Giorgio De Chirico (1888-1978) - Autoritratto
Αρ. 85973299
Ibrahim Kodra (1918-2006) - Robot con fiori
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Ibrahim Kodra (1918-2006) - Robot con fiori
Litografia su carta a 8 colori - Opera firmata a mano in basso a destra e numerata in basso a sinistra - cm.50x70 - anno 1988 - Limited edition - esemplare 12/99 con certificato di garanzia - senza cornice - condizioni eccellenti - collezione privata - acquisto e provenienza Italia - spedizione tramite UPS - SDA - DHL - TNT - BRT
Biografia
Ibrahim Shaban Likmetaj Kodra nasce il 22 aprile 1918 a Ishem, in un piccolo villaggio dell'Albania centrale. Dopo gli studi scientifici, frequenta la scuola d'arte Odhise Paskali di Tirana. Nel 1938 vince una borsa di studio messa a disposizione dalla regina d'Albania e realizza il suo sogno di venire a studiare a Milano presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Fondamentale per lui l'insegnamento di Carrà, Carpi e Funi che lo seguiranno negli anni dell'accademia con i corsi di pittura e affresco. Nel 1942 vince un'altra borsa di studio, perché considerato il miglior studente di Brera. L'anno successivo si diploma e partecipa alla Mostra dei giovani alla Permanente di Milano. Apre il suo studio a Milano ed entra nel gruppo Oltre Guernica con il quale espone in una famosa collettiva in via Brera. Nel 1947 incontra Paul Eluard e l'anno successivo Pablo Picasso. Entrambi rimangono colpiti dalle opere dell'artista albanese: il primo scrive “Kodra è il primitivo di una nuova società”, il secondo afferma “ Anche la tua firma è un'opera d'arte”. Kodra inizia a esporre con successo in tutto il mondo, da New York a Tokyo, da Palermo a Stoccarda. Partecipa nel 1953 alla collettiva internazionale dell'Università di Parigi e nel 1954 espone con Picasso, Rouault, Dufy, Matisse e Modigliani a Chiavari. Le sue opere risentono dell'influenza post-cubista del primo dopoguerra e si arricchiscono grazie alla memoria della sua terra di origine, un oriente vicino e ricco di tradizioni, incontro di culture sul Mediterraneo. Le sue figure, figlie degli arlecchini picassiani, si inseriscono in ambienti visionari pieni di luce: tessere luminose che richiamano le esperienza bizantine. I suoi lavori sono conservati in musei e collezioni private, per esempio nel Museo del Vaticano. Muore a Milano il 7 febbraio 2006 e viene sepolto in Albania,, come espresso nelle sue ultime volontà.
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