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Driade, Aleph - Philippe Starck - Stuhl (4) - Kosten - Holz, Leder, Stahl
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Driade, Aleph - Philippe Starck - Stuhl (4) - Kosten - Holz, Leder, Stahl

Stark progetta Costes per l’omonimo café parigino, oggi non più in attività. Legno e acciaio, un connubio interessante, con la materia naturale che si sposa con la rigidità del metallo. La scocca in legno scuro, multistrato curvato tinto mogano o ebanizzato è avvolgente, morbida nella linea, con le venature che creano un effetto di contrasto al movimento della seduta. L’imbottitura sembra essere sottile, quando invece è in poliuretano rivestita in pelle nera. Le tre gambe in tubolare di acciaio non sono modellate secondo un movimento particolare, che invece troviamo nell’inclinazione ottenuta durante l’assemblaggio: è questa la chiave espressiva e la ragione del suo successo. Il lotto all'asta presenta 4 pezzi rinvenuti da un appartamento moderno e contemporaneo di Milano nella versione laccata nera. Le sedie si presentano in condizioni d'uso molto buone con struttura robusta e guscio in legno con vernice ancora in condizioni molto buone con lievi segni d'uso. Le sedute sono rivestite in pelle nera perfette come nuove. Dimensioni cm: Larghezza 47 Profondità 52 Altezza 80 La nostra società ORVETT include l'assicurazione sul trasporto per Italia /Europa nei costi di spedizione indicati. Per la spedizione "resto del mondo" il costo è indicativo. Formuleremo un preventivo ad asta conclusa secondo la destinazione. Philippe Starck è un architetto e designer francese nato a Parigi il 18 gennaio 1949. Svolge l'attività in diversi settori della progettazione: design industriale, architettura, decorazione d'interni, arredo urbano, elettrodomestici, automazione degli uffici, illuminazione, abbigliamento, trasporti, ecc. Tra i più importanti designer dalla fine del '900, è considerato in Francia come uno dei pionieri del design democratico. Nel 1969, mentre studia al Notre Dame of Saint Croix in Neully, crea una società di strutture gonfiabili finanziata dall'attore francese Lino Ventura. Poco dopo Pierre Cardin gli offre l'incarico di direttore artistico della sua casa editrice. Nel 1970 progetta il sistema luminoso Easy Light, prima delle sue realizzazioni ad essere prodotta. Nel 1981, l'incontro con Jean- Louis Costes, permette a Starck di concepire, tre anni dopo, la ristrutturazione del famoso Café Costes, in Place des Innocents, nella prima circoscrizione di Parigi. Geniale autodidatta, crea il design francese (prima di lui non ci sono grandi nomi nel settore), ha detto di se stesso e della sua formazione: "mio padre era un inventore, disegnava aerei e la sola eredità che mi ha lasciato non è stata una grande somma di danaro, come generalmente avviene con l’aviazione - per me è stato il contrario - ma mi ha lasciato l’idea che uno dei mestieri più belli che si possa fare è un mestiere creativo. Con la creazione si può effettuare una ricerca interiore e lavorare su sé stessi. E creando degli aerei, mi ha insegnato delle cose preziose: per far volare un aereo occorre crearlo, ma per non farlo cadere occorre essere rigorosi". Fonda la sua prima agenzia di design industriale, Starck Product, che ribattezza Ubik in riferimento al romanzo di Philip K.Dick, e inizia le sue collaborazioni con aziende italiane come Driade, Alessi, Kartell e all'austriaca Drimmer, la svizzera Vitra, o la spagnola Disform. La concezione del design di Starck era quella di produrre prodotti che sarebbero stati venduti a prezzi accessibili nei principali punti vendita. Rifiutando il design semplicemente per la bellezza o come simbolo di ricchezza, Starck spera che il suo lavoro possa migliorare la vita delle persone aggiungendo un elemento di umorismo e sorpresa alle azioni quotidiane come lavarsi i denti o cucinare. "Il popolare è elegante, il raro è volgare", dice. Il designer dice che cerca di attuare questa idea utopica aumentando le quantità prodotte per ridurre i costi e utilizzando il canale di vendita per corrispondenza, con le Suisse. Nel 2002 ha perseguito questa visione attraverso una collaborazione con il marchio americano Target attorno al “design for all”. Produce una sessantina di oggetti con l'obiettivo di reinventare oggetti di uso quotidiano al giusto prezzo. Mostrando il desiderio di fare design per tutti, Philippe Starck sviluppa mobili di qualità a costo inferiore, tra cui la sedia Louis Ghost di Kartell (2000), che ha venduto oltre un milione di pezzi. Anche la sedia Louis Ghost fa parte del suo lavoro sulla smaterializzazione. Meno materiale per più intelligenza, ha così sviluppato mobili in plastica o acciaio dal W.W. Stool (1990, Vitra) alle sedie Masters per Kartell (2007) e Pip-e, Driade (2008). È vincitore di importanti premi quali il Grand Prix National de la Création Industrielle (1988) e l'Honor Award dell'American Institute of Architetcts nel 1992, per il Paramount Hotel di New York. Driade nasce nel 1968 su iniziativa di Enrico Astori, la sorella Antonia Astori (designer) e la moglie Adelaide Acerbi (immagine e comunicazione). Da subito l'azienda si afferma per la qualità della proposta originale e della politica industriale innovativa che considera tre aspetti del progetto: l’idea di un programma, la sua attuazione, la sua comunicazione. Driade progetta e produce mobili e arredi di design come oggetti d’autore secondo le logiche del collezionismo, per svilupparsi come "fabbrica d’autore" e come laboratorio estetico in continua evoluzione. Nei primi anni di attività, Driade incrocia la storia del design italiano attraverso le collaborazioni con Giotto Stoppino, Rodolfo Bonetto, Enzo Mari, Nanda Vigo, Massimo e Lella Vignelli, De Pas-D’Urbino-Lomazzi. Nel 1968 Driade esordisce con Driade1, disegnato da Antonia Astori, un "armadio e parete" capace di definire e organizzare lo spazio che nel 1972 si trasforma con Oikos in muro divisorio. Nel 1982 Driade sviluppa la propria comunicazione con iniziative editoriali, grafica, ideazione di eventi. L'anno successivo viene pubblicato il primo manuale d’arredo, distribuito nelle edicole. La grafica di Adelaide Acerbi caratterizza i mutamenti dell’azienda, dal rigore minimalista degli anni settanta alla mutevole complessità degli ultimi anni. Driade incontra la fotografia italiana con Mulas, Ballo e Basilico che offrono il loro contributo per definire l'immagine come segno distintivo di prodotti e azienda. Negli anni '80 Driade apre alle collaborazioni internazionali con Philippe Starck che dal 1984 con la poltroncina Costes inizia una ricerca nel campo della forma. In seguito Driade collabora con Tusquets, Clotet, Littmann, Ron Arad, Sipek, Toyo Ito, Chipperfield, Sejima, Pawson, Bellini. Alla fine degli anni '80 Driade sviluppa una collezione di oggetti di Borek Sipek, artista boemo che realizza vetri soffiati, argenti e legni pregiati in stile neobarocco. Nel 1994 si inaugura lo showroom di Via Manzoni a Milano, un insieme di grandi ambienti, sale affrescate e gallerie al pianterreno dell’antico palazzo Gallarati Scotti. Ad accogliere il visitatore il catalogo Driade con mobili, cucine, complementi, oggetti d’arte e di uso quotidiano. A metà degli anni '90 nasce Driadestore, collezione di mobili e oggetti pensata per il pubblico giovane, dove Miki Astori, Platt E Young, Haberli, Grcic e molti altri a dialogano con i grandi maestri, Philippe Starck su tutti. Il contributo del giapponese Tokujin Yoshioka, dal 2002, conferma come la sperimentazione di nuove forme e nuove soluzioni abitative continui ad essere l’anima vitale dell’azienda. Nel 2003, per il 35° anniversario, Driade organizza la mostra Clouds alla Rotonda della Besana di Milano, durante il Salone del Mobile di Milano, con l'esposizione di 65 pezzi storici. Nel 2007 l'evento Starckland, celebra la lunga collaborazione con Philippe Starck. Nel 2008 Driade riceve il Compasso d’oro per la poltrona a dondolo mt3, disegnata da Ron Arad, il terzo dopo quelli assegnati per la sedia Delfina (1979) e per il tavolo Legato (2001), disegnati da Enzo Mari. Nel 2015 Driade apre in via Borgogna, nel centro di Milano, la boutique su tre livelli con spazi aperti e luminosi, dove sono esposti pezzi iconici e novità.

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Stark progetta Costes per l’omonimo café parigino, oggi non più in attività. Legno e acciaio, un connubio interessante, con la materia naturale che si sposa con la rigidità del metallo. La scocca in legno scuro, multistrato curvato tinto mogano o ebanizzato è avvolgente, morbida nella linea, con le venature che creano un effetto di contrasto al movimento della seduta. L’imbottitura sembra essere sottile, quando invece è in poliuretano rivestita in pelle nera. Le tre gambe in tubolare di acciaio non sono modellate secondo un movimento particolare, che invece troviamo nell’inclinazione ottenuta durante l’assemblaggio: è questa la chiave espressiva e la ragione del suo successo.

Il lotto all'asta presenta 4 pezzi rinvenuti da un appartamento moderno e contemporaneo di Milano nella versione laccata nera.
Le sedie si presentano in condizioni d'uso molto buone con struttura robusta e guscio in legno con vernice ancora in condizioni molto buone con lievi segni d'uso.
Le sedute sono rivestite in pelle nera perfette come nuove.

Dimensioni cm:
Larghezza 47
Profondità 52
Altezza 80

La nostra società ORVETT include l'assicurazione sul trasporto per Italia /Europa nei costi di spedizione indicati.
Per la spedizione "resto del mondo" il costo è indicativo. Formuleremo un preventivo ad asta conclusa secondo la destinazione.

Philippe Starck è un architetto e designer francese nato a Parigi il 18 gennaio 1949. Svolge l'attività in diversi settori della progettazione: design industriale, architettura, decorazione d'interni, arredo urbano, elettrodomestici, automazione degli uffici, illuminazione, abbigliamento, trasporti, ecc.
Tra i più importanti designer dalla fine del '900, è considerato in Francia come uno dei pionieri del design democratico.
Nel 1969, mentre studia al Notre Dame of Saint Croix in Neully, crea una società di strutture gonfiabili finanziata dall'attore francese Lino Ventura. Poco dopo Pierre Cardin gli offre l'incarico di direttore artistico della sua casa editrice.
Nel 1970 progetta il sistema luminoso Easy Light, prima delle sue realizzazioni ad essere prodotta. Nel 1981, l'incontro con Jean- Louis Costes, permette a Starck di concepire, tre anni dopo, la ristrutturazione del famoso Café Costes, in Place des Innocents, nella prima circoscrizione di Parigi.
Geniale autodidatta, crea il design francese (prima di lui non ci sono grandi nomi nel settore), ha detto di se stesso e della sua formazione: "mio padre era un inventore, disegnava aerei e la sola eredità che mi ha lasciato non è stata una grande somma di danaro, come generalmente avviene con l’aviazione - per me è stato il contrario - ma mi ha lasciato l’idea che uno dei mestieri più belli che si possa fare è un mestiere creativo. Con la creazione si può effettuare una ricerca interiore e lavorare su sé stessi. E creando degli aerei, mi ha insegnato delle cose preziose: per far volare un aereo occorre crearlo, ma per non farlo cadere occorre essere rigorosi".
Fonda la sua prima agenzia di design industriale, Starck Product, che ribattezza Ubik in riferimento al romanzo di Philip K.Dick, e inizia le sue collaborazioni con aziende italiane come Driade, Alessi, Kartell e all'austriaca Drimmer, la svizzera Vitra, o la spagnola Disform.
La concezione del design di Starck era quella di produrre prodotti che sarebbero stati venduti a prezzi accessibili nei principali punti vendita. Rifiutando il design semplicemente per la bellezza o come simbolo di ricchezza, Starck spera che il suo lavoro possa migliorare la vita delle persone aggiungendo un elemento di umorismo e sorpresa alle azioni quotidiane come lavarsi i denti o cucinare.
"Il popolare è elegante, il raro è volgare", dice. Il designer dice che cerca di attuare questa idea utopica aumentando le quantità prodotte per ridurre i costi e utilizzando il canale di vendita per corrispondenza, con le Suisse.
Nel 2002 ha perseguito questa visione attraverso una collaborazione con il marchio americano Target attorno al “design for all”. Produce una sessantina di oggetti con l'obiettivo di reinventare oggetti di uso quotidiano al giusto prezzo.
Mostrando il desiderio di fare design per tutti, Philippe Starck sviluppa mobili di qualità a costo inferiore, tra cui la sedia Louis Ghost di Kartell (2000), che ha venduto oltre un milione di pezzi. Anche la sedia Louis Ghost fa parte del suo lavoro sulla smaterializzazione. Meno materiale per più intelligenza, ha così sviluppato mobili in plastica o acciaio dal W.W. Stool (1990, Vitra) alle sedie Masters per Kartell (2007) e Pip-e, Driade (2008).
È vincitore di importanti premi quali il Grand Prix National de la Création Industrielle (1988) e l'Honor Award dell'American Institute of Architetcts nel 1992, per il Paramount Hotel di New York.


Driade nasce nel 1968 su iniziativa di Enrico Astori, la sorella Antonia Astori (designer) e la moglie Adelaide Acerbi (immagine e comunicazione).
Da subito l'azienda si afferma per la qualità della proposta originale e della politica industriale innovativa che considera tre aspetti del progetto: l’idea di un programma, la sua attuazione, la sua comunicazione.
Driade progetta e produce mobili e arredi di design come oggetti d’autore secondo le logiche del collezionismo, per svilupparsi come "fabbrica d’autore" e come laboratorio estetico in continua evoluzione.
Nei primi anni di attività, Driade incrocia la storia del design italiano attraverso le collaborazioni con Giotto Stoppino, Rodolfo Bonetto, Enzo Mari, Nanda Vigo, Massimo e Lella Vignelli, De Pas-D’Urbino-Lomazzi.
Nel 1968 Driade esordisce con Driade1, disegnato da Antonia Astori, un "armadio e parete" capace di definire e organizzare lo spazio che nel 1972 si trasforma con Oikos in muro divisorio.
Nel 1982 Driade sviluppa la propria comunicazione con iniziative editoriali, grafica, ideazione di eventi. L'anno successivo viene pubblicato il primo manuale d’arredo, distribuito nelle edicole.
La grafica di Adelaide Acerbi caratterizza i mutamenti dell’azienda, dal rigore minimalista degli anni settanta alla mutevole complessità degli ultimi anni.
Driade incontra la fotografia italiana con Mulas, Ballo e Basilico che offrono il loro contributo per definire l'immagine come segno distintivo di prodotti e azienda.
Negli anni '80 Driade apre alle collaborazioni internazionali con Philippe Starck che dal 1984 con la poltroncina Costes inizia una ricerca nel campo della forma.
In seguito Driade collabora con Tusquets, Clotet, Littmann, Ron Arad, Sipek, Toyo Ito, Chipperfield, Sejima, Pawson, Bellini.
Alla fine degli anni '80 Driade sviluppa una collezione di oggetti di Borek Sipek, artista boemo che realizza vetri soffiati, argenti e legni pregiati in stile neobarocco.
Nel 1994 si inaugura lo showroom di Via Manzoni a Milano, un insieme di grandi ambienti, sale affrescate e gallerie al pianterreno dell’antico palazzo Gallarati Scotti. Ad accogliere il visitatore il catalogo Driade con mobili, cucine, complementi, oggetti d’arte e di uso quotidiano.
A metà degli anni '90 nasce Driadestore, collezione di mobili e oggetti pensata per il pubblico giovane, dove Miki Astori, Platt E Young, Haberli, Grcic e molti altri a dialogano con i grandi maestri, Philippe Starck su tutti.
Il contributo del giapponese Tokujin Yoshioka, dal 2002, conferma come la sperimentazione di nuove forme e nuove soluzioni abitative continui ad essere l’anima vitale dell’azienda.
Nel 2003, per il 35° anniversario, Driade organizza la mostra Clouds alla Rotonda della Besana di Milano, durante il Salone del Mobile di Milano, con l'esposizione di 65 pezzi storici.
Nel 2007 l'evento Starckland, celebra la lunga collaborazione con Philippe Starck.
Nel 2008 Driade riceve il Compasso d’oro per la poltrona a dondolo mt3, disegnata da Ron Arad, il terzo dopo quelli assegnati per la sedia Delfina (1979) e per il tavolo Legato (2001), disegnati da Enzo Mari.
Nel 2015 Driade apre in via Borgogna, nel centro di Milano, la boutique su tre livelli con spazi aperti e luminosi, dove sono esposti pezzi iconici e novità.

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