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Vincenzo Irolli (1860-1949) - Ritratto di Rachele Pisani Pellegrino
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Vincenzo Irolli (1860-1949) - Ritratto di Rachele Pisani Pellegrino

VINCENZO IROLLI (Napoli, 1860 – 1949) Ritratto di Rachele Pisani Pellegrino Olio su tela, cm. 90 x 60 firmato ‘V. IROLLI’ in basso a destra Cornice coeva (?) dorata, cm. 110 x 80 x 6 ca. NOTE: Opera esposta nella mostra “Miti, Eroine e Ribelli”, allestita nei locali del Convitto delle Arti, di Noto. Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Opera firmata. Certificato di Garanzia e Lecita Provenienza. Opera con cornice coeva dorata e lavorata (difetti): Il dipinto, proveniente dall’esposizione “Miti, Eroine e Ribelli, tra Caravaggio, Artemisia Gentileschi e Tamara de Lempicka” allestita nei locali del Convitto delle Arti di Noto (organizzata da Gianni Filippini e Florinda Vicari per Mediatica - World Company Ideas, la mostra è curata da Pierluigi Carofano e Tamara Cini, dal 23 aprile 2022 al 8 gennaio 2023), raffigura di Ritratto di Rachele Pisani Pellegrino. Si tratta di una famosa opera – ad olio su tela di notevole qualità – realizzata dal noto artista attivo tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento, Vincenzo Irolli (Napoli, 1860 – 1949). Vincenzo Irolli è stato, tra i pittori italiani dell’Ottocento, uno dei più importanti. Nato a Napoli nel 1860, sin dai primi anni della sua adolescenza si avvicinò al mondo della pittura. S’iscrisse giovanissimo all’Accademia di Belle arti di Napoli dove fu seguito da maestri come Gioacchino Toma e Federico Maldarelli che gli insegnarono i rudimenti della arte pittorica e a cui dimostrò subito le sue spiccate doti di artista. Nel 1879 riuscì a vincere il primo premio alla XV Mostra della Promotrice Salvator Rosa, cosa che gli fece acquistare un successo notevole, aumentando in poco tempo la sua fama di pittore e di artista. I suoi primi anni giovanili li trascorse nella casa paterna a Calvizzano, alternando numerose visite a Napoli per recarsi dal mercante d’arte Ragozzini, che gestiva la distribuzione delle sue opere. Gli anni che andavano tra il 1883 e il 1895, Irolli attraversò un periodo di forti ristrettezze economiche che lo costrinsero a un lavoro serrato più mirato all’aspetto commerciale che a quello artistico. Le opere realizzate in questo periodo furono cedute a un rivenditore di colori di Napoli, che li faceva ricopiare da pittori bisognosi con minor talento in modo da poterli nuovamente rivendere alla massa. La pittura profondamente verista di Irolli si sono sempre soffermate su scene di vita quotidiane, i cui protagonisti bambini, figure popolane animano i suoi dipinti con la loro semplicità ed espressività. Nelle sue tele si traduce il fervore animato della vita popolana mediante una pittura fatta di luci abbaglianti e riflessi iridati. La sua vena tradizionalista non fu sempre apprezzata dalla critica del tempo molto più stimolo una pittura modera conferme a quel periodo. Nonostante la critica demolisse la sua pittura, Irolli riuscì a partecipare alla biennale di Venezia, riuscendo nuovamente a confermare la sua popolarità anche se sessantenne. La sua arte fu molto amata in Europa specialmente in Germania. Molte delle sue opere sono oggi esposte nella Gallerie d’Arte Moderna di Milano, Palermo e Torino. Si iscrisse al Circolo Artistico Politecnico di Napoli nel 1890 e vi rimase iscritto fino al 1920. Oltre le sue innate doti artistiche, Irolli fu intellettuale creativo e brillato che gli permise di stringere amicizie con figure come Ferdinando Russo e Salvatore di Giacomo. Morì 1949 a Napoli. Dal punto di vista stilistico, la tela qui in oggetto, rappresenta una profonda intensità dell’espressione che, affiancata al carattere romantico meditativo, non schivo da reminescenze simboliste, ed è accompagnata dal taglio dell’immagine del tutto caratteristico per l’impostazione, attraverso la fusione delle masse cromatiche – con pennellate veloce e vibrante – consegnandoci una solidità visiva che raramente è data a vedere nella pittura italiana del primo ‘800. Le cifre di questa pittura che risente del romanticismo e dell'impressionismo ma che è anche declinata con un piacere tutto soggettivo per quel passato che richiama alle opere di scuola napoletana del XVIII secolo. Per accrescere questa sensazione di rapidità dell'impressione, l’artista usa la tecnica impressionista, basato sulla percezione delle realtà e non sull’espressione del suo concetto. Il dipinto risulta impreziosita da una bella cornice barocca coeva (?) in legno lavorata e dorata, parte integrante dell’opera, sia per valore artistico che economico (circa € 1.00,00). In merito al suo stato conservativo, l’opera si presenta in condizioni generali abbastanza discrete considerando l'epoca del dipinto; la superficie pittorica mostra una vernice sporca, causato dal tempo, segni che testimoniano gli anni dell’opera (vedi foto). La tavolozza pittorica utilizzata per realizzare il dipinto è compatibile con lo stile del pittore Vincenzo Irolli sia nella stesura che nella gamma cromatica. La firma analizzata alla lampada di wood è integrata al contesto pittorico quindi coeva alla pittura ed autentica. Il dipinto non presenta cadute di colore né allentamenti della tela dal telaio. Con lo studio delle lente di ingrandimento, inoltre, si osserva nella superficie pittorica la grossezza dei pigmenti e alcune caratteristiche dello strato pittorico, compatibile con la pittura dell’epoca. In merito alla cornice, invece, si presenta in patina e sono presenti piccoli difetti, come cadute di oro, e usura del tempo. PROVENIENZA: Coll. Privata. ESPOSIZIONE:  Miti, Eroine e Ribelli, tra Caravaggio, Artemisia Gentileschi e Tamara de Lempicka, Convitto delle Arti di Noto, curata da Pierluigi Carofano e Tamara Cini, organizzato da World Company Ideas, 23 aprile 2022 – 8 gennaio 2023. PUBBLICAZIONE:  I Miti e il Territorio nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, 2023. Si garantisce, inoltre, un imballo accurato con cassa in legno esterno e pluriball/cartone/polistirolo interno (costo imballaggio € 100,00 circa) e spedizione tracciabile (€ 100,00 Italia). Per l’esportazione, l’opera è soggetto ad una richiesta di Attestato di Libera Circolazione (Comunità Europea) o Certificato di Esportazione (Trasporto Extra Comunitari), presso l’ufficio di esportazione (Soprintendenza del territorio) con i tempi e i costi gravati (€ 350/€900, tutto incluso: spedizione, imballaggio e partiche esportazioni). La spedizione potrebbe ritardare di qualche giorno/settimana per motivi logistici ed amministrative.

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(Napoli, 1860 – 1949)
Ritratto di Rachele Pisani Pellegrino
Olio su tela, cm. 90 x 60
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Cornice coeva (?) dorata, cm. 110 x 80 x 6 ca.


NOTE: Opera esposta nella mostra “Miti, Eroine e Ribelli”, allestita nei locali del Convitto delle Arti, di Noto. Pubblicazione catalogo opere della collezione Intermidiart. Opera firmata. Certificato di Garanzia e Lecita Provenienza. Opera con cornice coeva dorata e lavorata (difetti):

Il dipinto, proveniente dall’esposizione “Miti, Eroine e Ribelli, tra Caravaggio, Artemisia Gentileschi e Tamara de Lempicka” allestita nei locali del Convitto delle Arti di Noto (organizzata da Gianni Filippini e Florinda Vicari per Mediatica - World Company Ideas, la mostra è curata da Pierluigi Carofano e Tamara Cini, dal 23 aprile 2022 al 8 gennaio 2023), raffigura di Ritratto di Rachele Pisani Pellegrino.
Si tratta di una famosa opera – ad olio su tela di notevole qualità – realizzata dal noto artista attivo tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento, Vincenzo Irolli (Napoli, 1860 – 1949).
Vincenzo Irolli è stato, tra i pittori italiani dell’Ottocento, uno dei più importanti. Nato a Napoli nel 1860, sin dai primi anni della sua adolescenza si avvicinò al mondo della pittura. S’iscrisse giovanissimo all’Accademia di Belle arti di Napoli dove fu seguito da maestri come Gioacchino Toma e Federico Maldarelli che gli insegnarono i rudimenti della arte pittorica e a cui dimostrò subito le sue spiccate doti di artista. Nel 1879 riuscì a vincere il primo premio alla XV Mostra della Promotrice Salvator Rosa, cosa che gli fece acquistare un successo notevole, aumentando in poco tempo la sua fama di pittore e di artista. I suoi primi anni giovanili li trascorse nella casa paterna a Calvizzano, alternando numerose visite a Napoli per recarsi dal mercante d’arte Ragozzini, che gestiva la distribuzione delle sue opere. Gli anni che andavano tra il 1883 e il 1895, Irolli attraversò un periodo di forti ristrettezze economiche che lo costrinsero a un lavoro serrato più mirato all’aspetto commerciale che a quello artistico. Le opere realizzate in questo periodo furono cedute a un rivenditore di colori di Napoli, che li faceva ricopiare da pittori bisognosi con minor talento in modo da poterli nuovamente rivendere alla massa. La pittura profondamente verista di Irolli si sono sempre soffermate su scene di vita quotidiane, i cui protagonisti bambini, figure popolane animano i suoi dipinti con la loro semplicità ed espressività. Nelle sue tele si traduce il fervore animato della vita popolana mediante una pittura fatta di luci abbaglianti e riflessi iridati. La sua vena tradizionalista non fu sempre apprezzata dalla critica del tempo molto più stimolo una pittura modera conferme a quel periodo. Nonostante la critica demolisse la sua pittura, Irolli riuscì a partecipare alla biennale di Venezia, riuscendo nuovamente a confermare la sua popolarità anche se sessantenne. La sua arte fu molto amata in Europa specialmente in Germania. Molte delle sue opere sono oggi esposte nella Gallerie d’Arte Moderna di Milano, Palermo e Torino. Si iscrisse al Circolo Artistico Politecnico di Napoli nel 1890 e vi rimase iscritto fino al 1920. Oltre le sue innate doti artistiche, Irolli fu intellettuale creativo e brillato che gli permise di stringere amicizie con figure come Ferdinando Russo e Salvatore di Giacomo. Morì 1949 a Napoli.
Dal punto di vista stilistico, la tela qui in oggetto, rappresenta una profonda intensità dell’espressione che, affiancata al carattere romantico meditativo, non schivo da reminescenze simboliste, ed è accompagnata dal taglio dell’immagine del tutto caratteristico per l’impostazione, attraverso la fusione delle masse cromatiche – con pennellate veloce e vibrante – consegnandoci una solidità visiva che raramente è data a vedere nella pittura italiana del primo ‘800. Le cifre di questa pittura che risente del romanticismo e dell'impressionismo ma che è anche declinata con un piacere tutto soggettivo per quel passato che richiama alle opere di scuola napoletana del XVIII secolo. Per accrescere questa sensazione di rapidità dell'impressione, l’artista usa la tecnica impressionista, basato sulla percezione delle realtà e non sull’espressione del suo concetto.
Il dipinto risulta impreziosita da una bella cornice barocca coeva (?) in legno lavorata e dorata, parte integrante dell’opera, sia per valore artistico che economico (circa € 1.00,00).
In merito al suo stato conservativo, l’opera si presenta in condizioni generali abbastanza discrete considerando l'epoca del dipinto; la superficie pittorica mostra una vernice sporca, causato dal tempo, segni che testimoniano gli anni dell’opera (vedi foto). La tavolozza pittorica utilizzata per realizzare il dipinto è compatibile con lo stile del pittore Vincenzo Irolli sia nella stesura che nella gamma cromatica. La firma analizzata alla lampada di wood è integrata al contesto pittorico quindi coeva alla pittura ed autentica. Il dipinto non presenta cadute di colore né allentamenti della tela dal telaio. Con lo studio delle lente di ingrandimento, inoltre, si osserva nella superficie pittorica la grossezza dei pigmenti e alcune caratteristiche dello strato pittorico, compatibile con la pittura dell’epoca.
In merito alla cornice, invece, si presenta in patina e sono presenti piccoli difetti, come cadute di oro, e usura del tempo.

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 Miti, Eroine e Ribelli, tra Caravaggio, Artemisia Gentileschi e Tamara de Lempicka, Convitto delle Arti di Noto, curata da Pierluigi Carofano e Tamara Cini, organizzato da World Company Ideas, 23 aprile 2022 – 8 gennaio 2023.

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 I Miti e il Territorio nella Sicilia dalle mille culture. INEDITA QUADRERIA catalogo generale dei dipinti della collezione del ciclo “I Miti e il territorio”, Editore Lab_04, Marsala, 2023.

Si garantisce, inoltre, un imballo accurato con cassa in legno esterno e pluriball/cartone/polistirolo interno (costo imballaggio € 100,00 circa) e spedizione tracciabile (€ 100,00 Italia). Per l’esportazione, l’opera è soggetto ad una richiesta di Attestato di Libera Circolazione (Comunità Europea) o Certificato di Esportazione (Trasporto Extra Comunitari), presso l’ufficio di esportazione (Soprintendenza del territorio) con i tempi e i costi gravati (€ 350/€900, tutto incluso: spedizione, imballaggio e partiche esportazioni).
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