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Raffaele Pontremoli (1832–1906) - Costumi di Nizza
Nr. 85436417
Nr. 85436417
Angelo Vernazza (San Pier d'Arena, 28 aprile 1869 – Genova, 3 maggio 1937)
Profilo di ragazza
Disegno a matita e biacca su carta
Fine 800 - Inizio 900
Firmato in basso in basso a destra: "- A. VERNAZZA -"
Il disegno è incollato superiormente a un cartoncino
Dimensioni disegno: 24,6x16,0 cm
Dimensioni cartoncino: 30,0x21,5 cm
Senza cornice
Il disegno è in ottime condizioni (si vedano le foto)
Angelo Vernazza (San Pier d'Arena, 28 aprile 1869 – Genova, 3 maggio 1937) è stato un pittore italiano, attivo soprattutto in Liguria.
Angelo Vernazza nacque nell'allora comune autonomo di San Pier d'Arena, in una casa di via Andrea Doria (poi via Giovanetti), figlio di un modesto commerciante di olio. Unico, fra numerosi fratelli tutti avviati al commercio, sin da bambino si sentì attratto dal mondo dell'arte. Tra il 1884 e il 1887 frequentò l'Accademia Ligustica di Belle Arti e poi, grazie a una borsa di studio, la scuola fiorentina di Nicolò Barabino, del quale fu uno dei migliori allievi e uno dei più stretti collaboratori fino alla sua morte nel 1891.
Nel 1893, un viaggio a Londra e a Parigi, dove approfondì la sua formazione presso l'Académie Julian, valse ad attenuare il suo rigore accademico, accostandosi prima al post-impressionismo e qualche anno più tardi al divisionismo (di questo periodo è il dipinto Poesia del mattino a Portofino); nei suoi affreschi del primo Novecento non mancarono neppure accenni al liberty.
La sua rigidità etica e morale non gli permise tuttavia la libertà espressiva alla base dei nuovi movimenti artistici e infatti tornato a Genova si riavvicinò ad una pittura realista improntata ad un rigoroso stile accademico. Molto apprezzato dalla critica del tempo, che lo considerava il continuatore del Barabino, fondò una scuola d'arte, con sede in via XX Settembre nel "palazzo delle Cupole", e ricevette numerose commissioni per affreschi, ritratti e paesaggi da ricchi esponenti della società del suo tempo, legati alla tradizione. Nella sua produzione non mancano affreschi di ispirazione religiosa, presenti in numerose chiese liguri.
Visse con la famiglia a San Pier d'Arena, in salita Salvator Rosa; nel 1906 fu nominato accademico di merito dell'Accademia Ligustica e per un breve periodo fu anche consigliere comunale, quando San Pier d'Arena era ancora un comune autonomo (lo fu sino al 1926). Legatissimo alla moglie, rimase vedovo nel 1935 e morì poco più di un anno dopo. Molto stimato per la sua dirittura morale, fu apprezzato come artista specie per il suo legame con la tradizione classica in un tempo di profonda innovazione artistica.
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