a small paper loss with lost of few words not signaled in the description but still a nice piece.

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user-0ea6344fd3f6

Das Gemälde ist in gutem Zustand und genauso wie beschrieben. Die Lieferung war ausgesprochen schnell und gut verpackt. Lediglich die Transportkosten fand ich etwas hoch. Bin sehr zufrieden. Danke.

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user-5fd35d5

Parlato con Venditore Beggio ,molto gentile ,corretto ed assai dispiaciuto per i problemi imballaggio,anche se stato fatto da altri! Riconosco grande professionalità ed onestà del Sig.Beggio tutto ok.

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user-b42668e
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