Ovidio - De arte Amandi - 1509

Ovidio Publio Nasone

De arte Amandi - De rimedio amoris

Venetiis - 1509 -
Johannes Tacuinus de Tridino

LII c.
A-H6 I4

In folio - 29,5 X 21,5 cm.

SPLENDIDA E RARA EDIZIONE POSTINCUNABULA ILLUSTRATA DEI CELEBRI
MANUALI DI SEDUZIONE DI OVIDIO,
“DE ARTE AMANDI”, NOTO ANCHE COME ARS AMATORIA, E “REMEDIA AMORIS”.

Entrambi accompagnati da un dettagliato commento dello studioso umanista italiano
Bartholomeo Merula.
SANDER 5251
ESSLING IV 1650
SCHWEIGER II, p. 642

“De arte Amandi” e’, insieme alle “Metamorfosi”,
l’ opera piu’ famosa di Ovidio.
E’ un poema erotodidattico in tre libri, in cui fornisce una guida soave e spiritosa alla conquista sessuale.
“Pretende” di essere una guida per la seduzione,
includendo molti consigli e trucchi.
I primi due libri interessano il sesso maschile,
mentre il terzo ed ultimo, probabilmente scritto in un secondo momento, e’ rivolto alle donne.
Opera composta in distici elegiaci.

Alcuni storici ritengono che il “De arte Amandi”
possa aver contribuito all’ esilio di Ovidio da Roma nell’ 8 d.C., poiché’ il suo cinismo,
l’ edonismo e la celebrazione del sesso extraconiugale, era sovversivo del programma ufficiale di riforme morali, allora promosso
dall’ imperatore Augusto.

Questa importante opera e’ stata uno dei classici di culto piu’ controversi della civiltà occidentale per oltre 2000 anni, spesso criticata come scritto di ‘obrobrio morale’.
Il successo fu talmente immediato che Ovidio scrisse intorno al 5 a.C. un sequel, “Remedia amoris”, offrendo strategie e consigli su come evitare di essere feriti dai sentimenti d’ amore,
e su come ‘cadere’ dall’ amore, spesso con un tono stoico.

Lo scopo della poesia e’ insegnare ai giovani uomini come evitare di idealizzare le donne che amano e offrire loro assistenza se l’ amore porta loro disperazione e sfortuna.

Edizione illustrata con 5 affascinanti xilografie nel testo, all’ inizio di ogni libro, oltre a 5 splendide grandi iniziali (9 linee) di xilografia storica.
Il frontespizio, elegantissimo, e’ impreziosito dal dispositivo xilografico del Tacuino, raffigurante
Giovanni Battista con l’ Agnus Dei, apparentemente riferendosi a “Giovanni 1 : 29”.
Questo dispositivo e’ attribuito a Benedetto Montagna (vedi Lippmann, Wood-engraving,
p. 125-127).

L’ ultima carta del volume, relativa all’ ultima pagina dell’ Indice al recto, con il verso completamente bianco, e’ perfettamente riprodotta su carta antica di manoscritto settecentesco (vedi ultime due foto).
L’ intero testo, tutte le illustrazioni, frontespizio
e colophon, sono tutti presenti e completi.

Elegante legatura moderna in mezza morbida pelle, con grandi angoli in pelle e tavole rigide marmorizzate, con etichetta cartacea stampata sulla copertina anteriore.

Carte ben conservate, con lievissime e sporadiche tracce di gore ed umidità marginale.
Alcune carte risultano più o meno rifilate al bordo superiore, con perdita di parte (raramente intera) del solo sopratesto e numerazione pagine, senza
NESSUNA perdita di testo ed inciso.
Il testo di Ovidio, stampato in una sola colonna, in lettere romane, e’ circondato dal commento di Merula (stampato in lettera romana piu’ piccola,
ed occasionalmente in lingua greca), con
l’ Epistola dedicatoria di Merula al verso del titolo.
Alcune carte con piccole fascette interne di rinforzo.
Antico piccolo timbro (non identificato) presente su alcune carte, compreso il frontespizio.
Sguardie moderne.

Ultima pagina dell’ Indice (con il verso bianco) perfettamente riprodotta su carta antica di manoscritto settecentesco (vedi ultima foto).
Testo COMPLETO.
Buona conservazione generale dell’ opera.